Diario Live

Romania - Liga I 04/27 17:30 7 FCSB vs Farul Constanta - View
Romania - Liga I 05/06 18:00 8 CS U Craiova vs FCSB - View
Romania - Liga I 05/18 19:00 9 FCSB vs CFR Cluj - View
Romania - Liga I 05/25 19:00 10 Rapid Bucarest vs FCSB - View

Risultati

Romania - Liga I 04/24 18:45 6 [6] ACS Sepsi v FCSB [1] D 2-2
Romania - Liga I 04/20 17:30 5 [1] FCSB v Rapid Bucarest [5] D 2-2
Romania - Liga I 04/14 18:00 4 [2] CFR Cluj v FCSB [1] W 0-1
Romania - Liga I 04/07 17:30 3 [1] FCSB v CS U Craiova [3] W 2-0
Romania - Liga I 03/31 18:00 2 [5] Farul Constanta v FCSB [1] W 0-1
Romania - Liga I 03/17 19:00 1 [1] FCSB v ACS Sepsi [6] W 2-1
Romania - Liga I 03/09 18:00 30 [1] FCSB v Rapid Bucarest [3] L 0-4
Romania - Liga I 03/03 18:30 29 [1] FCSB v Petrolul Ploiesti [10] W 1-0
Romania - Liga I 02/29 19:00 28 [14] FC Voluntari v FCSB [1] W 1-2
Romania - Liga I 02/25 18:00 27 [1] FCSB v FC Botosani [16] W 3-2
Romania - Liga I 02/19 18:30 26 [10] Universitatea Cluj v FCSB [1] D 0-0
Romania - Liga I 02/11 18:45 25 [1] FCSB v ACS Sepsi [7] W 1-0

Stat.

 TotalIn casaFuori casa
Partite disputate 50 25 25
Wins 30 15 15
Draws 11 6 5
Losses 9 4 5
Goals for 83 41 42
Goals against 55 28 27
Clean sheets 20 10 10
Failed to score 7 4 3

Wikipedia - Fotbal Club FCSB

Il Fotbal Club FCSB, denominato fino al 2017 Fotbal Club Steaua București (in italiano usualmente Steaua Bucarest) e conosciuto come Steaua, noto attualmente come FCSB, è una società calcistica rumena di Bucarest.

Fondata nel 1947 - a seguito della liquidazione forzata del FC Carmen Bucarest - come sezione della polisportiva Asociația Sportivă a Armatei București (poi divenuta Clubul Sportiv al Armatei Steaua București), legata all'esercito rumeno, se n'è distaccata nel 1998 costituendosi in club privato.

Avendo vinto 26 campionati, 23 coppe e 6 supercoppe nazionali, è la squadra più titolata del proprio paese, oltre ad aver trascorso la propria intera storia in massima serie. È anche il club rumeno di maggior successo a livello internazionale. La Steaua Non e Fcsb è infatti l'unica squadra rumena ad aver vinto due trofei europei, la Coppa dei Campioni nel 1985-86 - prima società proveniente dall'Europa orientale a riuscirci - e la Supercoppa europea nel 1986. Altri piazzamenti internazionali di rilievo sono la finale di Coppa Intercontinentale disputata nel 1986, la finale di Coppa dei Campioni raggiunta nel 1988-89, la semifinale di Coppa dei Campioni raggiunta nel 1987-1988 e la semifinale di Coppa UEFA ottenuta nel 2005-2006.

La corrente denominazione è il frutto dei fatti avvenuti tra il 2014 ed il 2017, allorché il Ministero della Difesa rumeno contestò la legittimità della privatizzazione, fino a riottenere la proprietà esclusiva sui marchi e sul nome Steaua, obbligando la società a cambiare ufficialmente nome in FCSB. Nel 2017 l'esercito rifondò, pertanto, la sezione calcistica della propria società sportiva, avvalendosi di nome e marchio originari e facendola ripartire dalla Liga IV, quarta serie del campionato rumeno, oltre a proporsi come legittima detentrice della vecchia tradizione sportiva della Steaua.

La UEFA e la federcalcio rumena non condividono, tuttavia, quest'ultimo punto e, a dispetto della perdita di nome e marchio, riconoscono l'FCSB come legittima depositaria del palmarès e della storia calcistica della Steaua.

History

Esordi (1947-1949)

Gheorghe Constantin, soprannominato Il Professore, storico capitano della Steaua nei primi anni sessanta.

La Steaua venne fondata il 7 giugno 1947 come Asociația Sportivă a Armatei ("Associazione Sportiva dell'Esercito") su iniziativa di alcuni ufficiali della Casa Reale di Romania. L'istituzione avvenne a seguito di un decreto firmato dal generale Mihail Lascăr, alto comandante dell'Armata Reale rumena. Il nome del club era ASA Bucarest ed era una società sportiva con sette sezioni iniziali, tra cui la sezione calcio, allenata da Coloman Braun-Bogdan. La ASA fu rinominata CSCA nel 1948 e CCA nel 1950.

Nel 1949 la CSCA vinse il suo primo trofeo, la Coppa di Romania, battendo 2-1 in finale il CSU Cluj.

Gli anni d'oro della CCA (1950-1960)

Con il nome CCA (Casa Centrală a Armatei) il club riuscì a vincere tre campionati di fila, nel 1951, nel 1952 e nel 1953, insieme alla prima coppa, nel 1951. Negli anni 1950 furono l'epoca d'oro della CCA, divenuta famosa a livello nazionale. Nel 1956 la nazionale romena, composta esclusivamente da giocatori della CCA, affrontò e sconfisse per 1-0 la Jugoslavia a Belgrado. Nello stesso anno la CCA, allenata da Ilie Savu, fu la prima squadra rumena a partecipare a un torneo in Inghilterra, dove ottenne risultati degni di nota contro squadre del calibro del Luton Town (4-3), dell'Arsenal (1-1), dello Sheffield Wednesday (3-3) e del Wolverhampton (5-0).

La Steaua (1960-1985)

Alla fine del 1960 la CCA cambiò il suo nome ancora una volta in CSA (Clubul Sportiv al Armatei). Il nome Steaua ("Stella" in rumeno) le venne assegnato nel 1961. Seguì un periodo relativamente modesto di quasi due decenni, in cui il club vinse solo tre campionati, ma ben nove coppe nazionali, grazie alle quali si guadagnò il soprannome di specialista delle coppe.

Dal dopoguerra alla fine degli anni settanta la Steaua vinse 9 Campionati e 13 Coppe di Romania, senza mai retrocedere in seconda divisione ed avviando un'accesa rivalità con la Dinamo, l'altra grande squadra di Bucarest. La Steaua raggiunse i quarti di finale di Coppa delle Coppe 1971-1972 sconfiggendo il Barcellona, ma fu eliminata dal Bayern Monaco di Franz Beckenbauer, pur pareggiando i due incontri (1-1 e 0-0).

Con l'inizio degli anni ottanta la Steaua cadde in una grave crisi: la mancanza di fondi (statali) e la dirigenza non all'altezza provocarono un lungo digiuno di successi fino all'arrivo di Emerich Jenei, con cui, a sette anni dall'ultimo titolo nazionale, la Steaua tornò a vincere il campionato nella stagione 1984-85.

I successi internazionali (1985-1989)

Artefici del successo furono Anghel Iordănescu ed Emerich Jenei, allenatore di grandi doti strategiche che aveva preso le redini del club di Bucarest quando esso versava nella profonda crisi dei primi anni ottanta.

Jenei punta su un gruppo ben amalgamato, con giocatori di ottimo livello: tra essi brillano campioni quali il capitano Stoica, i goleador Pițurcă e Boloni, il regista Belodedici e, soprattutto, il portiere Duckadam.

Ma nessuno immagina la Steaua come possibile favorita per il titolo finale nella Coppa dei Campioni 1985-1986. Gli uomini di Jenei spiazzano tutti con un gioco forse non bello da vedere, ma profondamente efficace, attendista ed ostruzionistico, che cerca di impedire agli avversari di giocare per poi infilarli in contropiede.

I primi due turni (contro i danesi del Vejle Boldklub di Allan Simonsen e gli ungheresi dell'Honvéd) sono semplici formalità. Sulla carta parrebbe altrettanto facile anche la sfida dei quarti di finale, dove la Steaua è stata fortunosamente contrapposta ai finlandesi del Kuusysi Lahti, di gran lunga l'avversario più debole del lotto. Forse per questo gli uomini di Jenei prendono con leggerezza la sfida, e all'andata a Bucarest non riescono a perforare il muro difensivo eretto dagli avversari. La Steaua è così costretta alla trasferta in Finlandia con la qualificazione in bilico e nel match il Kuusysi si rende spesso pericoloso, fino alla stoccata vincente di Pițurcă, che regala la semifinale ai rumeni.

Qui la Steaua incontra i belgi dell'Anderlecht, favoriti per la qualificazione alla finale. All'andata, a Bruxelles, i rumeni puntano soprattutto a difendersi: vengono trafitti solo da una rete di Vincenzo Scifo, ma riportano a casa un passivo (1-0) recuperabile. E infatti nel match di ritorno la musica cambia: l'Anderlecht viene letteralmente travolto (3-0) dalla furia della Steaua, che si impone con una doppietta di Pițurcă e un gol di Balint.

La finale va in scena il 7 maggio 1986 allo stadio Ramon Sanchez Pizjuan di Siviglia, in Spagna, e la Steaua si trova di fronte proprio una compagine spagnola, il Barcellona, allenato da Terry Venables. I blaugrana sono nettamente favoriti, sia per il fatto di giocare in patria, sia per il maggior spessore tecnico, il grande carisma e la maggiore tradizione.

Tudorel Stoica, capitano della squadra tra il 1982 e il 1989.

Sospinti da oltre 70.000 tifosi (i rumeni sono invece pochissimi, a causa delle restrizioni sull'espatrio imposte dalla dittatura di Ceaușescu), i catalani vogliono vincere la loro prima Coppa dei Campioni, ma vengono ingabbiati dalla rete difensiva della Steaua, magistralmente pilotata da Bumbescu e Belodedici. La Steaua raggiunge il suo principale obiettivo: giocarsi la coppa ai calci di rigore. Qui fanno sfoggio delle proprie qualità i due portieri, Urruticoechea da una parte e Duckadam dall'altra, che neutralizzano i tentativi a rete rispettivamente dei romeni Majearu e Boloni e degli spagnoli Alesanco e Pedraza. Si presenta quindi sul dischetto il giovane rumeno Marius Lăcătuș (futuro giocatore della Fiorentina ed allenatore del club rumeno dal 2007 al 2009) che non sbaglia; l'incredibile Duckadam invece neutralizza anche il tiro di Pichi Alonso. Anche Balint realizza, lasciando a questo punto nelle mani di Duckadam il rigore decisivo. Per il Barcellona si presenta sul dischetto Marcos, ma il portiere romeno intercetta anche stavolta, mandando in tripudio un intero Paese. La Steaua, composto da giocatori di rilievo come Lăcătuș, Boloni, Pițurcă, Belodedici, Bumbescu e Balint, fu la prima squadra dell’Europa dell’Est a vincere la Coppa dei Campioni.

Il fantasista Gheorghe Hagi in azione per la Steaua nel 1988

Da campione d'Europa la Steaua può arrotondare il bottino con la Coppa Intercontinentale e con la Supercoppa europea. Non riesce nella prima impresa, battuta 1-0 a Tokyo dagli argentini del River Plate, ma conquista la seconda, 1-0 con gol del giovane Gheorghe Hagi (futuro pilastro della Steaua), a spese della Dinamo Kiev di Valeri Lobanovski.

Due anni dopo il trionfo di Siviglia, la Steaua (allenata da Anghel Iordănescu) giunge in semifinale di Coppa dei Campioni 1987-1988, dove però viene eliminata (0-0 e 0-2) dai portoghesi del Benfica. L'anno dopo torna in finale, ancora una volta in Spagna, ma a Barcellona. Questa volta i rumeni affrontano il fortissimo Milan di Arrigo Sacchi. I sogni di gloria della Steaua vengono spenti da una pesante sconfitta per 4-0 con doppiette di Gullit e Van Basten.

Era post-rivoluzione rumena (dal 1990)

Sempre ai vertici del calcio rumeno (ben 6 scudetti consecutivi dal 1992-1993 al 1997-1998), raggiunge i quarti di finale della Coppa delle Coppe nel 1992-1993. La squadra continua a dominare il campionato, mentre in Champions League viene quasi sempre eliminata nella fase a gironi, come nell'edizione 1995-1996.

Nel 1998 la squadra viene privatizzata e scorporata dalla società polisportiva dell'esercito, assumendo il nome di FC Steaua București. Cinque anni dopo, nel 2003, essa passa nelle mani del politico e uomo d'affari George "Gigi" Becali, che la gestisce in modo patriarcale.

La Steaua partecipa anche all'edizione 2004-2005 della Coppa UEFA, raggiungendo i quarti di finale, dove viene eliminata dal Villarreal con un risultato complessivo di 0-2 (0-0 andata; 0-2 ritorno).

Nella stagione 2005-2006 la Steaua sfiora l'impresa di tornare in una finale europea, precisamente di Coppa UEFA. Eliminata nel terzo turno preliminare di Champions League dai norvegesi del Rosenborg, è ripescata in Coppa UEFA. Qui supera il primo turno, per poi eliminare nei sedicesimi l'Heerenveen (3-1 e 0-1), negli ottavi il Betis (0-0 e 3-0) e nei quarti i concittadini del Rapid Bucarest (1-1 e 0-0). In semifinale si arrende al Middlesbrough: vinta l'andata in casa (1-0), in Inghilterra la Steaua si trova in vantaggio per 2-0, ma subisce un'incredibile rimonta del Boro (2-4; la Steaua si sarebbe qualificata anche perdendo per 2-3).

Nelle due stagioni successive la squadra torna a disputare la UEFA Champions League. Nella stagione 2006-2007 si trova in un girone di ferro costituito da Real Madrid, Lione e Dinamo Kiev. La prima partita del girone, Dinamo Kiev-Steaua, finisce 1-4 a favore della squadra rumena. Dopo questa brillante vittoria seguono altri due pareggi contro il Lione e la Dinamo Kiev. Aggiudicatasi il 3º posto, prosegue in Coppa UEFA, dove viene eliminata ai sedicesimi di finale dal Siviglia.

Nella stagione 2007-2008 la squadra rossoblu termina il cammino nel girone di Champions con un solo punto ottenuto, grazie ad un pareggio casalingo contro lo Slavia Praga, e quindi all'ultimo gradino del girone. Partecipano al girone anche l'Arsenal e il Siviglia. Sulla panchina della formazione di Bucarest si succedono, dal 2006, Cosmin Olăroiu, Gheorghe Hagi, Massimo Pedrazzini e Marius Lăcătuș. Nell'ottobre 2008, dopo le dimissioni di Lăcătuș per via della sconfitta in Champions League per 3-5 contro il Olympique Lione, è nominato allenatore Dorinel Munteanu.

Al terzo turno preliminare della Champions League 2008-2009 la Steaua vince contro il Galatasaray, qualificandosi per la fase finale a gironi, dove trova Lione, Bayern Monaco e Fiorentina. La squadra rumena riesce a collezionare pochi punti, senza vincere mai e chiudendo il gruppo in ultima posizione.

Per il 2009-2010 il nuovo allenatore Cristiano Bergodi attua un ringiovanimento della rosa e punta molto sull'apporto dei nuovi giovani molto promettenti come Tudose, Onicas, A. Ionescu e Ochiroșii. Inoltre adotta un gioco veloce, grazie alla rapidità delle fasce e delle punte Surdu e Stancu. Tali provvedimenti consentono di ottenere buoni risultati, tra i quali 6 vittorie in altrettante partite di Europa League.

Questo nuovo clima sereno di rinascita si guasta nel settembre 2009, dopo la partita di Europa League contro lo Sheriff Tiraspol, conclusasi 0-0, quando Gigi Becali decide di licenziare Bergodi, reo di non avergli permesso di entrare negli spogliatoi durante l'intervallo. Con l'arrivo di Mihai Stoichiță in panchina, nonostante questi abbia criticato il gioco di Bergodi come difensivo e abbia fatto propositi di una squadra ultra-offensiva, la squadra è carente sotto il profilo del gioco e non riesce ad essere prolifica sotto rete, realizzando appena 2 gol in 5 partite tra Liga I ed Europa League. Il campionato è anonimo come quello precedente e si chiude al sesto posto.

La stagione 2010-2011 è segnata da ben cinque avvicendamenti alla guida tecnica. Il 10 agosto 2010, in seguito alle dimissioni dell'allenatore Victor Pițurcă e dopo il tecnico ad interim Eduard Iordănescu (figlio di Anghel Iordănescu), Ilie Dumitrescu prende le redini della formazione di Bucarest. Dopo appena sei settimane, il 27 settembre 2010 e quindi all'ottava giornata del campionato rumeno, a seguito delle contestazioni da parte dei tifosi dopo il pareggio interno (1-1) contro l'Astra Ploiești, torna alla guida della formazione Marius Lăcătuș, dopo le dimissioni di Dumitrescu. In Europa League lo Steaua viene inserito nel girone K insieme a Liverpool, Napoli ed Utrecht. La squadra rumena è eliminata dal Napoli nella partita del San Paolo terminata 1-0 per i partenopei, che si qualificano come secondi in classifica dietro il Liverpool. L'8 marzo 2011 il tecnico Marius Lăcătuș si dimette dopo la sconfitta 0-3 contro il Brasov. Al suo posto subentra Sorin Cartu, ex allenatore del CFR Cluj, che firma un contratto trimestrale, ma anche Cartu si dimette dopo il pareggio contro il Pandurii (1-1). Al suo posto arriva Cosmin Olăroiu, che vince la coppa nazionale contro la grande rivale Dinamo (2-1) e porta la Steaua al quinto posto in campionato.

Per la stagione successiva la Steaua sceglie come allenatore Ronny Levy, ma il 30 settembre 2011, dopo il pareggio contro l'AEK Larnaca (1-1) in Europa League, Levy si dimette e al suo posto arriva Ilie Stan, che vince per 2-1 contro l'Oțelul e porta la squadra ai sedicesimi di Europa League. Qui la Steaua perde per 1-0 entrambe le partite contro il Twente ed è eliminata. Stan si dimette dopo il pareggio (0-0) contro il Gaz Metan Mediaș e al suo posto torna Mihai Stoichiță, che guida la Steaua al terzo posto in classifica.

Laurențiu Reghecampf, già calciatore della Steaua Bucarest, ha vinto due titoli rumeni da giocatore e due da allenatore del club.

Nella stagione 2012-2013 la squadra della capitale, allenata dall'ex calciatore del club Laurențiu Reghecampf, torna a laurearsi campione di Romania (con 16 punti di vantaggio sulla seconda) dopo sette anni e per la ventiquattresima volta nella propria storia. In Europa League la Steaua, dopo aver eliminato l'Ajax, si ferma agli ottavi della competizione, eliminata dal Chelsea poi vincitore del trofeo.

Nella stagione seguente, sotto la guida di Reghecampf, la squadra arriva ai gironi di Champions League, dove ottiene 3 punti in 6 partite. Incontra Chelsea, Schalke 04 e Basilea. Vince nuovamente il campionato, ma perde la coppa nazionale nella finale contro l'Astra Giurgiu (4-2 ai tiri di rigore).

Frattanto tuttavia il Ministerul Apărării Naționale (Ministero della Difesa rumeno), insoddisfatto della gestione del club da parte di Becali, contesta giudiziariamente la liceità della privatizzazione del 1998: nel dicembre 2014 l'alta corte nazionale revoca alla società il diritto d'uso dello stemma storico della Steaua e dello stadio Ghencea: la squadra è costretta così a trasferirsi per alcune partite interne nello stadio di Pitești, riuscendo a rientrare nella capitale solo dopo essersi accordato per usufruire in pianta stabile dell'Arena Națională.

Nel 2014-2015 la Steaua del nuovo allenatore Constantin Gâlcă vince il campionato per la terza stagione consecutiva, prevalendo per tre punti sul Târgu Mureș, secondo classificato, e vince la sua ventiduesima Coppa di Romania battendo in finale l'U Cluj per 3-0.

La stagione 2015-2016 inizia con le dimissioni dell'allenatore Mirel Rădoi, subito rientrate, a seguito della sconfitta per 3-0 nel play-off di Europa League contro il Rosenborg. Il 29 novembre 2015 Radoi si dimette definitivamente dopo la sconfitta (1-0) contro l'Astra Giurgiu capolista, con la squadra quarta in classifica a dieci punti dalla vetta. Il 4 dicembre gli subentra il rientrante Laurențiu Reghecampf. Il club della capitale si piazza, dopo ventiquattro giornate, al quarto posto nella prima fase del campionato rumeno, a quattro punti dall'Astra Giurgiu. Nella poule scudetto si piazza seconda, a otto punti dall'Astra, con un bilancio di cinque vittorie, tre pareggi e due sconfitta in dieci partite.

Il 31 marzo 2017 il tribunale supremo accoglie un'ulteriore ricorso del Ministero della Difesa rumeno, obbligando la società a rinunciare anche alla denominazione Steaua (riavocata all'esercito): la società di Becali cambia dunque ufficialmente nome in Fotbal Club FCSB, continuando però ad utilizzare informalmente il nome di Steaua Bucarest (avallata in tal senso da UEFA e federcalcio rumena). Nella stagione 2016-2017 l'FCSB si piazza seconda nella stagione regolare della Liga I, a quattro punti dal Viitorul Costanza allenato dall'ex bandiera rossoblù Gheorghe Hagi e a pari merito con il Viitorul in vetta alla graduatoria nella poule scudetto. A vincere il titolo è però il Viitorul grazie agli scontri diretti favorevoli.

Nella stagione 2017-2018 siede sulla panchina della Steaua Nicolae Dică, ex calciatore della squadra, con cui il FCSB si piazza secondo in campionato e seconda nella poule scudetto ed è eliminato ai sedicesimi di finale di Europa League dalla Lazio. Nell'annata seguente la squadra di Dică manca la qualificazione alla fase a gironi di UEFA Europa League perdendo il play-off contro il Rapid Vienna ed è eliminata dalla Coppa di Romania già agli ottavi di finale. Dopo la sconfitta interna del 22 dicembre 2018 contro la capolista CFR Cluj, con la squadra al secondo posto in campionato, Dică si dimette. Al suo posto la dirigenza ingaggia Mihai Teja, reduce da una buona prima parte di stagione alla guida del Gaz Metan Mediaș. L'annata si chiude nuovamente al secondo posto nella stagione regolare e al secondo posto nella poule scudetto.

Nel 2019-2020 la panchina è affidata a Bogdan Vintilă, che porta il FCSB alla vittoria della Coppa di Romania (1-0 in finale contro il Sepsi) e al quarto posto in campionato, poi divenuto quinto posto nella poule scudetto. L'annata seguente vede in panchina il tecnico Anton Petrea, con cui la squadra vince la stagione regolare, ma si piazza seconda nella poule scudetto. Nel 2021-2022 si avvicendano sulla panchina del club Dinu Todoran, Edward Iordănescu e il rientrante Anton Petrea, che chiude con il secondo posto nella poule scudetto.

Steaua Bucarest, noto anche come FCSB (Fotbal Club FCSB), è una squadra di calcio rumena con sede a Bucarest. Fondata il 7 giugno 1947, la Steaua Bucarest è una delle squadre di calcio più titolate della Romania, avendo vinto 26 campionati nazionali, 24 coppe nazionali e 6 supercoppe nazionali.

A livello internazionale, la Steaua Bucarest ha ottenuto notevoli successi, vincendo la Coppa dei Campioni nel 1986 e raggiungendo la finale della Coppa UEFA nel 1989. La squadra ha anche partecipato alla Supercoppa UEFA nel 1987, perdendo contro il Porto.

La Steaua Bucarest è nota per il suo stadio, lo stadio Ghencea, che ha una capienza di oltre 30.000 spettatori. La squadra ha una forte rivalità con il Rapid Bucarest, altra squadra della capitale rumena.

Tra i giocatori più famosi che hanno militato nella Steaua Bucarest ci sono Gheorghe Hagi, Marius Lăcătuș, Dan Petrescu, Ioan Ovidiu Sabău e Nicolae Dică.

La Steaua Bucarest è una delle squadre più conosciute e apprezzate in Romania e ha un grande seguito di tifosi. La squadra è un simbolo dello sport rumeno e ha contribuito alla diffusione del calcio nel paese.