Diario Live

Super Rugby Pacific 04/20 09:35 9 Western Force vs Crusaders - View
Super Rugby Pacific 04/26 07:05 10 Crusaders vs Rebels - View
Super Rugby Pacific 05/04 04:35 11 Crusaders vs Reds - View
Super Rugby Pacific 05/11 07:05 12 Highlanders vs Crusaders - View
Super Rugby Pacific 05/18 04:35 13 Brumbies vs Crusaders - View
Super Rugby Pacific 05/25 07:05 14 Crusaders vs Blues - View

Risultati

Super Rugby Pacific 04/12 09:35 8 Waratahs v Crusaders L 43-40
Super Rugby Pacific 03/29 06:05 6 Crusaders v Chiefs W 37-26
Super Rugby Pacific 03/23 06:05 5 Blues v Crusaders L 26-6
Super Rugby Pacific 03/15 06:05 4 Crusaders v Hurricanes L 10-14
Super Rugby Pacific 03/09 01:05 3 Fijian Drua v Crusaders L 20-10
Super Rugby Pacific 03/02 08:35 2 Crusaders v Waratahs L 24-37
Super Rugby Pacific 02/23 06:05 1 Chiefs v Crusaders L 33-29
Amichevoli 02/09 19:30 - Bristol v Crusaders W 14-31
Amichevoli 02/03 17:00 - Munster v Crusaders L 21-19
Super Rugby Pacific 06/24 07:05 1 Chiefs v Crusaders W 20-25
Super Rugby Pacific 06/16 07:05 2 Crusaders v Blues W 52-15
Super Rugby Pacific 06/10 07:05 3 Crusaders v Fijian Drua W 49-8

Wikipedia - Crusaders

Crusaders, dal 1996 al 1999 Canterbury Crusaders, è una franchise professionistica neozelandese di rugby a 15.

La franchigia nasce nel 1996 per rappresentare nel Super 12 le province rugbistiche di Canterbury, Tasman, South Canterbury, Buller, Mid-Canterbury e West Coast, nell'Isola del Sud, e si trova a Christchurch, che è anche una delle città che ne ospita le gare interne (all'AMI Stadium). I colori sono il rosso e il nero e il simbolo è il cavaliere crociato.

Al 2022 è la franchigia che ha vinto più titoli, 11, e partecipato a più finali, 15.

History

L'inizio: 1996 e 1997

Il team dei Crusaders nasce come una delle cinque franchigie neozelandesi da schierare nel Super 12. In principio i Crusaders erano chiamati "Canterbury Crusaders". I Crusaders raggruppano le province rugbystiche della parte superiore dell'isola sud della Nuova Zelanda: I Buller, Canterbury, Marlborough, Mid-Canterbury, Nelson Bays, South Canterbury e West Coast. Il primo team dei Crusaders, nel 1996, era capitanato dall'All Blacks Richard Loe e allenato da Vance Stewart. In quell'annata i Crusaders furono il fanalino di coda del torneo, riuscendo a vincere solo due partite su undici. Fra le loro otto sconfitte, le più pesanti furono quella ad opera dei Blues (49-18) e quella per mano dei Queensland Reds (52-16).

L'anno seguente si aprì con un cambio sia del capitano che sia della guida tecnica, Todd Blackadder sostituì Loe mentre il ruolo di allenatore fu ricoperto da Wayne Smith. Con 5 vittorie, il team terminò la stagione in sesta posizione. I progressi della squadra in quell'anno si manifestarono in maniera lampante nella sconfitta patita per un solo punto (29-28) ad opera dei detentori del titolo: i Blues. Una sconfitta molto più onorevole rispetto a quella subita l'anno precedente dagli stessi Blues (49-18), il match fu segnato dall'uscita del campo di Leon MacDonald a causa di un placcaggio dietro le spalle da parte di Robin Brooke. Con MacDonald fuori dal campo i Blues riuscirono a segnare due mete, una delle quali fu segnata proprio da Robin Brooke, che fu successivamente squalificato per due settimane a causa del suo gesto violento. Nell'ultimo match del 1997 i Crusaders riuscirono a prendersi la rivincita sui Queensland Reds vincendo in casa 48 a 3.

La tripletta: dal 1998 al 2000

Nel 1998, nonostante avessero cominciato il super 12 con 3 sconfitte in 4 match, i Crusaders vinsero il loro primo titolo grazie ad uno straordinario finale di campionato (7 vittorie consecutive) che permise alla squadra rossonera di classificarsi in seconda posizione e di disputare quindi i play off. In semifinale sconfissero in casa i Coastal Sharks 36 a 32.

La finale si disputò all'Eden Park contro i favoriti Blues. Secondo il tallonatore Crusaders Mark Hammet: "se si fosse fatto un sondaggio nel nostro spogliatoio la settimana prima della partita io e i miei compagni, rispondendo sinceramente, avremmo affermato che i Blues ci avrebbero battuto". I Crusaders alla fine del primo tempo conducevano la finale 3-0, i Blues però riacciuffarono la partita all'inizio del secondo tempo portandosi avanti 10 a 3. Dopo una meta del Crusader Norm Maxwell il match impattò sul 10 a 10, due calci di punizione a testa portarono il risultato sul 13 pari. Quando ormai il pareggio alla fine dei tempi regolamentari sembrava consolidato, Andrew Mehrtens riuscì ad involarsi al di là della linea di meta e a schiacciare la palla a terra. La partita terminò 20 a 13 per i Crusaders. I 10 punti segnati da Mehrtens in finale contribuirono al raggiungimento del suo personale record stagionale di 206 punti. Poco dopo il rientro a Christchurch, sede dello stadio di casa dei Crusaders, la squadra sfilò in parata in mezzo a circa 100000 persone.

Il 1999 fu un altro anno meraviglioso per i Crusaders. Il team terminò la stagione regolare in quarta posizione, riuscendo così a qualificarsi per i play off, in semifinale si scontrò con i favoriti Queensland Reds (che avevano terminato la regular season in prima posizione), battendoli. E giunsero in finale contro gli Highlanders. I Crusaders riuscirono ad imporsi per 24 a 19, la meta decisiva della partita fu segnata dall'ala Afato So'oalo.

Dopo la sconfitta degli All Blacks in semifinale nel mondiale di rugby del 1999 Wayne Smith fu chiamato a sostituire John Hart come coach della nazionale neozelandese. A sostituire Smith fu Robbie Deans, nel primo anno di lavoro di Smith i Crusaders vinsero il loro terzo titolo consecutivo di Super 12. I Crusaders giunsero secondi nella regular season, in semifinale sconfissero gli Highlanders al Jade Stadium per 37 a 15, grazie a due mete finali di Marika Vunibaka. La finale si disputò a Canberra, in Australia, contro i Brumbies. Il clima quella sera fu terribile: il campo era ghiacciato e nevicava copiosamente. Il match rimase sul filo di lana per tutti gli 80 minuti, grazie ad un calcio di punizione finale di Mehrtens i Crusaders riuscirono a ribaltare un match che li vedeva sotto di due punti e a portare a casa la vittoria per 20 a 19. Al 2018 nessuno è riuscito a replicare l'impresa di vincere tre titoli consecutivi, peraltro tutti e tre in trasferta.

Un nuovo corso: dal 2001 al 2005

Dopo aver vinto per tre volte consecutive il titolo, nel 2001 i Crusaders finirono in decima posizione, il risultato peggiore dal 1996, fu anche l'ultima stagione per capitan Todd Blackadder che l'anno successivo decise di giocare per gli Scozzesi di Edimburgo.

I Crusaders tornarono prepotentemente alla ribalta nel 2002, anno in cui terminarono la stagione di Super 12 imbattuti, vincendo il loro quarto titolo. Fra i loro undici match di regular season c'è anche quello dei record contro i Waratahs terminato 96 a 12. La semifinale li vide opposti agli Highlanders, la partita fu comunque abbastanza agevole per i Crusaders e il risultato finale si fissò sul 34 a 23 per la squadra rossonera. La finale venne disputata per la prima volta al Jade Stadium, i Crusaders dovettero vedersela, ancora una volta contro i Brumbies che già alla fine del primo tempo erano sotto nel risultato per 11 a 3, all'inizio del secondo tempo riuscirono però a portarsi a un solo punto dagli avversari (14 a 13) prima che i Crusaders dilagassero vincendo la partita per 31 a 13. La stagione del 2002 fu la prima del nuovo capitano Crusaders Reuben Thorne, che fu anche capitano degli all blacks fino alla fine della coppa del mondo del 2003.

La serie di vittorie dei Crusaders si interruppe nel 2003 contro i Blues che li sconfissero per 39 a 5. Nonostante la serie di vittorie terminò quella notte, Richie McCaw disse a proposito della sconfitta: "in un certo senso fu quasi un sollievo. Alla fine ci avevano battuti, la nostra corsa era finita, finalmente la gente avrebbe smesso parlare di questo record e noi avremmo potuto concentrarci su ogni match, settimana dopo settimana, con più tranquillità". I Crusaders terminarono la stagione in seconda posizione, riuscendo a raggiungere i play off. La semifinale venne disputata all'AMI stadium contro gli Highlanders, allenati da Colin Cooper, un ex assistant-coach dei Crusaders. Nonostante la conoscenza di Cooper del gioco Crusaders, i rossoneri vinsero per 39 a 16. In finale i Crusaders incontrarono i Blues, guidati da un altro ex assistant-coach dei Crusaders Peter Sloane. Mark Hammet riuscì a segnare due mete nel primo tempo, portando avanti i rossoneri 10 a 6 al termine dei primi quaranta minuti. I Blues tornarono a condurre 21 a 10 a dieci minuti da termine, i Crusaders segnarono un'altra meta ma non fu abbastanza: furono sconfitti per 21 a 17 e il titolo passò a i Blues.

La stagione 2004 dei Crusaders cominciò con due sconfitte: prima coi Waratahs poi con i Blues e terminarono la stagione regolare ancora al secondo posto. Giocarono la semifinale in casa contro gli Stormers vincendo per 27 a 16. In finale incontrarono i Brumbies, in una rivincita della finale del 2000. I Brumbies dominarono quella finale vincendo l'incontro per 47 a 38.

La stagione 2005 cominciò esattamente come era terminata quella precedente: una vittoria Brumbies in casa contro i rossoneri. I Crusaders terminarono il campionato al vertice della classifica, Richie McCaw che aveva dovuto rimanere fermo per cinque settimane tornò in tempo per la vittoriosa semifinale contro gli Hurricanes. La finale di quell'anno fu giocata in casa contro i Waratahs, che furono sconfitti 35 a 20 (14 a 6 alla fine del primo tempo).

Come riconoscimento per il loro quinto titolo di Super 12 ai Crusaders fu permesso di tenere il trofeo. Al termine della stagione 2005 i Crusaders videro la partenza di due giocatori molto importanti per la squadra: Andrew Mehrtens e Justin Marshall.

La nuova era: dal 2006 ad oggi

Per il SuperRugby il 2006 è l'anno della svolta, da 12 si passa a 14 squadre. Il torneo prenderà quindi il nome di Super 14. Le due new entry sono Western Force, squadra di Perth in Australia e i Central Cheetahs, squadra delle province nord sudafricane. In quell'anno i Crusaders andarono vicini a migliorare la loro serie di vittorie fermandosi ancora una volta a quindici dopo un pareggio proprio contro i Western Force, la serie di imbattibilità fu interrotta il turno seguente con una sconfitta in casa degli Stormers di Città del Capo, questa fu l'unica sconfitta patita dei Crusaders in tutta la stagione. La semifinale di Super 14 fu contro i Bulls e fu ancora una volta vittoriosa. La semifinale venne giocata in casa Crusaders contro gli Hurricanes in uno stadio avvolto da una fitta nebbia, per gli spettatori era molto difficile vedere il campo e di conseguenza molti abbandonarono lo stadio. Nonostante le condizioni climatiche proibitive i Crusaders riuscirono a vincere 19 a 12 segnando per altro l'unica meta del match.

All'inizio del 2007 sette Crusaders non riuscirono a giocare le prime 7 partite di Super 14 a causa di un così chiamato "conditioning programme"(programma di raggiungimento della condizione fisica) degli All Blacks. Il conditioning programme era parte della preparazione per i mondiali 2007, i giocatori selezionati per il programma furono in totale 22. Furono però i Crusaders a dare il contributo maggiore di giocatori rispetto a tutti gli altri team del Super 14, i giocatori selezionati furono: Chris Jack, Richie McCaw, Greg Somerville, Reuben Thorne, Daniel Carter, Leon MacDonald, e Aaron Mauger. Sei dei sette giocatori tornarono in tempo per l'ottavo match di regular season contro gli Stormers (Greg Somerville fu fermato da un infortunio). I Crusaders riuscirono a scalare la classifica fino a raggiungere la seconda posizione alla fine della stagione. In semifinale però vennero sconfitti a Pretoria dai Bulls 27 a 12. Il 2007 fu l'anno in cui i Crusaders raggiunsero prima di tutti gli altri team del Super 14 la centesima vittoria nel torneo, ciò avvenne con la vittoria per 53 a 0 al Jade Stadium contro i Western Force.

Il 2008 fu un altro anno di successi per i Crusaders. Terminarono in prima posizione in campionato, sconfissero abbastanza facilmente gli Hurricanes per 33 a 22 e in finale all'AMI stadium batterono i Waratahs 20 a 12, conquistando così il loro settimo titolo. Questa fu l'ultima partita per l'allenatore Robbie Deans, che scelse di andare ad allenare la nazionale australiane e fu anche l'ultimo match per i giocatori Reuben Thorne e Caleb Ralph. Il trasferimento che però ha fatto senza dubbio più scalpore fu quello di Daniel Carter che, dopo i test match con la maglia neozelandese del novembre 2008, decise di accasarsi per sei mesi nel top 14 francese indossando la maglia del Perpignan. Nel luglio del 2008 venne annunciato il nome del nuovo allenatore, si trattava di una vecchia conoscenza per i Crusaders: Todd Blackadder. Blackadder venne affiancato da altri due importanti personaggi del rugby neozelandese Mark Hammett e Daryl Gibson.

Passarono però ben nove anni, e ben due finali perse, nel 2011 contro i Reds e nel 2014, all'ultimo minuto, contro i Waratahs, per tornare a vincere il trofeo, che nel frattempo aveva preso il nome di Super Rugby, espugnando l'Ellis Park nella finale vinta contro i Lions, facendo il bis l'anno successivo a Christchurch sempre contro i Lions