Diario Live

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Risultati

Spagna - Segunda Division 04/21 12:00 36 [3] Espanyol v FC Andorra [22] D 1-1
Spagna - Segunda Division 04/12 18:30 35 [1] Leganes v Espanyol [2] D 0-0
Spagna - Segunda Division 04/07 16:30 34 [4] Espanyol v Albacete Balompie [21] W 2-1
Spagna - Segunda Division 03/29 19:30 33 [8] Burgos v Espanyol [2] D 0-0
Spagna - Segunda Division 03/23 20:00 32 [3] Espanyol v Tenerife [13] D 1-1
Spagna - Segunda Division 03/17 17:30 31 [15] Real Saragozza v Espanyol [4] W 0-1
Spagna - Segunda Division 03/10 20:00 30 [20] Alcorcon v Espanyol [4] D 1-1
Spagna - Segunda Division 03/02 15:15 29 [2] Espanyol v Huesca [16] D 0-0
Spagna - Segunda Division 02/24 17:30 28 [2] Eibar v Espanyol [4] W 2-3
Spagna - Segunda Division 02/17 20:00 27 [6] Espanyol v Mirandes [14] W 3-0
Spagna - Segunda Division 02/10 20:00 26 [11] Racing Santander v Espanyol [4] L 2-0
Spagna - Segunda Division 02/04 17:30 25 [7] Espanyol v Levante [9] W 2-1

Stat.

 TotalIn casaFuori casa
Partite disputate 51 27 24
Wins 21 14 7
Draws 17 9 8
Losses 13 4 9
Goals for 77 49 28
Goals against 64 31 33
Clean sheets 16 9 7
Failed to score 12 4 8

Il Reial Club Deportiu Espanyol de Barcelona, noto come RCD Espanyol o Espanyol, è una società calcistica spagnola con sede nella città di Barcellona. Milita nella Segunda División, seconda serie del campionato spagnolo.

Disputa le partite interne all'RCDE Stadium (40.500 spettatori). Anche se attualmente esiste soltanto la sezione calcistica, il club è formalmente una società polisportiva, avendo avuto in passato anche le sezioni di pallacanestro e hockey su pista.

Al 2022-2023 ha militato per 87 stagioni in Primera División, risultando il quinto club spagnolo con più presenze nella massima serie del campionato nazionale. Il miglior risultato che ha ottenuto in tale competizione è il terzo posto, raggiunto quattro volte (1932-33, 1966-67, 1972-73 e 1986-87). Vanta nel proprio palmarès la conquista di 4 Coppe di Spagna (1928-29, 1940, 1999-2000 e 2005-06). Il club ha partecipato sette volte alla Coppa UEFA, raggiungendo la finale nelle edizioni 1987-88 e 2006-07 e perdendo, in entrambi i casi, il trofeo ai tiri di rigore.

History

La fondazione e gli inizi (1900-1906)

Una delle primissime formazioni dell'Espanyol quando, nel 1904, vinse un campionato catalano

La società fu fondata il 28 ottobre 1900 con il nome di Sociedad Española de Football da Octavi Aballí, Lluís Roca e Àngel Rodríguez Ruiz, tre studenti di ingegneria dell'Università di Barcellona, con l'intenzione di creare un club sportivo formato solamente da giocatori spagnoli, sul modello del Català. Con quest'ultima squadra l'Español disputò i primi incontri della sua storia, di cui però non sono stati documentati i risultati. Nel 1901 la squadra, assorbendo la fallita Deportiva Santanach, assunse il nome di Club Español de Foot-Ball. L'anno seguente l'Español esordì nella neonata Coppa di Spagna, di cui detiene il primato di essere stata la prima squadra a segnare nella manifestazione, mentre nel 1903 ebbe il primo incontro con una squadra straniera, il Tolosa.

Sospensione e ripresa delle attività (1906-1920)

L'Espanyol nel 1912, anno in cui ottenne il titolo di Real dalla monarchia spagnola

Nel 1906, a causa dell'abbandono della squadra da parte dei giocatori per motivi prevalentemente di studio, l'Español interruppe la propria attività per riprenderla tre anni dopo, sotto forma di società polisportiva (le prime sezioni ad essere attivate furono, assieme a quella calcistica, quella di ju-jitsu, scherma e boxe) con il nome di Club Deportivo Español. Nel 1911 la squadra acquistò i primi calciatori stranieri, mentre l'anno successivo il re Alfonso XIII conferì alla società il titolo di Real. Negli anni successivi l'Español iniziò ad affermarsi in campo regionale, vincendo quattro volte (1904, 1912, 1915 e 1918) il campionato di Catalogna, mentre negli anni venti la squadra cominciò ad affermarsi anche a livello internazionale, grazie a dei tour disputati in Europa e in Sudamerica (dove sfidò anche le nazionali argentina e uruguayana), durante i quali si misero in luce diversi giocatori, tra cui il portiere Ricardo Zamora. Altro avvenimento degno di nota fu l'apertura, nel 1923, dello stadio di Sarriá, destinato ad ospitare gli incontri casalinghi della squadra.

La vittoria in Coppa del Re e i primi campionati (1920-1936)

Una formazione dell'Espanyol nel 1926

L'Español fu iscritto di diritto alla prima edizione del campionato spagnolo di massima divisione: la squadra, che detiene il primato di aver segnato il primo gol nella storia del campionato, concluse al settimo posto, riscattandosi però nella coppa nazionale, in cui si affermò dopo aver sconfitto per 2-1 il Real Madrid. Nelle stagioni successive l'Español disputò campionati di classifica medio-alta, con picchi nelle stagioni 1929-30 e 1932-33, in cui conquistò rispettivamente il quarto e il terzo posto. Da notare che durante questo periodo la squadra perse la denominazione Real a causa dell'istituzione della repubblica in Spagna.

Il dopoguerra (1940-1960)

Interrotta l'attività nel 1936 a causa della guerra civile, l'Español tornò attiva al termine delle ostilità, centrando nel 1940, alla prima stagione dopo la fine del conflitto, la sua seconda vittoria in Coppa del Re (all'epoca "Copa del Generalísimo"), ottenuta sempre ai danni del Real Madrid (2-1).

A questo trionfo seguirono due decenni di piazzamenti di media classifica, con un'impennata all'inizio degli anni cinquanta, quando l'Español conquistò due quarti posti consecutivi nelle stagioni 1952-53 e 1953-54.

L'esordio in Europa e le prime retrocessioni (1960-1980)

Nella stagione 1961-62 l'Español esordì in Europa giocando la Coppa delle Fiere: alle buone prestazioni offerte dalla squadra (che fu eliminata ai quarti di finale) in campo europeo fece da contraltare un campionato sottotono che costò, al termine della stagione, la prima retrocessione in Segunda División.

Riguadagnata prontamente la massima serie, l'Español, trascinato da Alfredo Di Stéfano, rigiocò la Coppa delle Fiere nella stagione 1965-66 (in cui venne eliminato ancora una volta ai quarti di finale in un derby barcellonese con il Barcellona) e guadagnò il terzo posto nella stagione seguente. A questo risultato però seguì un calo delle prestazioni da parte della squadra, che al termine della stagione 1968-69 retrocesse nuovamente in seconda categoria.

Risalito subito in massima serie, l'Español disputò durante gli anni settanta dei campionati di media classifica, partecipando per due volte alla Coppa UEFA grazie ad un terzo e quarto posto, ottenuti rispettivamente durante le stagioni 1972-73 e 1975-76.

La prima finale di Coppa UEFA (1980-1989)

La rosa dell'Espanyol nella stagione 1980-81

Per tutti gli anni ottanta l'Español continuò a navigare in posizioni di centro-classifica, con un'impennata nella stagione 1986-87. La squadra, guidata da Javier Clemente al suo primo anno sulla panchina catalana, concluse la stagione regolare al terzo posto, per poi mantenere la posizione nel girone finale, guadagnandosi l'accesso alla Coppa UEFA 1987-1988 dopo dieci anni di assenza dal palcoscenico europeo.

Nella competizione europea l'Español, dopo aver eliminato anche Milan e Inter, raggiunse la finale che la vide opporsi al Bayer Leverkusen. Dopo aver vinto la gara di andata a Barcellona per 3-0, i catalani si fecero rimontare al ritorno, che vide il Bayer Leverkusen prevalere per 3-0 al termine dei tempi regolamentari, e persero la coppa ai tiri di rigore a causa degli errori in sequenza di Urquiaga, Zúñiga e Losada.

Nel 1988-1989 la squadra incappò in una stagione negativa che si concluse con la retrocessione della squadra in Segunda División, avvenuta dopo aver perso i play-out contro il Maiorca.

La risalita, l'arrivo di Camacho e il cambio di nome (1989-1995)

La risalita in Primera División (avvenuta vincendo ai play-off promozione/salvezza contro il Malaga) fu immediata, ma l'Español, nonostante l'avvicendarsi di allenatori titolati (tra cui Luis Aragonés e Ljubomir Petrović, appena laureatosi Campione d'Europa e del mondo con la Stella Rossa), continuò poi a navigare in posizioni di classifica medio-bassa della Primera División, fino a retrocedere per una seconda volta al termine della stagione 1992-93, dopo aver perso di misura i play-out contro il Racing Santander.

La svolta si ebbe con l'ingaggio di José Antonio Camacho: al suo primo anno sulla panchina catalana riportò la squadra in massima serie, concludendo il campionato al primo posto. Verso la fine della stagione 1994-1995, che si concluse con il sesto posto finale da parte della squadra, fu deciso il cambio di nome della società che, già divenuta nel 1992 una Sociedad Anonima Deportiva, assunse il nome di Reial Club Deportiu Espanyol de Barcelona. La parola Deportiu (che è una catalanizzazione della parola Deportivo) non esiste in catalano; infatti il corretto sarebbe Esportiu. Tale scelta fu fatta per mantenere l'acronimo RCD. Alla sua prima stagione con il nuovo nome l'Espanyol migliorò ulteriormente la propria posizione in classifica, concludendo il campionato al quarto posto, che valse l'accesso in Coppa UEFA.

Verso il centenario e oltre (1995-2003)

Nella stagione successiva all'abbandono di Camacho, il 1996-1997, la squadra disputò un anonimo campionato che si concluse con l'uscita dalla Coppa UEFA ai sedicesimi di finale contro il Feyenoord e con un dodicesimo posto finale. Unico avvenimento degno di nota fu il cambio di stadio: la squadra si trasferì infatti al termine della stagione nello stadio olimpico Lluís Companys. L'ultima partita giocata nello stadio di Sarriá fu disputata il 21 giugno 1997 contro il Valencia e vide la vittoria dei catalani per 3-2.

Nella stagione 1999-00 la squadra festeggiò il centenario della sua fondazione (celebrato anche con un match amichevole contro la selezione argentina, vinto per 2-0 dai catalani). Al termine del campionato l'Espanyol tornò, dopo sessant'anni, al successo in Coppa del Re, grazie alla vittoria in finale per 2-1 contro l'Atlético Madrid.

Nelle stagioni seguenti a questa vittoria l'Espanyol continuò a navigare nelle posizioni basse della classifica, toccando il punto più basso nella stagione 2002-03, quando concluse al diciassettesimo posto.

Anni duemila e seconda finale di Coppa UEFA (2000-2009)

Nella stagione 2004-05, con Miguel Ángel Lotina in panchina, l'Espanyol tornò a disputare un campionato di buon livello, concludendo al quinto posto, ad un solo punto dalla zona Champions League. L'anno successivo la squadra si classificò solo al quindicesimo posto, ma si assicurò la qualificazione in Coppa UEFA (da cui era stata eliminata, durante la stagione, ai sedicesimi di finale) per il secondo anno consecutivo, grazie alla vittoria della quarta Coppa del Re, sconfiggendo in finale per 4-1 il Real Saragozza.

Al termine della stagione Lotina lasciò la panchina dell'Espanyol ad Ernesto Valverde (già giocatore della squadra ai tempi della prima finale di Coppa UEFA). L'Espanyol concluse il campionato a metà classifica, ma riuscì a raggiungere la finale di Coppa UEFA per la seconda volta nella sua storia, dopo aver vinto tutte le partite del girone eliminatorio e aver eliminato in sequenza il Livorno, il Maccabi Haifa, il Benfica e il Werder Brema ed arrivando in finale senza avere perso alcuna partita. La finale, che vide opposti i catalani al Siviglia detentore della coppa, vide di nuovo l'Espanyol perdere ai rigori: dopo essere passata due volte in svantaggio (tra cui una durante i tempi supplementari), la squadra riuscì in entrambi i casi a pareggiare (giocando buona parte della partita in dieci a causa dell'espulsione di Hurtado al 68') e ad arrivare ai rigori, dove però i tiratori si fecero parare tre dei quattro rigori.

Una formazione dell'Espanyol scesa in campo nel febbraio 2008

Nel giugno 2007 il bomber Raúl Tamudo divenne il miglior marcatore nella storia dell'Espanyol.

Nella stagione 2008-2009 il ritorno sulla panchina della squadra di Mauricio Pochettino salvò l'Espanyol dalla retrocessione.

Anni duemiladieci: il nuovo stadio (2010-2019)

Dopo dodici stagioni trascorse allo stadio olimpico Lluís Companys, all'inizio della stagione 2009-2010 il club si trasferì in un nuovo impianto, lo stadio Cornellà-El Prat. Il match inaugurale, disputato il 2 agosto 2009, coincise con una vittoria dell'Espanyol per 3-0 contro il Liverpool. L'8 agosto 2009, mentre era in ritiro con la squadra per preparare delle amichevoli in Italia, si spense a Coverciano, all'età di 26 anni, il capitano della squadra Dani Jarque per un asistolia. In suo onore l'Espanyol decise di ritirare la maglia numero 21 che gli apparteneva e da allora durante ogni partita casalinga al minuto 21 parte un minuto di applauso in suo onore.

Il 10 settembre 2009 l'IFFHS diramò la classifica dei migliori club europei del XX secolo, collocando l'Espanyol al 98º posto.

Le stagioni seguenti, con Pochettino in panchina, furono caratterizzate da comode salvezze e da un progetto di lancio dei giovani cresciuti nel settore giovanile del club. Talvolta l'Espanyol giunse anche a lottare per una qualificazione in Europa League. Nel 2012-2013, con il club ultimo in classifica a novembre, Pochettino fu però esonerato e sostituito con il messicano Javier Aguirre, che condusse la squadra alla salvezza con sei giornate di anticipo e nella stagione seguente ottenne la seconda salvezza consecutiva, prima di lasciare il club.

Nel 2014 giunse sulla panchina dell'Espanyol Sergio González, allenatore della squadra B, che portò la squadra al decimo posto e alla semifinale di Coppa del Re. Nel dicembre 2015, con la squadra dodicesima in classifica, González fu sollevato dall'incarico e rimpiazzato da Constantin Gâlcă, ex calciatore della squadra. Parallelamente si verificarono dei cambiamenti nell'assetto societario. Il presidente Joan Collet e il consiglio di amministrazione si dimisero il 20 gennaio 2016 per consentire l'insediamento del nuovo proprietario, il cinese Chen Yanseng. Gâlcă condusse la squadra al tredicesimo posto e fu esonerato. Al suo posto fu chiamato Quique Sánchez Flores, che condusse i suoi all'ottavo posto nel 2016-2017, mentre nella stagione seguente fu esonerato nell'aprile 2018 dopo quattro sconfitte in cinque partite, a cinque giornate dalla fine del campionato e con la squadra otto punti sopra la zona retrocessione. La squadra concluse l'annata all'undicesimo posto sotto la guida dell'allenatore delle giovanili, David Gallego, mentre nel 2018-2019, allenata da Rubí, chiuse settima, tornando così in UEFA Europa League.

Anni duemilaventi: tra prima e seconda divisione

La stagione 2019-2020 si rivelò problematica sin dall'inizio, con la squadra coinvolta nella lotta per non retrocedere. Al pessimo cammino in campionato fece da contraltare un buon rendimento in Europa League, competizione nella quale l'Espanyol, dopo aver vinto il proprio girone, giunse fino ai sedicesimi di finale, stabilendo il record di 26 partite consecutive senza sconfitte nelle coppe europee (non considerando i tiri di rigore della finale di Coppa UEFA del 2006-2007). Sul fronte nazionale a nulla valsero tre cambi della guida tecnica (David Gallego fu avvicendato da Pablo Machín e questi da Abelardo, poi esonerato per fare posto a Francisco Rufete): il pessimo rendimento in campionato causò, stante la sconfitta nel derby contro il Barcellona, la retrocessione in Segunda División con tre giornate di anticipo, dopo ventisei stagioni consecutive di permanenza in massima serie; nella giornata seguente giunse anche la certezza aritmetica dell'ultimo posto finale in classifica. La permanenza in Segunda División durò solamente una stagione: sotto la guida di Vicente Moreno, l'Espanyol vinse il campionato e tornò immediatamente in Primera División per la stagione 2021-2022, in cui ottenne la salvezza. Una nuova retrocessione in Segunda División avvenne alla penultima giornata del campionato 2022-2023.

L'Espanyol, ufficialmente Reial Club Deportiu Espanyol de Barcelona, è una società calcistica spagnola con sede a Barcellona. Milita nella Primera División, la massima serie del campionato spagnolo di calcio. La sua sezione di calcio femminile milita nella Primera División Femenina, la massima serie del campionato spagnolo di calcio femminile.

L'Espanyol è stato fondato il 28 ottobre 1900 con il nome di Sociedad Española de Football. Nel 1903 cambiò il nome in Club Español de Football e nel 1912 assunse il nome attuale.

L'Espanyol ha vinto quattro Coppe del Re, una Coppa UEFA e un campionato spagnolo di seconda divisione. Ha partecipato a diverse edizioni della UEFA Champions League e della UEFA Europa League.

I colori sociali dell'Espanyol sono il bianco e il blu. Lo stadio di casa è l'RCDE Stadium, noto anche come Estadi Cornellà-El Prat, che ha una capacità di 40.000 spettatori.

L'Espanyol è una delle squadre più importanti della Catalogna e della Spagna. Ha una grande rivalità con il Barcellona, con il quale disputa il derby di Barcellona.