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Lega Adriatica 04/21 16:00 3 Igokea vs Partizan - View

Risultati

Lega Adriatica 04/17 16:30 3 [2] Partizan v Igokea [7] W 94-85
Eurolega 04/12 18:30 34 [11] Partizan v Valencia [13] W 79-66
Lega Adriatica 04/08 17:00 26 [3] Partizan v Zadar [6] W 113-74
Eurolega 04/04 18:30 33 [18] Alba Berlino v Partizan [13] W 83-94
Lega Adriatica 03/31 17:30 25 [3] Buducnost v Partizan [2] W 83-89
Eurolega 03/28 19:30 32 [11] Partizan v Olympiacos [5] L 69-74
Lega Adriatica 03/24 16:00 24 [9] SC Derby v Partizan [3] W 78-84
Eurolega 03/21 19:30 31 [10] Partizan v Real Madrid [1] L 76-88
Eurolega 03/19 19:30 30 [10] Partizan v Baskonia [8] W 87-83
Lega Adriatica 03/16 20:00 23 [3] Partizan v FMP [12] W 88-57
Eurolega 03/14 19:30 29 [2] Barcellona v Partizan [11] L 94-76
Lega Adriatica 03/11 18:00 22 [11] Borac Cacak v Partizan [3] W 77-84

Il Košarkaški Klub Partizan è una squadra di pallacanestro serba avente sede nella capitale Belgrado. Fondato nel 1945, disputa la Lega Adriatica e il campionato nazionale serbo di massima divisione, la Košarkaška liga Srbije. Gioca le partite interne nella struttura della Hala Aleksandar Nikolić, la cui capacità è di 8.150 posti a sedere.

Fa parte della polisportiva Sportsko Društvo Partizan.

History

La formazione e i primi anni (1945-1971)

Il Partizan venne fondato il 4 ottobre 1945 come sezione sportiva della Jugoslovenska narodna armija. Solamente nel 1953 tutte le varie sezioni sportive facenti parte dell'esercito jugoslavo dettero vita alla società polisportiva Sportsko Društvo Partizan.

Sebbene le varie formazioni che si susseguirono nel corso dei primi trent'anni di vita del club potessero annoverare giocatori del calibro di Mirko Marjanović, Božidar Munćan, Radomir Šaper, Vilmoš Loci, Lajoš Engler, Čedomir Stojičević, Borislav Stanković, Borislav Ćurčić, Branko Radović, Radovan Radović, Miloš Bojović, Dragutin Čermak, Slobodan Jelić, solamente nella stagione 1975-76 la squadra riuscì a vincere il primo campionato jugoslavo.

In questo frangente, la squadra si classificò per ben cinque volte al secondo posto, mentre per altre due, pur avendo gli stessi punti del vincitore non ottenne la vittoria per la differenza punti.

Un decennio di vittorie (1971-1981)

L'ascesa del Partizan, in patria, e in Europa, ebbe inizio nei primi anni 1970, con l'arrivo nel 1971 in panchina dell'allenatore della nazionale jugoslava Ranko Žeravica, che portò nel club tutte le sue conoscenze e l'esperienze accumulate in ambito internazionale, adeguando il gioco del basket statunitense e sovietico con le particolarità della pallacanestro serba, grazie alla fucina di giovani talenti, su tutti Dražen Dalipagić e Dragan Kićanović. Dopo l'addio di Žeravica nel 1978, la struttura, sia sportiva che di gioco, venne ampliata dai suoi successori Borislav Ćorković e Dušan Ivković.

Quelli furono anni particolarmente importanti e pieni di successi che culminarono con la vittoria di diversi trofei. Il primo fu la vittoria del campionato jugoslavo nel 1975-76, cui seguirono le due vittorie consecutive della Coppa Korać: la prima nel 1977-78 con la vittoria in finale contro il Bosna Sarajevo; l'anno successivo, nella stagione 1978-79 contro l'Arrigoni AMG Sebastiani Rieti. Il decennio si concluse con la conquista di altri due campionati jugoslavi (nel 1978-79 e nel 1980-81).

Oltre ai già citati Dalipagić e Kićanović, una menzione particolare la meritano Dragutin Čermak, Goran Latifić (il capitano del primo titolo nazionale nel 1976), Josip Farčić, Dragan Todorić, Dušan Kerkez, Miodrag Marić, Boban Petrović, Arsenije Pešić, Boris Beravs, Milenko Savović, Jadran Vujačić, Nebojša Zorkić, Žarko Zečević.

Un nuovo "dream team" (1985-1991)

Dopo un periodo avaro di successi a causa del cambio generazionale della squadra, sul finire degli anni 1980, sotto la guida del nuovo direttore generale Dragan Kićanović (ex stella del club), nuovi giovani allenatori come Duško Vujošević, Zoran Slavnić, Borislav Džaković e Vladislav Lučić si alternarono sulla panchina dei bianconeri, portando nuove tecniche di gioco e nuovi successi.

Nel frattempo la crescita della generazione dei giovani Aleksandar Đorđević, Vlade Divac, Žarko Paspalj, Ivo Nakić, Miroslav Pecarski e Oliver Popović, supportati dai veterani Željko Obradović, Milenko Savović e Goran Grbović, guidati in panchina da Duško Vujošević, portarono la squadra ai vertici della pallacanestro jugoslava ed europea: in campo nazionale la vittoria del campionato jugoslavo 1986-87, mentre nella Coppa dei Campioni 1987-88 la squadra riuscì a qualificarsi alle final four di Gand. Dopo aver perso la semifinale contro il Maccabi Tel-Aviv per 87-82, nella finale per il 3º/4º posto, la vittoria sui greci dell'Aris Salonicco per 105-93 consegnò alla squadra di Belgrado uno straordinario terzo posto nella massima competizione europea.

L'anno successivo, nel 1989, spinta da un giovanissimo Predrag Danilović, il Partizan riuscì a far propria la sua terza Coppa Korać: dopo aver perso la partita in Italia contro la Wiwa Vismara Cantù (76-89), al ritorno la squadra di Vujošević riuscì ad imporsi per 101-82. Lo stesso anno il Partizan fece propria anche la Coppa di Jugoslavia, superando in finale (87-74) i nuovi Campioni d'Europa della Jugoplastika Spalato di Toni Kukoč, Duško Ivanović e Dino Rađa.

I successi in campo europeo comportarono grossi cambiamenti: da un lato la possibilità di ingaggiare nuovi giovani talenti, grazie alle maggiori risorse economiche; dall'altro le principali squadre europee e degli Stati Uniti acquistarono i diritti dei nuovi giovani campioni del Partizan. Alla fine del 1989 Vlade Divac e Žarko Paspalj - oltre a Dražen Petrović del Cibona Zagabria - furono i primi giocatori jugoslavi a trasferirsi nel campionato NBA.

Sul tetto d'Europa (1991-1992)

Finale Coppa dei Campioni 1992

Istanbul, Abdi İpekçi Arena, 16 aprile 1992

Joventut Badalona - Partizan 70-71

BADALONA: Pressley 20, T.Jofresa 18, Villacampa 13, R.Jofresa 8, Morales 6, Thompson 5, Ruf 0, Pador 0, Martínez n.e., Llorens n.e.. Allenatore: Lolo Sainz.

PARTIZAN: Danilović 25, Đorđević 23, Stevanović 6, Nakić 5, Šilobad 4, Koprivica 4, Lončar 2, Dragutinović 2, Rebrača 0, Šarić n.e.. Allenatore: Željko Obradović.

Arbitri: Reuven Virovnik, Philippe Leemann
Spettatori: 12.000

Dopo la partenza di Divac, Paspalj, Grbović, Savović e altri protagonisti delle stagioni precedenti, il Partizan basò la stagione 1991-92 su un nucleo giovane, le cui stelle principali erano il ventiquattrenne Aleksandar Đorđević e il ventunenne Predrag Danilović. Inoltre alla guida della squadra venne nominato Željko Obradović, appena ritirato e alla prima esperienza in panchina, cui venne affiancato il "santone" Aza Nikolić.

Inoltre la FIBA Europe, a causa dell'inasprirsi della situazione in Jugoslavia, obbligò tutte le squadre del Paese, a disputare le partite casilinghe lontane dal proprio pallazzetto: il Partizan scelse di disputare le partite interne nella città spagnola di Fuenlabrada, con la squadra costretta a una grande "odissea" in giro per l'Europa.

Nella Coppa dei Campioni 1991-92 il Partizan, dopo aver superato agevolmente il turno preliminare superando gli ungheresi dello Szolnoki Olaj, chiuse il girone al quarto posto, con nove vittorie e cinque sconfitte. Nei successivi quarti di finale, con grande stupore, la squadra di Obradović riuscì a superare la fortissima Virtus Bologna di Ettore Messina, e a qualificarsi alle final four di Istanbul.

Senza giocatori stranieri e con un'età media di 21,7 anni, la squadra guidata da Đorđević e Danilović, con Ivo Nakić, Zoran Stevanović, Vladimir Dragutinović, Željko Rebrača, Mlađan Šilobad, Slaviša Koprivica, Nikola Lončar e Dragiša Šarić era ritenuta la squadra più debole tra qualificate, con le spagnole Joventut Badalona, Estudiantes Madrid e l'italiana Philips Milano.

Alla Abdi İpekçi Arena, in semifinale il Partizan riuscì a battere la Phillps Milano allenata da Mike D'Antoni per 82-75, ed in finale ad avere la meglio sulla Joventut Badalona di Lolo Sainz per 71-70, con il famoso tiro da tre punti all'ultimo secondo di Aleksandar Đorđević.

La straordinaria annata bianconera si concluse con il trionfo nel campionato jugoslavo 1991-92 e della Coppa di Jugoslavia 1992: il triple crown.

L'isolamento europeo (1992-1995)

Dopo il trionfo di Istanbul Aleksandar Đorđević e Predrag Danilović si trasferirono in Italia: il primo alla Philips Milano, il secondo alla Virtus Bologna. Inoltre, con l'inasprirsi della situazione nella ex-Jugoslavia e l'embargo deciso dalle Nazioni Unite, al Partizan venne impedito di poter difendere il titolo europeo conquistato.

La stagione successiva la panchina, dopo l'addio di Obradović, venne affidata a Željko Lukajić che riuscì a conquistare la Coppa di Jugoslavia 1994, successo bissato l'anno successivo sotto la guida Borislav Džaković, con la vittoria anche del campionato jugoslavo 1994-95.

La nuova generazione di giocatori, tra tutti Nikola Lončar, Miroslav Berić, Haris Brkić, Željko Rebrača, Predrag Drobnjak e Aleksandar Čubrilo, continuarono ad imporsi in patria, ma il ritorno in Europa, pur avendo in panchina Ranko Žeravica, non fu dei migliori.

Un nuovo inizio (1996-2001)

Nella stagione 1996-97, il Partizan sotto la guida del nuovo allenatore Miroslav Nikolić riuscì a qualificarsi alle TOP 16 di Eurolega, venendo però eliminato agli ottavi di finale dai futuri campioni dell'Olympiacos. In patria, tuttavia grazie all'apporto di Dejan Tomašević, Dejan Koturović, Dragan Lukovski la squadra riuscì a difendere il titolo.

La stagione successiva, dopo soli due anni dal ritorno dall'"esilio" forzato imposto dalla FIBA Europe, la formazione di Nikolić riuscì a qualificarsi alle final four di Eurolega battendo agli ottavi i russi del CSKA Mosca, perdendo poi la semifinale contro la Virtus Bologna per 81 a 63, qualificandosi infine al quarto posto dopo aver perso la finalina contro la Benetton Treviso.

Il campionato 1998-99 venne sospeso a causa dei bombardamenti della NATO, ma la squadra riuscì a conquistare la Coppa di Jugoslavia battendo in finale il FMP Železnik per 80 a 62, col sottofondo delle sirene aeree. Alla fine della stagione la maggior parte dei giocatori lasciò la squadra, e venne allestita una nuova giovane formazione guidata da Nenad Trajković e come giocatori principali Miroslav Radošević, Vladimir Đokić, Aleksandar Čubrilo, Nenad Čanak, Ratko Varda, Veselin Petrović e Dragan Marković, che riuscirono a difendere la Coppa di Jugoslavia.

Il nuovo millennio si aprì con la leggenda Vlade Divac alla presidenza del club, e un nuovo giovane allenatore, Darko Ruso, che non riuscì a ripetere i successi recenti e ad andare oltre gli ottavi di finale della Suproleague.

L'era d'oro di Vujošević (2001-2010)

Nell'autunno del 2001, un'altra leggenda del club, Predrag Danilović venne nominato presidente della squadra, e nuovo allenatore venne nominato Duško Vujošević, già allenatore in due precedenti occasioni, e che già aveva conquistato il titolo 1986-87, oltre alla Coppa di Jugoslavia 1989.

Il ritorno di un allenatore esperto come Vujošević coincise con l'inizio di una nuova era nella storia del club: la politica principale, dovuta anche ai problemi finanziari del club, e della Serbia più in generale, fu quello di "allevare" giovani da trasformare in giocatori di qualità, da poter poi vendere all'estero, pur mantenendo l'obiettivo sportivo della vittoria in patria. Giocatori come Miloš Vujanić, Nenad Krstić, Vule Avdalović, e i giovanissimi Uroš Tripković, Luka Bogdanović, Kosta Perović, Boris Bakić, Dejan Borovnjak, Novica Veličković, vennero portati alla ribalta internazionale dal lavoro e dai risultati di Vujošević, anche grazie al sapiente mix con veterani di lungo corso come Vlado Šćepanović, Đuro Ostojić, Dejan Milojević, Predrag Šuput, Petar Božić, Fred House e Vonteego Cummings.

Bo McCalebb nel 2009-2010

Dal 2001 al 2010 il Partizan mise in bacheca cinque YUBA liga (2001-02, 2002-03, 2003-04, 2004-2005, 2005-06); quattro campionati serbi (2006-07, 2007-08, 2008-09, 2009-10); una Coppa di Jugoslavia (2002); tre Coppe di Serbia (2008, 2009, 2010); e quattro Leghe Adriatica (2006-07, 2007-08, 2008-09, 2009-10).

Anche in Europa la squadra crebbe negli anni: da presenza fissa in Eurolega, all'avanzamento nel torneo, fino a qualificarsi alla final four dell'edizione 2009-2010, dopo aver estromesso superpotenze cestistiche come il Panathinaikos (alle TOP 16), e il Maccabi Tel Aviv (ai quarti di finale). Il mix di giovani stelle, già comunque navigati come Jan Veselý, il ritorno di Dušan Kecman condito da giocatori sconosciuti ma di prospettiva come Aleks Marić, Bo McCalebb e Lawrence Roberts formarono un mix che sorprese gli addetti ai lavori, e che venne sconfitto solo ai tempi supplementari, sia in semifinale, contro l'Olympiacos (80-83), sia poi nella finale per il 3º/4º posto contro il CSKA Mosca (88-90).

I successi in Europa valsero l'attribuzione di numerosi premi e riconoscimenti: nel 2009-10 Aleks Marić venne inserito nel quintetto ideale dell'Eurolega, e sempre nello stesso anno Bo McCalebb venne inserito nel secondo quintetto. Prima di lui Miloš Vujanić, nel 2003, e Nikola Peković nel 2008, vennero inseriti nel secondo quintetto ideale. L'anno precedente, nella stagione 2008-09, Novica Veličković ricevette il premio quale miglior giovane della competizione.

Sempre nel 2008-2009 a Vujošević venne attribuito il premio di allenatore dell'anno.

Il biennio di Jovanović (2010-2012)

Nel giugno del 2010 Duško Vujošević lasciò la carica di allenatore del Partizan per accasarsi al CSKA Mosca. Al suo posto venne promosso il vice Vlada Jovanović. La squadra, ancora una volta venne stravolta, ma nonostante l'assestamento iniziale i successi non mancarono di venire: la vittoria di due campionati serbi (2010-11 e 2011-12), di altrettante Coppe di Serbia (2011, 2012) e della Lega Adriatica 2010-11.

Il ritorno di Vujošević (2012-2015)

Nel giugno del 2012, Vujošević fece ritorno sulla panchina del Partizan, e la squadra venne ulteriormente rinnovata e ringiovanita con l'arrivo di nuovi giovani talenti come Bogdan Bogdanović, l'estone Dāvis Bertāns, e i francesi Joffrey Lauvergne e Léo Westermann. La nuova squadra continuò con a mietere successi: il campionato serbo 2012-2013 e la Lega Adriatica 2012-2013. Unico "neo" la sconfitta contro la Stella Rossa, nella finale della Coppa di Serbia, persa per 69 a 78.

La stagione successiva, il nuovo mix giovani-veterani non portò i risultati sperati, complici anche diversi infortuni, e il Partizan conquistò "solamente" il campionato serbo 2013-14. Ulteriormente ringiovanita la stagione sportiva 2014-2015 si chiuse senza la conquista di alcun trofeo, la prima volta in quattordici anni.

Un precario futuro (2015-presente)

Nell'estate 2015 a causa di importanti problemi economici, la squadra venne di fatto smantellata con la partenza di Aleksandar Pavlović, Milenko Tepić, Nikola Milutinov, Dragan Milosavljević e Milan Mačvan, e con le dimissioni di Duško Vujošević, a cui subentrò Petar Božić quale nuovo allenatore. Anche a livello dirigenziale ci fu uno scossone con le dimissioni di Predrag Danilović, e con la nomima a settembre, di Nikola Peković, giocatore montenegrino dei Minnesota Timberwolves, quale nuovo presidente del club. La società decise inoltre di non partecipare ad alcuna competizione europea, mentre inizialmente, a livello sportivo le cose non girarono nel verso giusto, tanto che a gennaio 2016 Božić venne allontanato e venne nomiminato nuovo allenatore Aleksandar Džikić. Estromessa dalla final four della Lega Adriatica, la squadra raggiunse la finale della Coppa di Serbia 2016 (persa contro il Mega Leks), e del campionato serbo 2015-2016 (persa contro i cugini della Stella Rossa).

Il Partizan è una squadra di basket serba con sede a Belgrado. Fondata nel 1945, è una delle squadre più titolate della Serbia e della regione balcanica, avendo vinto 21 campionati nazionali, 16 coppe nazionali e una Eurolega.

Il Partizan è noto per il suo stile di gioco aggressivo e intenso, nonché per il suo pubblico appassionato. La squadra gioca le sue partite casalinghe presso il Palasport Pionir, che può ospitare fino a 8.500 spettatori.

I giocatori più famosi del Partizan includono Dražen Dalipagić, Milenko Tepić, Vlade Divac, Predrag Danilović, Željko Obradović e Bojan Bogdanović.

Il Partizan è una delle squadre più popolari in Serbia e gode di un forte seguito anche all'estero. La squadra è considerata una delle potenze del basket europeo e ha spesso raggiunto le fasi finali delle principali competizioni internazionali.