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Risultati

Italia - Serie A 04/22 18:45 33 [2] Milan v Inter [1] L 1-2
UEFA Europa League 04/18 19:00 3 Roma v Milan L 2-1
Italia - Serie A 04/14 13:00 32 [19] Sassuolo v Milan [2] D 3-3
UEFA Europa League 04/11 19:00 3 Milan v Roma L 0-1
Italia - Serie A 04/06 13:00 31 [2] Milan v Lecce [13] W 3-0
Italia - Serie A 03/30 19:45 30 [9] Fiorentina v Milan [2] W 1-2
Italia - Serie A 03/17 14:00 29 [15] Verona v Milan [2] W 1-3
UEFA Europa League 03/14 17:45 4 Slavia Praga v Milan W 1-3
Italia - Serie A 03/10 14:00 28 [3] Milan v Empoli [15] W 1-0
UEFA Europa League 03/07 20:00 4 Milan v Slavia Praga W 4-2
Italia - Serie A 03/01 19:45 27 [8] Lazio v Milan [3] W 0-1
Italia - Serie A 02/25 19:45 26 [3] Milan v Atalanta [5] D 1-1

Stat.

 TotalIn casaFuori casa
Partite disputate 62 32 30
Wins 33 20 13
Draws 12 4 8
Losses 17 8 9
Goals for 116 64 52
Goals against 77 28 49
Clean sheets 18 12 6
Failed to score 10 6 4

L'Associazione Calcio Milan, meglio nota come AC Milan, o semplicemente Milan (AFI: /ˈmilan/), è una società calcistica italiana con sede nella città di Milano. Milita nella Serie A, massima serie del campionato italiano di calcio.

Fondato nel 1899 da un gruppo di inglesi e italiani, è uno dei club più antichi d'Italia, nonché uno dei più blasonati al mondo e con maggior tradizione sportiva. Indossa una divisa a strisce verticali di colore rosso e nero, da cui il soprannome di rossoneri; i colori furono scelti da Herbert Kilpin, fondatore del club, per rappresentare il fuoco dei diavoli milanisti e la paura degli avversari nell'affrontarli. Per derivazione tra i simboli del club c'è la figura del diavolo, da cui l'altro soprannome del club, il Diavolo. Dal 1926 disputa le partite interne nello stadio San Siro, costruito dall'allora presidente del Milan Piero Pirelli.

A livello internazionale è la terza squadra al mondo, seconda in Europa e prima in Italia per numero di titoli ufficiali vinti: 18 (a pari merito con il Boca Juniors e l'Independiente e alle spalle di Real Madrid e Al-Ahly, rispettivamente a quota 30 e 25). Nella bacheca del club figurano: 7 Coppe dei Campioni/UEFA Champions League, 2 Coppe delle Coppe, 5 Supercoppe europee (record), 3 Coppe Intercontinentali (record) e una Coppa del mondo per club FIFA. In tutte queste competizioni, per numero di trofei vinti, il Milan detiene il record a livello italiano, l'ultimo condiviso con l'Inter. Il Milan in Coppa dei Campioni/UEFA Champions League è la seconda squadra in Europa e prima in Italia per numero di vittorie (7) e finali disputate (11, a pari merito con il Bayern Monaco), nonché la prima squadra italiana e la terza in assoluto dopo Real Madrid e Benfica a vincere il titolo nel 1963, alla sua quarta partecipazione. È stata anche la prima squadra italiana a partecipare nella stagione 1955-56 e la seconda squadra italiana a raggiungere la finale dopo la Fiorentina, nel 1958.

A livello nazionale nella bacheca del club figurano 31 titoli ufficiali: 19 scudetti, 5 Coppe Italia e 7 Supercoppe italiane. Complessivamente il club si è aggiudicato 49 trofei ufficiali, 31 nazionali e 18 internazionali, che la rendono la seconda società calcistica più titolata in Italia dopo la Juventus (70 trofei ufficiali). Ha esordito nel campionato italiano nella terza edizione del 1900, trionfando già l'anno successivo, diventando così la seconda squadra dopo il Genoa a vincere il campionato. Gioca in Serie A pressoché stabilmente dalla prima annata del moderno campionato italiano, la stagione 1929-1930: da allora, infatti, ha partecipato a 90 campionati di Serie A a girone unico su 92.

Numerosi calciatori sono stati premiati durante la militanza nel club con i massimi riconoscimenti individuali quali il Pallone d'oro (8) e il FIFA World Player (3), entrambi record a livello italiano condivisi con la Juventus. Nel 1995 e nel 2003 fu nominata Squadra mondiale dell'anno dall'IFFHS e nel 2009 si piazzò al quarto posto nella classifica stilata sempre dall'IFFHS dei migliori club europei del XX secolo. La squadra può contare su un sostegno numeroso sia a livello nazionale che internazionale, che ne fanno il club italiano con più tifosi al mondo.

History

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell'Associazione Calcio Milan.

«Saremo una squadra di diavoli. I nostri colori saranno il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari!»

Dagli esordi al secondo dopoguerra

Alcuni soci fondatori in un'immagine del dicembre 1899.
L'albergo Hotel du Nord et des Anglais, in seguito rinominato Hotel Principe di Savoia, dove fu fondato il Milan.

Il Milan Football & Cricket Club nacque grazie all'iniziativa di un gruppo di inglesi e italiani, riuniti all'Hotel du Nord et des Anglais, tra i quali Alfred Edwards, il primo presidente, Edward Nathan Berra, il vicepresidente e capitano della squadra di cricket, il segretario Samuel Richard Davies, e fra i soci fondatori David Allison (capitano della squadra), Daniele Angeloni, Giannino Camperio, Antonio Dubini, Guido Valerio e Herbert Kilpin. La data di fondazione, che il club stesso fissa tradizionalmente al 16 dicembre 1899, non è certa, in quanto non indicata sull'atto costitutivo della società: ricerche storiografiche indicano come giorno più probabile il 13 dicembre.

Il 15 gennaio 1900 il club fu affiliato alla FIF, Federazione Italiana del Football e il 15 aprile, nelle semifinali del campionato 1900, la squadra esordì con una sconfitta per 3-0 contro il Torinese. Il 27 maggio dello stesso anno vinse la Medaglia del Re grazie al 2-0 ottenuto contro la Juventus.

Herbert Kilpin, cofondatore e primo allenatore del Milan.

L'anno seguente il Milan si laureò campione d'Italia, interrompendo la serie di vittorie consecutive del Genoa, sconfitto in finale per 3-0. Per il bis occorse aspettare il 1906, quando ad essere battuta fu la Juventus che rifiutò di disputare la ripetizione della gara di spareggio sul campo dell'US Milanese, non condividendo la decisione della FIF sulla scelta della sede della partita. Nel 1907 arrivò il terzo successo, grazie al primo posto nel girone finale a cui parteciparono Torino e Andrea Doria.

La Fiaschetteria Toscana, prima sede del Milan, che ha ospitato le assemblee societarie dal 1899 al 1909.

Nonostante i successi, nel 1908 un gruppo di soci, in disaccordo sul tesseramento dei giocatori stranieri, lasciò i rossoneri per fondare un nuovo sodalizio, il Football Club Internazionale Milano. Dopo la separazione il Milan sfiorò per due volte consecutive l'accesso alla finale nazionale, nel 1910-1911 e nel 1911-1912, piazzandosi alle spalle della Pro Vercelli nel girone nordoccidentale, mentre nel 1916 i rossoneri misero in bacheca la Coppa Federale, torneo di guerra che sostituiva il campionato italiano di calcio e ne adottava la medesima formula, ma che non fu mai ufficialmente riconosciuto dalla FIGC. Nelle stagioni seguenti la squadra vinse due volte i campionati regionali, ma non riuscì a ottenere successi nelle fasi nazionali.

Nel marzo 1919 la denominazione fu mutata in Milan Football Club e nel 1926 venne inaugurato lo stadio San Siro, fatto costruire dal presidente Piero Pirelli e che, fino al 1947, ospitò solo il Milan, dato che l'Inter avrebbe giocato all'Arena Civica. Nel periodo interbellico i diavoli ottennero solo piazzamenti di metà classifica non andando mai oltre il terzo posto, ottenuto nelle stagioni 1937-1938 e 1940-1941. Le stelle dell'epoca furono Aldo Boffi e Giuseppe Santagostino.

Nel 1936 la società assunse la denominazione Milan Associazione Sportiva, mutata nel febbraio 1939, quando le autorità fasciste imposero l'italianizzazione del nome in Associazione Calcio Milano. Nell'immediato dopoguerra, mutata ancora la denominazione in Associazione Calcio Milan, la squadra rossonera ripartì col quarto posto del 1946-1947 e col simbolico titolo di campione d'inverno la stagione successiva.

Gli anni cinquanta e sessanta

Gren, Nordahl e Liedholm: il Gre-No-Li

Il quarto scudetto arrivò nel 1950-1951, dopo 44 anni di attesa, insieme alla prestigiosa Coppa Latina 1951, vinta battendo in finale i francesi del Lille per 5-0, grazie ai gol del celebre trio svedese Gre-No-Li e alle parate di Lorenzo Buffon, sotto la guida tecnica dell'ungherese Lajos Czeizler. Negli anni seguenti si unirono alla squadra altri campioni come Juan Alberto Schiaffino, Osvaldo Bagnoli, Luigi Radice e Cesare Maldini che, capitanati da Nils Liedholm, furono fra i protagonisti delle vittorie nella Coppa Latina 1956, conquistata ai danni dell'Athletic Bilbao, e di altri 3 campionati (1954-1955, 1956-1957 e 1958-1959). Nel 1958 il Milan raggiunse la sua prima finale di Coppa dei Campioni, perdendo però per 3-2 ai supplementari contro il grande Real Madrid, vincitore delle prime cinque edizioni del trofeo.

Nereo Rocco posa con la Coppa dei Campioni e la Coppa Intercontinentale vinte nel 1969

Nel 1961-62 il Milan vinse il suo ottavo titolo con Nereo Rocco in panchina, il capocannoniere José Altafini in attacco e un giovane Gianni Rivera in campo. Cambiata, all'inizio della stagione seguente, la denominazione in Milan Associazione Calcio, il club ottenne il primo successo continentale trionfando per 2-1, grazie a una doppietta di Altafini, nella finale di Wembley contro il Benfica e Cesare Maldini fu il primo capitano di una squadra italiana a sollevare la Coppa dei Campioni. Il 16 novembre 1963 i rossoneri, con Giuseppe Viani in panchina dopo il passaggio di Rocco al Torino, persero però per 1-0 lo spareggio della Coppa Intercontinentale giocato allo Stadio Maracanã contro il Santos di Pelé. Questa fu l'ultima stagione sotto la presidenza di Andrea Rizzoli, che si dimise dopo nove anni in cui vinse 4 scudetti, una Coppa Latina, una Coppa dei Campioni ed edificò il centro sportivo di Milanello.

Dopo alcune stagioni opache, che videro come unico successo la Coppa Italia 1966-1967, il ritorno in panchina di Rocco portò, nel 1967-1968, a vincere il nono scudetto e la Coppa delle Coppe 1967-1968, messa in bacheca battendo al De Kuip di Rotterdam l'Amburgo grazie ad una doppietta di Kurt Hamrin. Nel campionato successivo il Milan giunse secondo a pari punti con il Cagliari, alle spalle della Fiorentina, ma vinse la sua seconda Coppa dei Campioni battendo per 4-1 nella finale di Madrid l'Ajax di Rinus Michels. In quell'anno il Milan si aggiudicò la Coppa Intercontinentale, in virtù del successo nella doppia finale contro gli argentini dell'Estudiantes (3-0; 1-2). A questi allori di squadra si aggiunse anche la vittoria di Rivera nel Pallone d'oro 1969, primo italiano a riuscirvi.

Gli anni settanta e ottanta

La rosa del Milan con la Coppa delle Coppe e la Coppa Italia vinte nel 1972-1973

Gli anni settanta si aprirono con tre secondi posti consecutivi in campionato, due dei quali ottenuti dopo aver subito brucianti rimonte da parte di Inter (1970-1971) e Juventus (1972-1973). In particolare nel 1972-1973 i rossoneri persero un campionato che sembrava già vinto a causa di un'amara sconfitta nella "Fatal Verona". I secondi posti in campionato furono però compensati dalla vittoria di due Coppe Italia consecutive (1971-1972 e 1972-1973) e dalla seconda Coppa delle Coppe.

Dopo alcune stagioni non esaltanti, l'arrivo di Nils Liedholm in panchina e il 4º posto nel torneo 1977-1978, stagione di debutto di Franco Baresi, prelusero alla vittoria del decimo titolo nel 1978-1979. La squadra, guidata in campo da Gianni Rivera, alla sua ultima stagione da calciatore, vinse la concorrenza dell'ostico Perugia di Ilario Castagner, che concluse il campionato imbattuto (prima squadra a riuscirvi nella Serie A a girone unico) e si assicurò l'agognato "scudetto della stella".

Gli anni ottanta si aprirono con la prima retrocessione in Serie B e la radiazione del presidente rossonero Felice Colombo a seguito dello scandalo del Totonero. Il pronto ritorno nella massima serie vincendo il campionato di Serie B 1980-1981 fu seguito da una stagione fallimentare che vide i rossoneri retrocedere nuovamente, questa volta sul campo, chiudendo il torneo al terz'ultimo posto della classifica con 24 punti in 30 giornate. Il ritorno in A fu ancora una volta immediato ma il Milan, dopo alcune stagioni di transizione, che il 20 gennaio 1985 videro l'esordio a Udine del sedicenne Paolo Maldini, dovette affrontare una grave crisi societaria. La società, fortemente indebitata e a rischio fallimento, fu rilevata il 20 febbraio 1986 dall'imprenditore milanese Silvio Berlusconi, che ne ripianò il deficit economico.

Il trio olandese formato da Frank Rijkaard, Marco van Basten e Ruud Gullit

La successiva campagna acquisti fu all'altezza del blasone rossonero: arrivarono Roberto Donadoni, Dario Bonetti, Giuseppe Galderisi, Daniele Massaro e Giovanni Galli e dopo una stagione di assestamento, che vide l'esonero di Liedholm e il quinto posto finale, l'anno successivo il Milan scelse di puntare sul giovane tecnico Arrigo Sacchi e ingaggiò i due fuoriclasse olandesi Marco van Basten e Ruud Gullit, pallone d'oro 1987. Sacchi, dopo un inizio difficile, guidò la squadra alla rimonta sul Napoli sino alla vittoria finale. Tale successo fu il preludio a un triennio d'oro in cui i rossoneri si aggiudicarono due Coppe dei Campioni (1989, 1990), due Supercoppe europee (1989, 1990), due Coppe Intercontinentali (1989, 1990) e la Supercoppa italiana 1988. Il Milan di Sacchi, ispirato al calcio totale, è considerata dalla UEFA una delle più forti squadre di club di sempre.

Gli anni novanta e duemila

Fabio Capello, vincitore di quattro scudetti in cinque anni sulla panchina rossonera

La serie di successi internazionali del Milan di Sacchi si interruppe il 20 marzo 1991 nella "notte di Marsiglia", quando Adriano Galliani, durante il ritorno del quarto di finale di Coppa dei Campioni giocato contro l'Olympique Marsiglia, fece ritirare la squadra, in svantaggio per 1-0, per lo spegnimento di uno dei riflettori dello stadio. La scelta di non tornare in campo anche dopo il ripristino dell'illuminazione portò alla sconfitta a tavolino per 3-0 e alla squalifica per un anno dalle coppe europee. Si chiuse così il ciclo di Sacchi che a fine stagione lasciò la panchina a Fabio Capello per diventare commissario tecnico della nazionale italiana.

Escluso dalle competizioni europee, il Milan si concentrò sul campionato 1991-1992, vinto senza subire sconfitte, impresa eguagliata dalla Juventus nell'annata 2011-2012. L'anno seguente il Milan si aggiudicò il secondo scudetto di fila (stabilendo il record assoluto di partite consecutive senza sconfitta, 58, considerando i primi cinque campionati europei) e la Supercoppa italiana 1993 e tornò da protagonista nel palcoscenico europeo, arrivando a disputare la finale di UEFA Champions League, dove fu nuovamente sconfitto di misura dall'Olympique Marsiglia.

Subentrati al Marsiglia, squalificato a seguito del caso Valenciennes-Olympique Marsiglia, i rossoneri persero ambedue le gare che assegnavano la Supercoppa UEFA 1993 (per 2-1 complessivo contro il Parma) e la Coppa Intercontinentale 1993 (per 3-2 contro il San Paolo). L'annata 1993-94 fu invece memorabile, impreziosita dal double scudetto-UEFA Champions League, coppa vinta in finale per 4-0 contro il Barça allenato da Johan Cruijff malgrado le assenze di Franco Baresi e Alessandro Costacurta per squalifica; si aggiudicò, poi, la Supercoppa italiana 1994 e la Supercoppa UEFA 1994, ma fu sconfitto per 2-0 nella Coppa Intercontinentale 1994 dagli argentini del Vélez Sarsfield e per 1-0 nella finale di UEFA Champions League 1994-1995, raggiunta per il terzo anno consecutivo, dal giovane Ajax del tecnico Louis van Gaal. Al termine della stagione 1995-96, conclusa con la vittoria del quarto scudetto in cinque anni, Capello lasciò la panchina all'uruguaiano Óscar Tabárez.

Paolo Maldini alza la UEFA Champions League vinta ai rigori contro la Juventus nel 2003

Nei due anni seguenti il Milan, che passò nel dicembre 1996 da Tabárez al rientrante Sacchi e, nell'estate 1997, da questi al rientrante Capello, visse la fine di un ciclo, segnata da una crisi di risultati e piazzamenti molto deludenti in campionato. Nel 1998 riuscì, tuttavia, a raggiungere dopo otto anni la finale di Coppa Italia, dove fu sconfitto dalla Lazio. L'ingaggio del tecnico Alberto Zaccheroni, che guidò i rossoneri alla vittoria del sedicesimo scudetto nel 1998-1999, parve preludere ad un nuovo ciclo di successi, ma la squadra non ottenne risultati di rilievo e passò nel 2001 nelle mani di Cesare Maldini, prima dell'arrivo in panchina dell'ex calciatore rossonero Carlo Ancelotti, che, approdato nella stagione 2001-2002, inaugurò un nuovo ciclo vincente. Sotto la sua guida, dopo la semifinale di Coppa UEFA 2001-2002, nel 2003 tornò in bacheca la UEFA Champions League, che mancava da nove anni e fu vinta battendo ai tiri di rigore, nella finale all'Old Trafford di Manchester, i rivali della Juventus. Tre giorni dopo, contro la Roma, la squadra si aggiudicò l'unica Coppa Italia dell'era Berlusconi, la quinta della storia rossonera. Nella stagione 2003-2004, in cui la società mutò la denominazione in Associazione Calcio Milan, la bacheca si arricchì con il diciassettesimo scudetto e la quarta Supercoppa europea, vinta allo Stadio Louis II di Monte Carlo battendo per 1-0 il Porto di José Mourinho, mentre i rossoneri persero, sempre ai rigori, sia la Supercoppa italiana 2003 contro la Juventus che la Coppa Intercontinentale 2003 contro gli argentini del Boca Juniors.

Rosa e staff del Milan festeggiano la vittoria della UEFA Champions League nel 2007

Nel 2004-2005 la squadra fu artefice di un'altra stagione ad alti livelli, aperta con la vittoria della Supercoppa italiana 2004 e chiusa con il secondo posto in campionato e la sconfitta-beffa nella finale di UEFA Champions League contro il Liverpool, che nel secondo tempo rimontò in soli sei minuti dallo 0-3 e vinse la coppa ai rigori. Nel 2005-2006 i rossoneri si fermarono in semifinale in UEFA Champions League e conclusero il campionato al secondo posto. Nell'estate seguente il club fu coinvolto nello "scandalo Calciopoli" e subì una penalizzazione di 30 punti che lo relegò al terzo posto e un'ulteriore penalizzazione di 8 punti da scontare nel campionato successivo.

Nel 2006-2007 il Milan giunse nuovamente in finale di UEFA Champions League (l'undicesima della propria storia), vinta per la settima volta con la doppietta di Inzaghi ancora contro gli inglesi del Liverpool. Kaká, che vinse poi il Pallone d'oro 2007, fu il capocannoniere della manifestazione con 10 gol. Nel 2007-2008 il Milan si aggiudicò anche la sua quinta Supercoppa europea e la sua prima Coppa del mondo per club, ultimi successi del ciclo Ancelotti, che al termine della stagione 2008-2009, segnata anche dal ritiro di Paolo Maldini, lasciò il testimone all'ex calciatore e dirigente Leonardo, alla sua prima esperienza da allenatore, ma rimasto in carica per una sola stagione.

Dagli anni duemiladieci ad oggi

I tifosi rossoneri festeggiano in Piazza del Duomo lo scudetto vinto nel 2022

Nell'estate del 2010 arrivò sulla panchina rossonera Massimiliano Allegri, che guidò il Milan alla vittoria del campionato italiano nella stagione 2010-2011, quando il Milan, trascinato dai gol del neoacquisto Zlatan Ibrahimović, vinse il diciottesimo scudetto. Nel 2011 il Milan mise in bacheca anche la sua sesta Supercoppa italiana, battendo a Pechino l'Inter per 2-1. Durante la gestione di Allegri giunsero un secondo posto in Serie A nel 2012 e un terzo posto nel 2013. Nel gennaio 2014 Allegri fu sollevato dall'incarico e sostituito con Clarence Seedorf.

Nel triennio successivo alla guida dei rossoneri si avvicendarono Clarence Seedorf, Filippo Inzaghi, Siniša Mihajlović e Cristian Brocchi, ma la squadra visse un periodo di declino. Nel dicembre 2016, sotto la guida di Vincenzo Montella, i rossoneri si aggiudicarono per la settima volta la Supercoppa italiana, ultimo trofeo della presidenza Berlusconi. Il 13 aprile 2017 fu ufficializzata la cessione della società all'imprenditore cinese Li Yonghong, nuovo presidente del club, ma, dopo poco più di un anno, si assistette ad un nuovo ribaltone societario: il 21 luglio 2018 il fondo d'investimento statunitense Elliott subentrò all'inadempiente Li Yonghong, nominando Paolo Scaroni nuovo presidente del club rossonero. Dopo aver conseguito la qualificazione all'Europa League per il terzo anno di fila nel campionato 2018-2019, il Milan fu successivamente escluso (di comune accordo con l'UEFA) dalla competizione per aver violato le norme del fair play finanziario. Passato nel 2019 sotto la guida di Stefano Pioli, il club, giunto secondo nel campionato 2020-2021, si aggiudica il diciannovesimo scudetto nel 2021-2022 e raggiunge le semifinali della UEFA Champions League nel 2022-2023.


Il Milan è un club calcistico italiano con sede a Milano, in Lombardia. Fondato nel 1899, è uno dei club più titolati e prestigiosi d'Italia e del mondo, avendo vinto 19 scudetti, 5 Coppe Italia, 7 Supercoppe italiane, 7 Champions League, 2 Coppe delle Coppe, 5 Supercoppe UEFA, 3 Coppe Intercontinentali e una Coppa del Mondo per club FIFA.

I colori sociali del Milan sono il rosso e il nero, e il soprannome della squadra è "I Rossoneri". Lo stadio di casa del Milan è lo Stadio Giuseppe Meazza, noto anche come "San Siro", che condivide con l'Inter.

Il Milan è uno dei club più seguiti e supportati al mondo, con una tifoseria appassionata e fedele. La sua storia è ricca di successi e di grandi giocatori, tra cui Gianni Rivera, Franco Baresi, Paolo Maldini, Marco van Basten, Ruud Gullit, Andriy Shevchenko, Kaká e Zlatan Ibrahimović.

Il Milan è un simbolo del calcio italiano e mondiale, e rappresenta un punto di riferimento per lo sport e la cultura del nostro Paese.