Diario Live

Svizzera - Super League 04/20 18:30 33 Lugano vs Losanna Sports - View
Coppa di Svizzera 04/27 18:30 2 Sion vs Lugano - View
Svizzera - Super League 05/04 18:30 34 Lugano vs San Gallo - View
Svizzera - Super League 05/11 18:30 35 Young Boys vs Lugano - View
Svizzera - Super League 05/16 18:30 36 Lugano vs Winterthur - View
Svizzera - Super League 05/20 16:00 37 FC Zurigo vs Lugano - View

Risultati

Svizzera - Super League 04/13 16:00 32 [11] Grasshoppers v Lugano [3] W 0-1
Svizzera - Super League 04/06 16:00 31 [5] Winterthur v Lugano [3] D 2-2
Svizzera - Super League 04/02 18:30 30 [3] Lugano v Basilea [10] W 2-0
Svizzera - Super League 03/30 17:00 29 [12] Stade Lausanne-Ouchy v Lugano [3] W 1-3
Svizzera - Super League 03/16 19:30 28 [3] Lugano v Yverdon Sport FC [8] W 2-0
Svizzera - Super League 03/09 19:30 27 [5] San Gallo v Lugano [4] W 2-3
Svizzera - Super League 03/03 13:15 26 [6] Lucerna v Lugano [5] W 0-1
Coppa di Svizzera 02/28 19:30 3 Basilea v Lugano W 5-6
Svizzera - Super League 02/25 13:15 25 [6] Lugano v FC Zurigo [4] W 2-0
Svizzera - Super League 02/18 15:30 24 [2] Servette v Lugano [5] L 2-1
Svizzera - Super League 02/10 19:30 23 [6] Lugano v Young Boys [1] D 3-3
Svizzera - Super League 02/03 19:30 22 [9] Basilea v Lugano [6] W 0-1

Stat.

 TotalIn casaFuori casa
Partite disputate 59 28 31
Wins 30 15 15
Draws 11 5 6
Losses 18 8 10
Goals for 113 47 66
Goals against 83 33 50
Clean sheets 18 10 8
Failed to score 10 7 3

Wikipedia - Football Club Lugano

Il Football Club Lugano (abbreviato FC Lugano o FCL), comunemente noto come Lugano Calcio o Lugano (in dialetto Lügàn da Fótbal o Lügàn) è una società calcistica svizzera con sede nella città di Lugano, nel Canton Ticino. Milita in Super League, massima serie del campionato svizzero di calcio.

Fondato il 28 luglio 1908 e fallito nell'aprile del 2003 a causa di gravi problemi finanziari, nella stagione successiva è stato rifondato e fatto ripartire dalla Seconda Lega interregionale (quinta serie elvetica) schierando la propria formazione Under-21 sotto la denominazione Associazione Calcio Lugano. Il 30 giugno 2004 si è fuso con il FC Malcantone Agno, venendo riammesso alla lega cadetta. Infine il 4 giugno 2008 ha riadottato la denominazione storica Football Club Lugano e la relativa simbologia.

Con 7 trofei nazionali vinti (3 campionati di massima serie e 4 coppe) è il sodalizio più titolato del proprio cantone e di tutta la Svizzera italiana.

History

Gli albori e la prima promozione in massima serie

Il Football Club Lugano nasce il 28 luglio 1908 sotto la guida del presidente Ernesto Corsini. Il 13 settembre gioca la sua prima partita ufficiale, con la quale s'inaugura lo storico terreno del Campo Marzio, una vittoria per 6-0 contro i rivali rossoblù del Chiasso.

Il colore delle maglie del Lugano è in origine il bianco, poi si passa alla versione con collo e bordini azzurri e, quindi, a strisce verticali giallo-nere. Il 14 novembre 1916 si decide che i colori sociali saranno definitivamente il bianco e il nero, colori che accompagneranno il club lungo tutta la sua storia.

L'ascesa nel massimo campionato (Serie A) si compie per la prima volta nel 1922. Nello spareggio decisivo i bianconeri battono due volte il Neumünster: dapprima 1-0 al Campo Marzio, una settimana dopo 3-1 al Letzigrund di Zurigo.

I successi degli anni 1930 e 1940

Il 10 maggio 1931 è una data storica per il Lugano e per tutto il Ticino sportivo. In un Campo Marzio gremito di folla i bianconeri conquistano la Coppa Svizzera battendo per 2-1 il Grasshoppers e conquistando, così, il loro primo trofeo nazionale.

Grazie alla vittoria in coppa e ai buoni piazzamenti nel massimo campionato, il prestigio del club in campo nazionale continua a crescere. Nella stagione 1937-1938 il Lugano si laurea per la prima volta campione svizzero: di ritorno dall'ultima gara di campionato, giocata a Berna contro lo Young Boys, la comitiva luganese col trofeo fa sosta ad Airolo, "feudo" del tifo bianconero; la festa prosegue per le vie di Lugano, sino al ricevimento in municipio, dove i bianconeri vengono accolti calorosamente dalle autorità cittadine.

Negli anni quaranta il Football Club Lugano riesce ad aggiudicarsi altri due titoli nazionali (1940-1941 e 1948-1949) e colleziona numerosi piazzamenti d'onore in campionato: per otto volte in un decennio la formazione si classifica nei primi tre posti.

Dal Campo Marzio a Cornaredo

I risultati spingono le autorità cittadine a dismettere il Campo Marzio e a costruire un nuovo stadio in zona Cornaredo, che oltre alle partite casalinghe dei bianconeri fosse anche capace di ospitare anche incontri internazionali. L'inaugurazione dell'impianto avviene il 25 novembre 1951 davanti a oltre 30.000 spettatori con una partita tra le nazionali di Svizzera e Italia, terminata 1-1.

Gli anni 1960

Negli anni sessanta il Lugano conquista nuovamente la Coppa Svizzera (nel 1968) e la vittoria permette l'accesso alla Coppa delle Coppe (doppia sconfitta contro il Barcellona), mentre due anni dopo la squadra è sconfitta in Coppa UEFA dai polacchi del Legia Varsavia.

Gli anni 1970 e 1980

Gli anni 1990 e la terza Coppa Svizzera

Il club vive momenti altalenanti nell'ultimo decennio del XX secolo. A stagioni tutto sommato positive si alternano, infatti, clamorose débâcles sportive che culmineranno addirittura con la relegazione nella serie cadetta, al termine della stagione 1996-1997.

Tra i risultati positivi si ricordano un 2º posto nella stagione 1994-1995, alle spalle del Grasshoppers, nonché due semifinali di Coppa Svizzera perse a favore di San Gallo (stagione 1997-1998) e Losanna (stagione 1999-2000).

Nel 1993 il Lugano si aggiudicà la terza Coppa Svizzera della sua storia, grazie ad un 4-1 in finale al Grasshoppers, acquisendo pertanto il diritto di partecipare alla Coppa delle Coppe 1993-1994, dove colse la qualificazione al secondo turno battendo il Nëman ma uscendo poi sconfitto dal doppio scontro con il Real Madrid. In questo caso la partita di ritorno, terminata 3-1 per gli spagnoli, si giocò al Letzigrund. Nella Coppa UEFA 1995-1996 la formazione luganese giunse, eliminando i lussemburghesi del Jeunesse, al doppio confronto con l'Inter. Dopo un pareggio 1-1 al Cornaredo, nella partita di ritorno arrivò un'inattesa vittoria (1-0) a San Siro, grazie ad un gol realizzato da Edo Carrasco a pochi minuti dal termine. Questa vittoria suscitò molto clamore, in Svizzera ed all'estero; il Lugano venne poi eliminato nel turno successivo dallo Slavia Praga.

Il fallimento e la rinascita

Striscione appeso dai tifosi bianconeri all'esterno dello stadio di Cornaredo nei giorni della dichiarazione di fallimento del club (2003)

Il terzo millennio per il Lugano si apre all'insegna del successo: nel campionato di massima serie 2000-2001 i bianconeri chiudono infatti al secondo posto, dopo aver finanche guidato la classifica per molte giornata. Ciò vale loro l'accesso al turno preliminare della Champions League successiva, ove tuttavia vengono eliminati dallo Šachtar Donetsk, che vince per 3-0 in casa e limita i danni a Cornaredo (perdendo solo per 2-1)-

La situazione societaria tuttavia precipita nel corso del campionato 2001-2002, che il Lugano chiude in terza posizione: in data 5 marzo 2002 il presidente Helios Jermini viene trovato morto all'interno della sua macchina, affondata nelle acque del Ceresio. Poco dopo, a seguito della scoperta da parte della magistratura elvetica di un debito di 72 milioni di franchi gravante sulla società, il Lugano viene retrocesso a tavolino nella lega cadetta.

Nella stagione successiva la crisi si acuisce: i bianconeri si piazzano quarti in seconda serie, ma devono infine ritirarsi dal torneo di promozione/relegazione. Infine, il 27 marzo 2003, il F.C. Lugano dichiara fallimento e viene estromesso dai campionati nazionali.

In risposta a tale rovescio, già quello stesso giorno viene fondata l'Associazione Calcio Lugano, con lo scopo di perpetuare la tradizione sportiva del defunto Football Club Lugano. Alla nuova società è consentito di ripartire dalla Seconda Lega interregionale, quarta categoria elvetica, con una squadra Under-21. Successivamente, il 30 giugno 2004, con la fusione fra l'AC Lugano ed il Malcantone Agno, appena promosso in Challenge League, la squadra ritorna nel campionato cadetto. A Giuseppe Morotti, presidente del Malcantone Agno, viene affidata la guida del nuovo sodalizio, che conserva il nome di AC Lugano. Le difficoltà sono enormi e la società, nonostante piazzamenti onorevoli in campionato, deve far fronte ad una continua erosione di pubblico.

L'era Preziosi

Nel 2006 la società viene rilevata per 2 milioni di franchi dall'imprenditore Enrico Preziosi (già presidente del Genoa), che un anno dopo delega la proprietà ad una holding da lui controllata all'80% e guidata da Giambattista Pastorello (che assume ufficialmente la carica di vicepresidente, mentre la massima carica sociale viene avocata a Luido Bernasconi).

La squadra frattanto disputa due campionati (2006-07 e 2007-08) di metà classifica, con vari avvicendamenti sulla panchina.

Il 4 giugno 2008, in occasione del centenario di fondazione del club, la dirigenza si accorda con gli azionisti e l'amministrazione municipale di Agno per la riadozione della storica denominazione Football Club Lugano e del relativo logo sociale (ove riappare il monogramma FCL e scompare lo stemma araldico del comune di Agno). Nella stagione seguente la formazione bianconera contende sino alle ultime giornate di campionato il primo posto (valido per la promozione diretta) al San Gallo, che alla fine prevale e obbliga il Lugano alla disputa dello spareggio per la promozione contro il Lucerna. Dopo aver vinto per 1-0 nella partita d'andata, i bianconeri perdono 0-5 in trasferta e rimangono in Challenge League.

Nella stagione 2009-2010 il Lugano si ripresenta con l'ambizione di puntare alla massima serie. I bianconeri disputano un campionato di vertice, arrivando a due giornate dalla fine della stagione regolare in testa alla classifica, con quattro punti di vantaggio sul Thun. Tuttavia proprio nelle ultime due partite la promozione diretta sfuma, complice la sconfitta nello scontro diretto e il pareggio interno all'ultima giornata di campionato. Per il secondo anno consecutivo il Lugano viene obbligato allo spareggio promozione, stavolta contro il Bellinzona; alla vigilia dell'incontro il tecnico Simone Boldini viene esonerato e sostituito da Marco Schällibaum (che peraltro era stato allontanato proprio dal Bellinzona nel corso della stagione regolare). La doppia sfida vede infine prevalere i granata, che salgono in prima lega a scapito dei luganesi.

Nel corso della stagione 2010-2011, con il benestare di Preziosi, l'immobiliarista ticinese Angelo Renzetti rileva il 20% del capitale azionario sociale e rileva la carica di presidente da Luido Bernasconi. I rapporti tra Giambattista Pastorello (già braccio destro di Preziosi, ma ormai relegato ai margini della società) e il nuovo presidente si rivelano difficili e tesi, sicché nel marzo 2011 lo stesso Preziosi decide di licenziare Pastorello. Dal punto di vista agonistico il club inanella una serie di dodici vittorie consecutive, salvo poi subire un calo di rendimento durante l'ultimo mese di campionato, ove incassa cinque sconfitte consecutive. Nemmeno Roberto Morinini, chiamato in panchina a sostituire Schällibaum a quattro giornate dal termine, riesce ad invertire la rotta: il Lugano chiude infatti la stagione regolare al terzo posto, a pari punti col Servette (che prevale in virtù della miglior differenza reti), venendo quindi estromesso dalla lotta per la promozione.

A seguito di tali circostanze il vertice societario attua un rimpasto nell'organigramma: Carlo Taldo viene nominato direttore sportivo e Nicola Bignotti direttore generale, mentre la guida tecnica della squadra viene assegnata ad Alessandro Pane (ex allenatore di Empoli e Ascoli). La gestione Pane nel campionato 2011-2012 dura però sole 8 gare segnate da uno scarso rendimento, che ne inducono l'esonero e la sostituzione con Francesco Moriero, che dopo un inizio difficile riesce a risollevare la squadra portandola a ridosso delle prime posizioni, senza però riuscire a lottare per la promozione.

L'era Renzetti: di nuovo in prima serie

All'inizio della stagione 2012-13 il presidente Angelo Renzetti acquisisce la maggioranza del pacchetto azionario del Lugano (60%), mentre Preziosi progressivamente si disimpegna. Il nuovo proprietario affida la panchina a Davide Morandi; la squadra inizia il campionato di seconda serie con una serie di risultati positivi, issandosi in testa alla classifica. La fase positiva è tuttavia interrotta da un calo del rendimento (4 punti in 9 partite di campionato e l'eliminazione in Coppa svizzera per mano del Thun) che conduce all'esonero di Morandi in favore di Raimondo Ponte, che guida la squadra al 7º posto finale in campionato.

Per l'annata 2013-14 il presidente Renzetti annuncia un ridimensionamento del budget societario (da 3 a 1,9 milioni di franchi) e affida la guida tecnica della squadra all'italiano Sandro Salvioni, il quale tuttavia si dimette a seguito di una serie di risultati negativi (ultimo dei quali la sconfitta casalinga nel derby contro il Locarno); al suo posto subentra il ticinese Livio Bordoli. Dopo aver perso altre partite ed essere precipitata al penultimo posto - a pochi punti dalla zona retrocessione - il Lugano reagisce in occasione delle ultime partite del girone d'andata. Il buon rendimento si conferma anche nel girone di ritorno, ove i bianconeri conquistano 12 vittorie, 2 pareggi e solo 4 sconfitte, scalando la classifica e battendo la capolista Vaduz all'ultima giornata. I bianconeri concludono così la stagione al secondo posto, ottenendo il miglior risultato degli ultimi cinque anni.

In vista della stagione 2014-15 l'organico viene sfoltito, con appena 15 giocatori sotto contratto in occasione delle prime giornate di campionato. L'ingresso nei quadri societari di Pablo Bentancur, che rileva il 40% delle quote azionarie, garantisce tuttavia l'apporto economico necessario all'inserimento di nuovi giocatori. La squadra si rivela competitiva e chiude il girone d'andata al secondo posto, con appena un punto di svantaggio dal Wohlen capolista. Durante la pausa invernale i bianconeri si rinforzano con altri elementi di spessore, puntando apertamente alla promozione nella massima serie. Le prime giornate del girone di ritorno vedono tuttavia la squadra di Bordoli conquistare due soli punti e allontanarsi dalla vetta. La vittoria casalinga contro il Le Mont prelude però ad una nuova serie di risultati positivi, che riportano il Lugano a ridosso del primo posto. La volata finale per la promozione vede concorrere il Lugano, il Wohlen (il cui rendimento tuttavia si deprime nell'ultimo mese di campionato) e il Servette. Nello scontro diretto contro questi ultimi, disputato l'11 maggio 2015 a Cornaredo, il Lugano si impone per 2-0 e si issa al comando della classifica. La successiva crisi di risultati dei granata e le affermazioni dei bianconeri contro Losanna, Chiasso e Bienne garantiscono infine al Lugano il margine necessario per festeggiare il ritorno in Super League dopo tredici anni d'assenza.

Il 1º giugno 2015 la società rescinde consensualmente il contratto col tecnico Livio Bordoli; circa due settimane dopo, il 14 giugno, la panchina viene affidata a Zdeněk Zeman. Sotto la guida del tecnico boemo, complici le non ingenti risorse disponibili per allestire la rosa e la scarsa durata della pausa estiva dei campionati svizzeri, il Lugano trascorre tutto il campionato nella parte bassa della classifica, accusando in particolare uno scarso rendimento difensivo (con 75 goal subiti in 35 giornate, che ne fanno la retroguardia più perforata della prima serie) e una tendenza a repentini cali prestazionali durante le partite. I bianconeri riescono infine a garantirsi il nono posto in classifica e la salvezza all'ultima giornata, grazie alla vittoria interna per 3-0 sul San Gallo il 25 maggio 2016, che rende vano il contestuale successo per 3-1 dello Zurigo (decimo e retrocesso) sul Vaduz. Più fruttuoso si rivela il cammino in Coppa Svizzera, ove il Lugano supera in sequenza il Castello nel preliminare, il Bellinzona ai sedicesimi di finale, il Winterthur agli ottavi, il Köniz ai quarti e il Lucerna in semifinale, perdendo tuttavia per 1-0 la finale del 29 maggio 2016 contro lo Zurigo.

La gestione Zeman si conclude il 4 giugno 2016, allorché l'allenatore boemo rifiuta di prolungare il proprio contratto con il Lugano. Il 17 giugno la squadra viene affidata ad interim ad Andrea Manzo (già tecnico della selezione Under-21 bianconera), il cui incarico viene infine reso permanente nel giro di una settimana. La squadra, sotto la gestione del tecnico italiano, dopo un inizio di stagione fruttuoso (con 14 punti nelle prime 9 partite) subisce un calo prestazionale che la conduce alla 17ª giornata al terz'ultimo posto, con due soli punti di vantaggio sull'ultima classificata; in virtù di ciò, il 19 dicembre arriva la risoluzione del contratto con Manzo, che viene pertanto sollevato dalla guida tecnica bianconera. Due giorni dopo la panchina viene affidata a Paolo Tramezzani, reduce dall'incarico di vicecommissario tecnico della nazionale albanese. Tale mossa sortisce l'effetto di rilanciare la squadra, che nel corso del girone di ritorno riesce a distaccare la zona retrocessione e a risalire la classifica: il 20 maggio, a seguito della vittoria interna per 2-1 contro il Vaduz, i bianconeri si assicurano la qualificazione alla UEFA Europa League. La prosecuzione del trend positivo consente infine ai bianconeri di chiudere la stagione al terzo posto (valevole per accedere direttamente ai gironi della seconda coppa continentale): decisiva in tal senso si rivela l'ultima giornata, ove il Lugano perde per 0-1 contro il Lucerna, ma conserva il piazzamento rispetto al Sion, incapace di andare oltre un pareggio per 1-1 contro il Grasshoppers. Protagonisti del campionato sono gli attaccanti Ezgjan Alioski e Armando Sadiku, autori rispettivamente di 16 e 9 goal.

Nel giugno 2017 Tramezzani rescinde il proprio contratto di comune accordo col club; in sua sostituzione viene ingaggiato Pierluigi Tami, che torna sulla panchina delle V bianche a 14 anni di distanza dalla sfortunata esperienza della stagione 2002-2003, conclusasi con la bancarotta societaria. Sotto la sua guida il Lugano mostra un rendimento altalenante: dopo aver trascorso il girone d'andata finanche in zona retrocessione (uscendo frattanto ai gironi di Europa League e ai quarti di Coppa Svizzera), a metà annata riesce a risollevarsi, arrivando a lambire la zona d'accesso alle coppe europee. Da fine febbraio 2018 la squadra incappa tuttavia in una crisi, patendo sei sconfitte consecutive che il 9 aprile seguente conducono all'esonero di Tami; in sua sostituzione viene ingaggiato dal Chiasso lo spagnolo Guillermo Abascal, che riesce a condurre il Lugano alla salvezza, garantendosi la conferma per l'anno seguente.

La gestione di Abascal, nella stagione 2018-2019, dura solo 9 partite: più che la mancanza di risultati (Abascal lascia il Lugano al sesto posto con 10 punti), la società rimprovera al tecnico la mancanza di gioco. Sulla panchina bianconera comincia così l'era di Fabio Celestini. Il girone d'andata procede in chiaroscuro, ma dopo la pausa natalizia il Lugano compie un decisivo salto di qualità e infila una lunga serie di risultati positivi che permettono al sodalizio di chiudere il campionato al terzo posto, garantendosi - come due anni prima - l'accesso diretto ai gironi di Europa League.

Dopo un negativo avvio di stagione 2019-2020 (2 vittorie, 4 pareggi e 6 sconfitte nelle prime 12 giornate di campionato), Celestini viene esonerato e lascia il posto a Maurizio Jacobacci, che guida i bianconeri al quinto posto finale in massima serie, mancando di due punti un'ulteriore qualificazione all'Europa League.

L'era americana: il cambio di proprietà

Ad agosto 2021, dopo 11 anni di proprietà, Angelo Renzetti vende il Football Club Lugano alla Morningstar Inc. di Joe Mansueto, imprenditore statunitense di origini italiane, anche proprietario della franchigia Chicago Fire militante nella Major League Soccer. La panchina del lugano viene assegnata al ticinese Mattia Croci-Torti.

Il 15 maggio 2022, solamente pochi mesi dopo che Angelo Renzetti aveva finalmente ceduto le redini del club, la squadra vince la sua quarta Coppa Svizzera della storia vincendo la finale a Berna contro il San Gallo per 4-1.

Nella stagione successiva la squadra centra il 3º posto e si qualifica quindi ai playoff dell’Europa League 2023-24. Arriva inoltre di nuovo in finale di Coppa Svizzera, perdendo però per 3-2 contro i padroni di casa dello Young Boys.

Il Football Club Lugano è una società calcistica svizzera con sede nella città di Lugano, nel Canton Ticino. Milita attualmente nella Super League svizzera.

Il club fu fondato il 21 agosto 1908 con il nome Foot-Ball Club Lugano dai ginnasti della locale società di ginnastica. Nel 1914 vinse il suo primo titolo nazionale, la Serie A. Nel 1938 vinse la Coppa Svizzera per la prima volta, e nel 1941 conquistò il suo primo double campionato-coppa. Nel 1968 vinse nuovamente la Coppa Svizzera, e nel 1993 ottenne il suo terzo titolo nazionale.

Il Lugano ha partecipato a diverse competizioni europee, tra cui la Coppa dei Campioni, la Coppa UEFA e l'Europa League. Il suo miglior risultato è stato raggiungere i quarti di finale della Coppa delle Coppe nel 1977.

I colori sociali del Lugano sono il bianconero. Lo stadio in cui disputa le sue partite casalinghe è lo Stadio Cornaredo.

Il Lugano è una delle squadre più popolari della Svizzera italiana. Ha una lunga rivalità con il Grasshoppers Zurigo, con il quale disputa il derby della Svizzera italiana.

Il Lugano ha vinto 3 campionati svizzeri, 9 Coppe svizzere e 1 Supercoppa svizzera.