Italia - Serie A 03/16 14:00 29 [10] Monza v Cagliari [15] L 1-0
Italia - Serie A 03/09 14:00 28 [18] Cagliari v Salernitana [20] W 4-2
Italia - Serie A 03/03 14:00 27 [13] Empoli v Cagliari [19] W 0-1
Italia - Serie A 02/25 14:00 26 [19] Cagliari v Napoli [9] D 1-1
Italia - Serie A 02/18 14:00 25 [15] Udinese v Cagliari [19] D 1-1
Italia - Serie A 02/10 14:00 24 [19] Cagliari v Lazio [9] L 1-3
Italia - Serie A 02/05 19:45 23 [6] Roma v Cagliari [17] L 4-0
Italia - Serie A 01/26 19:45 22 [17] Cagliari v Torino [10] L 1-2
Italia - Serie A 01/21 11:30 21 [15] Frosinone v Cagliari [16] L 3-1
Italia - Serie A 01/14 14:00 20 [18] Cagliari v Bologna [5] W 2-1
Italia - Serie A 01/06 17:00 19 [13] Lecce v Cagliari [17] D 1-1
Italia - Coppa Italia 01/02 20:00 4 Milan v Cagliari L 4-1
Italia - Serie A 12/30 14:00 18 [18] Cagliari v Empoli [19] D 0-0
Italia - Serie A 12/23 17:00 17 [19] Verona v Cagliari [16] L 2-0
Italia - Serie A 12/16 17:30 16 [6] Napoli v Cagliari [16] L 2-1
Italia - Serie A 12/11 19:45 15 [19] Cagliari v Sassuolo [14] W 2-1
Italia - Serie A 12/02 17:00 14 [11] Lazio v Cagliari [17] L 1-0
Italia - Serie A 11/26 11:30 13 [18] Cagliari v Monza [9] D 1-1
Italia - Serie A 11/11 17:00 12 [2] Juventus v Cagliari [17] L 2-1
Italia - Serie A 11/05 14:00 11 [19] Cagliari v Genoa [14] W 2-1
Italia - Coppa Italia 11/01 20:00 5 Udinese v Cagliari W 1-2
Italia - Serie A 10/29 11:30 10 [20] Cagliari v Frosinone [12] W 4-3
Italia - Serie A 10/22 13:00 9 [19] Salernitana v Cagliari [20] D 2-2
Italia - Serie A 10/08 16:00 8 [20] Cagliari v Roma [13] L 1-4
Italia - Serie A 10/02 18:45 7 [6] Fiorentina v Cagliari [20] L 3-0
Italia - Serie A 09/27 16:30 6 [19] Cagliari v Milan [3] L 1-3
Italia - Serie A 09/24 13:00 5 [10] Atalanta v Cagliari [19] L 2-0
Italia - Serie A 09/17 10:30 4 [19] Cagliari v Udinese [17] D 0-0
Italia - Serie A 09/02 16:30 3 [14] Bologna v Cagliari [15] L 2-1
Italia - Serie A 08/28 18:45 2 [13] Cagliari v Inter [7] L 0-2

Wikipedia - Cagliari Calcio

Il Cagliari Calcio (AFI: /ˈkaʎʎari ˈkalʧo/), meglio noto come Cagliari, è una società calcistica italiana con sede nella città di Cagliari. Milita in Serie A, la massima divisione del campionato italiano.

Fondata nel 1920, è l'unica squadra della Sardegna ad aver militato nelle prime due divisioni del calcio italiano. I colori sociali sono il rosso e il blu, da cui l'appellativo di Rossoblù che affianca quello più localistico di Casteddu.

Ha vinto – prima squadra del Mezzogiorno – il campionato italiano di Serie A nella stagione 1969-1970, dopo aver raggiunto la seconda posizione nell'edizione 1968-1969. Annovera inoltre un campionato italiano di Serie B (2015-2016) e un campionato italiano di Serie C (1951-1952); quella sarda è così, insieme a Genoa, Bologna, Napoli e Verona, tra le sole squadre italiane ad aver vinto i campionati nazionali di prima, seconda e terza serie. Ha raggiunto un secondo posto in Coppa Italia (1968-1969) e ha vinto una Coppa Italia Serie C nella stagione 1988-1989. In campo europeo ha raggiunto gli ottavi di finale della Coppa dei Campioni nell'edizione 1970-1971 ed è stato semifinalista di Coppa UEFA nell'annata 1993-1994.

Il Cagliari è al 16º posto su 66 squadre nella classifica della tradizione sportiva dei club che hanno giocato in A, al 14º posto nella classifica perpetua e risulta inoltre la 8ª squadra d'Italia per numero di sostenitori. Il giocatore-simbolo del club, Gigi Riva, è stato per tre volte capocannoniere della Serie A ed è tuttora il miglior marcatore della nazionale italiana.

History

Origini (1902-1939)

Una delle prime formazioni del Cagliari nel 1920.

La fase embrionale delle vicissitudini che portarono alla nascita del club rossoblù iniziò a svilupparsi a partite dal 1902, anno in cui venne fatta registrare il primo match tra un gruppo di studenti cagliaritani e una squadra di marinai genovesi, disputata a Piazza d'Armi e vinta dai liguri in virtù della loro maggior familiarità con tale disciplina sportiva. Otto anni più tardi una compagine isolana, la Società Ginnastica Amsicora, si recò a Torino per giocare un torneo contro le più esperte squadre del continente, riuscendo a rimediare solo pesanti sconfitte, ma si trattò comunque di un'esperienza destinata a gettare le basi per la creazione di una società calcistica cagliaritano. Il 30 maggio 1920 il chirurgo Gaetano Fichera fondò il "Cagliari Football Club": la prima gara della storia del sodalizio cagliaritano è datata 8 settembre 1920, quando sul campo Stallaggio Meloni i cagliaritani affrontano e sconfiggono la Torres. Il neonato club successivamente prende parte al "Torneo Sardo" disputato contro la Torres, l'Ilva Maddalena e l'Eleonora d'Arborea. Il Cagliari, sotto la guida dell'allenatore-giocatore Giorgio Mereu, si impone vittoriosamente sulle altre compagini. Mereu, di professione avvocato, diventa successivamente il nuovo presidente del Cagliari succedendo a Fichera. Nel 1926 il Cagliari indossa per la prima volta la divisa con i colori rosso e blu. Nella seconda metà degli anni 1920, dopo una lunga crisi finanziaria, la società viene riorganizzata dall'allora podestà della città Vittorio Tredici e dall'avvocato Carlo Costa Marras: viene deciso di utilizzare calciatori non isolani (militari e non), provenienti dal resto d'Italia. Nel 1925 la squadra cambia impianto e si trasferisce al Campo di via Pola. Nel 1928 la guida della squadra viene affidata all'allenatore ungherese Róbert Winkler, il quale si disimpegna anche come portiere o centrocampista.

La formazione rossoblù nel campionato 1930-1931

Fino al 1928, a parte la partecipazione alla Coppa Italia 1926-1927 (edizione peraltro interrotta per mancanza di date disponibili), la società prende parte solo a competizioni a carattere regionale. Nella stagione 1928-1929 si iscrive per la prima volta a una divisione interregionale, il Campionato Meridionale (anche noto come "Prima Divisione Sud"), nel girone laziale-umbro. La squadra raggiunge le finali per la promozione in Divisione Nazionale B, ma perde contro Lecce, Palermo e Foggia. Dopo il 5º posto del 1930, arriva Ernő Erbstein, altro allenatore ungherese ma di stanza nella penisola già da diversi anni, e con lui in panchina il Cagliari vince il girone F di Prima Divisione accedendo così alla finale centromeridionale contro la Salernitana (che aveva chiuso in vetta il girone E): ottenendo una vittoria e un pari nei due confronti con la squadra campana conquista la prima storica promozione in Serie B.

A causa, però, della mancanza di risorse finanziarie, la società è obbligata a cedere i suoi pezzi migliori, tra cui proprio Erbstein. La squadra, conseguentemente, ottiene due salvezze sofferte nei primi due anni mentre nella stagione 1933-1934 termina il campionato in zona retrocessione, ma viene ripescata per allargamento dei quadri. L'anno successivo è eletto presidente Aldo Pacca, ma la società, retrocessa in Serie C al termine della stagione 1934-1935, rinuncia alla disputa del campionato di terza serie successivo alla vigilia della prima giornata e si scioglie a causa dei molti debiti. Dalle sue ceneri nasce l'"Unione Sportiva Cagliari", che raccoglie l'eredità sportiva della vecchia società, ripartendo dal Campionato Regionale Sardo. Nel 1937 il club si iscrive al campionato di Serie C, salvandosi a stento dalla retrocessione. Nel 1938, l'allora presidente Mario Benditelli richiama alla guida della squadra Winkler, portando i rossoblù al quinto posto. Nel 1939-1940, dopo il secondo addio di Winkler, la squadra si piazza al sesto posto grazie al centrocampista Mariolino Congiu, che svolge il ruolo di giocatore-allenatore. In seguito all'entrata dell'Italia nella seconda guerra mondiale (10 giugno 1940) la FIGC esonera le squadre sarde (segnatamente Cagliari e GIL Terranova) dalla disputa dei campionati nazionali a causa della difficoltà negli spostamenti tra la Sardegna e la penisola per via del conflitto in corso. L'attività prosegue con tornei a carattere regionale, nel frattempo Banditelli abbandona la società.

Il dopoguerra e la prima promozione in A (1945 - 1963)

I rossoblù ripresero a giocare nel 1945 nel campionato regionale di Prima Divisione, in quanto la Sardegna, per difficoltà logistiche ed economiche, era ancora tagliata fuori dalla piramide calcistica italiana. I rossoblù vinsero quel campionato piazzandosi davanti all'Associazione Calcio Sardegna e alla fine della stagione le due società cagliaritane si fusero in un unico sodalizio, che comunque mantenne la denominazione Unione Sportiva Cagliari. Nella stagione successiva invece si piazza solo al terzo posto ma, con il reintegro delle squadre sarde nei campionati nazionali, viene promosso d'ufficio in Serie B, nel frattempo allargata a tre gironi, più per ragioni politiche che sportive. Nel 1947 ritorna quindi in Serie B, terminando però il campionato all'ultimo posto. La squadra s'iscrive alla Serie C e viene acquistata da Domenico Loi, che avvia un progetto di rinascita. Nella stagione 1951-1952, grazie ai gol di Livio Gennari, Roberto Serone e Erminio Bercarich, il Cagliari vince il Campionato di Serie C e riesce a ottenere la promozione in Serie B dopo aver disputato gli spareggi con le finaliste degli altri gironi: Piacenza, Antonio Toma Maglie e Vigevano; in quello stesso anno i sardi abbandonano il vecchio campo di via Pola, ritenuto inadeguato, e si trasferiscono nel nuovo stadio Amsicora.

Il Cagliari artefice della prima promozione in Serie A nella stagione 1963-1964.

Nel primo anno in Serie B la squadra si qualifica sesta, non rendendo pienamente giustizia alle proprie possibilità. L'anno successivo i rossoblù, finendo secondi in campionato, disputano gli spareggi per la promozione in A perdendo per 2-0 contro la Pro Patria. La metà degli anni 1950 sono caratterizzati da una girandola di presidenti e allenatori, tra questi spicca Silvio Piola. In quel periodo il Cagliari si piazza spesso a ridosso della zona promozione. Nel 1960 il Cagliari retrocede in Serie C, l'anno successivo la squadra sotto la guida dell'allenatore Rigotti sfiora con il secondo posto la riconquista della Serie B, che arriva nella stagione successiva, che, grazie all'arrivo in panchina di Arturo Silvestri, si classifica primo davanti all'Anconitana.

Nella prima stagione di nuovo tra i cadetti, i sardi terminano il campionato all'undicesimo posto. L'anno successivo la società sarda aggiunge alcuni importanti tasselli, tra i quali il futuro campione Gigi Riva. Grazie a una squadra rafforzata, il Cagliari riesce a conquistare per la prima volta la promozione in Serie A, classificandosi secondo, dietro il Varese.

La Serie A e la conquista dello scudetto (1964 - 1976)

Il Cagliari campione d'Italia nella stagione 1969-1970.

Nel 1964-1965 il Cagliari disputa il suo primo campionato di Serie A, rimontando nel girone di ritorno e arrivando alla fine sesto in classifica con 34 punti. Nel 1965-1966, l'ultima dell'allenatore Silvestri, il Cagliari arriva undicesimo mentre nel campionato seguente i rossoblù, sotto la guida di Manlio Scopigno, finiscono sesti a quota 40 punti. I costi della Serie A diventano sempre più insostenibili per la squadra e così, necessitato a dover far quadrare i bilanci, il presidente Enrico Rocca mette in vendita Riva, tuttavia la contrarietà della tifoseria porta Rocca a trasformare il Cagliari in una S.p.a.

Le imprese Sir di Porto Torres, Cartiera di Arbatax, Tessili Beretta di Villacidro, Petrolchimica Macchiareddu di Assemini e Saras di Moratti si impegnano a versare un contributo annuale per la gestione economica della società. Nel 1967-1968, con Ettore Puricelli la squadra si piazza nona, ma è con il ritorno di Scopigno che il Cagliari nella stagione 1968-1969 lotta per lo Scudetto insieme a Fiorentina e Milan piazzandosi al secondo posto proprio dietro la squadra viola guidata da Bruno Pesaola. In quello stesso anno la squadra sarda arrivò fino in fondo anche in Coppa Italia, sfiorandone la vittoria, piazzandosi seconda nel girone finale alle spalle della Roma vincitrice dell'edizione.

Gigi Riva

Nella stagione 1969-1970 il Cagliari, sotto la guida di Scopigno, vince il suo primo e tuttora unico titolo nazionale. I sardi balzano al primo posto nella sesta giornata di campionato grazie alla vittoria sui campioni d'Italia a Firenze per 1-0, rimanendo in testa fino alla fine del torneo, benché incalzati dalla Juventus. Il 12 aprile 1970, mentre la Juventus è sconfitta in casa della Lazio, il Cagliari batte il Bari per 2-0 all'Amsicora, acquisendo la certezza matematica del tricolore con due giornate di anticipo. Mentre in Coppa Italia non riuscì l'impresa ai neocampioni d'Italia, che si posizionarono terzi alle spalle del Bologna, vincitrice del torneo, e del Torino, secondo. Nella Coppa delle Fiere, il cammino del Cagliari è meno fortunato, infatti i rossoblù vengono eliminati nei sedicesimi di finale dai tedesco-orientali del Carl Zeiss Jena.

Il campionato 1970-1971 inizia nello stesso modo del precedente. Il Cagliari, grazie alle vittorie all'Olimpico sulla Lazio per 4-2 e a San Siro sull'Inter per 3-1, dopo quattro giornate è già in testa alla classifica, ma l'infortunio riportato da Riva durante Austria-Italia 1-2 del 31 ottobre 1970 condiziona negativamente la stagione dei campioni d'Italia. I rossoblù terminano il torneo al 7º posto e anche l'avventura in Coppa dei Campioni è compromessa dall'assenza di "rombo di tuono": il club sardo viene eliminato agli ottavi di finale dall'Atletico Madrid perdendo 3-0 la gara di ritorno al Vicente Calderón, dopo la vittoria per 2-1 dell'andata, con Riva ancora in campo e a segno, insieme a Gori.

Robert Herbin e uno scudettato Pierluigi Cera prima della sfida tra Cagliari e Saint-Étienne (3-0) del 19 settembre 1970, storico esordio dei rossoblù in Coppa dei Campioni.

Nel 1971-1972 il Cagliari, trascinato dalle 21 reti di Riva, chiude il campionato al quarto posto, a quattro lunghezze dalla Juventus campione d'Italia; il piazzamento consente l'accesso alla Coppa UEFA 1972-1973. A fine stagione Scopigno non è confermato e al suo posto viene chiamato Edmondo Fabbri, ex commissario tecnico della Nazionale ai mondiali di Inghilterra del 1966, dove Riva era stato portato da "turista". La stagione inizia subito male, i rossoblù vengono subito eliminati al primo turno dall'Olympiakos dalla Coppa UEFA, mentre in campionato la squadra non riesce più a ripetere le prestazioni degli anni precedenti, rimanendo lontana dalla zona scudetto e terminando il campionato all'ottavo posto.

Negli anni successivi, sulla panchina del Cagliari si alternano con esiti non sempre positivi molti allenatori, fra i quali Giuseppe Chiappella, Luigi Radice e Luis Suárez. L'irreversibile decadenza dei sardi culmina con la retrocessione in Serie B nel campionato 1975-1976, nel corso del quale si aggiunge a metà stagione un grave infortunio a Riva, il che si traduce nel suo definitivo ritiro dal calcio giocato.

Declino e rinascita (1976 - 2000)

Nel 1976-1977, sotto la guida di Lauro Toneatto, il Cagliari si piazza al secondo posto dietro il Vicenza di Paolo Rossi a pari merito con Atalanta e Pescara ma perde gli spareggi promozione disputati a Genova (Atalanta-Cagliari 2-1) e Terni (Pescara-Cagliari 0-0). Fu decisivo per le sorti dei quattromori un episodio che accadde durante un Cagliari-Lecce del marzo 1977 allorquando il calciatore salentino Cannito venne colpito al volto da un'arancia lanciata dagli spalti, la conseguente sconfitta a tavolino dei sardi impedì di fatto di raggiungere la promozione diretta in A, infatti la partita poi si concluse con un 1-0 per il Cagliari e quei due punti "sottratti" risultarono decisivi, costringendo la compagine del presidente Mariano Delogu agli spareggi. In quel Cagliari si mise in luce un giovane Pietro Paolo Virdis, appena diciannovenne che mise a segno ben 18 reti. I sardi, guidati in panchina da Mario Tiddia, tornano nel massimo campionato due anni dopo nel 1979, insieme a Udinese e Pescara.

Formazione del Cagliari della stagione 1980-81

Il Cagliari resta altri quattro anni in A giocando un calcio piacevole con un attacco formato dal trio Virdis, Piras e Selvaggi, sempre con Tiddia in panchina, ottenendo un settimo posto nel 1979-1980 e un sesto posto nel 1980-1981 e due tornei coincidenti con la gestione societaria di Alvaro Amarugi, culminati con la retrocessione del 1983 dove totalizzò 26 punti e si vide superare dall'Ascoli nello scontro diretto dell'ultima giornata: fu la prima volta che nei campionati a 16 squadre non furono sufficienti 26 punti per evitare la Serie B.

Dopo un'anonima stagione fra i cadetti, nel 1984 la società è rilevata dall'imprenditore edile Fausto Moi, ma i risultati sportivi sono deludenti: nel 1984-1985 la compagine, dopo un inizio disastroso, retrocede in Serie C1 salvo poi salvarsi a causa del declassamento all'ultimo posto del Padova per illecito sportivo; nel 1985-1986 il parco giocatori è profondamente rinnovato allo scopo di tentare il ritorno in Serie A, tuttavia la stagione è ancora deludente, con la squadra che riesce a salvarsi solo all'ultima giornata; nel 1986-1987, infine, dopo essere riuscita a iscriversi in extremis, la società viene penalizzata di 5 punti per il suo coinvolgimento nel Totonero-bis, un handicap che i sardi non riescono a colmare, finendo col retrocedere in C1. Mentre in campionato le cose andavano male, la squadra riuscì a raggiungere le semifinali di Coppa Italia, venendo sconfitta dal Napoli di Maradona.

Il Cagliari della stagione 1988-89, vincitrice della Coppa Italia di Serie C.

Il club sardo, appena acquistato dai fratelli Orrù, trascorse in Serie C1 due stagioni, la prima delle quali lo vede, ricostruito per via del rischio incombente di fallimento, evitare per un punto la retrocessione in Serie C2 sotto la conduzione del rientrante Mario Tiddia (subentrato a campionato in corso a Enzo Robotti).

Nel 1988-1989, con l'arrivo del tecnico Claudio Ranieri e del general manager Carmine Longo, la squadra viene ringiovanita, riuscendo a conquistare il ritorno nella serie cadetta vincendo il proprio girone e classificandosi prima con 45 punti; in quello stesso anno i sardi completano la stagione vincendo la Coppa Italia di Serie C, battendo nella doppia finale la SPAL 3-0 all'andata e 2-1 al ritorno.

Nel campionato 1989-1990 il Cagliari, ancora imperniato su svariati giovani emergenti, con 47 punti riesce a ripetersi, ottenendo la doppia promozione e approdando di nuovo in Serie A dalla quale era assente da 7 anni.

Luís Oliveira

Al ritorno nella massima serie seguono due campionati conclusi con altrettante salvezze, potendo contare tra le sue file su calciatori di talento come l'uruguaiano Enzo Francescoli (appena qualche anno prima considerato il miglior giocatore sudamericano dell'anno) e il sardo Gianfranco Matteoli, oltreché di Daniel Fonseca.

Nel 1992-1993 il Cagliari viene acquistato da una cordata composta da Corrado Ferlaino con quote del 50% e con le restanti quote agli altri soci Franco Ambrosio e Massimo Cellino, quest'ultimo divenuto presidente. La società con Ambrosio e Cellino venne messa in piedi per evitare la cessione dell'attaccante uruguaiano del club sardo Daniel Fonseca alla Juventus, che in quell'anno passava al Napoli. L'esperienza di comproprietario del Cagliari, si concluderà dopo appena un anno, nel 1993, a causa di problemi giudiziari che riguardarono Ferlaino e Ambrosio. col passaggio della maggioranza delle quote a Cellino.

Il Cagliari del presidente Massimo Cellino e allenato da Carlo Mazzone e con Luís Oliveira in attacco si piazza sesto in campionato con 37 punti e riesce a qualificarsi alla Coppa UEFA, L'anno successivo i sardi arrivano fino alla semifinale della competizione europea affrontando l'Inter, con la quale i rossoblù vincono in casa per 3-2 e perdono nella gara di ritorno a Milano per 3-0, venendo eliminati. In campionato i sardi si piazzano dodicesimi, precedendo di un punto in classifica proprio l'Inter.

Il Cagliari della stagione 1993-94, semifinalista di Coppa UEFA.

Nel 1994-1995 i rossoblù, sotto la guida di Óscar Tabárez, giungono noni, mancando per tre punti una nuova qualificazione alle coppe europee. Nel 1996-1997 il Cagliari retrocede in Serie B dopo aver perso lo spareggio con il Piacenza (1-3). L'anno successivo, i sardi con Gian Piero Ventura allenatore ritornano in Serie A ottenendo nel 1998-1999 una tranquilla salvezza esprimendo un calcio piacevole e divertente; l'anno successivo al termine del campionato 1999-2000 la squadra retrocede ancora una volta in Serie B sotto la guida di Renzo Ulivieri.

Terzo millennio (2000 - oggi)

Il Cagliari trascorre le successive tre stagioni nel campionato cadetto, senza riuscire a ottenere la promozione nella massima serie. Solo al quarto anno, nel 2003-2004, sotto la guida tecnica di Edoardo Reja, con Gianfranco Zola in campo e con in squadra giocatori come David Suazo, Mauro Esposito, l'esuberante Antonio Langella e con il ritorno del sardo Gianluca Festa, i rossoblù vengono promossi in Serie A, disputando un campionato con 24 squadre, il più lungo della storia della Serie B, e arrivando secondi in classifica, a pari punti con il Palermo che si classificherà primo per miglior differenza reti. Nella stagione successiva il Cagliari, con in panchina il debuttante Daniele Arrigoni e trascinata dal fantasista di Oliena, gioca un campionato dai due volti, fortissimo in casa e fragile in trasferta, rimanendo a lunghi tratti nella parte alta della classifica salvo poi crollare alla fine; la squadra rossoblù chiuderà al 12º posto e raggiungerà per la terza volta nella sua storia la semifinale di Coppa Italia. Nelle stagioni successive la società sarda riesce a mantenersi nella prima divisione nazionale raggiungendo salvezze tranquille, a parte qualche eccezione come nella stagione 2008-2009 con in panchina Massimiliano Allegri e in rosa giocatori come Daniele Conti, Andrea Cossu e Jeda, la squadra sfiora la qualificazione in Europa League classificandosi al nono posto.

Andrea Cossu.

Il 10 giugno 2014, dopo ventidue anni di presidenza, Cellino cede la totalità delle azioni del club alla Fluorsid Group dell'imprenditore milanese Tommaso Giulini, il quale diventa il nuovo proprietario della squadra. Il presidente Giulini affida la panchina del Cagliari all'allenatore boemo Zdeněk Zeman, nella speranza di vedere un calcio offensivo e divertente; la rosa viene stravolta e ringiovanita in base alle scelte del neo allenatore. Purtroppo la stagione si rivela fallimentare, il tecnico boemo viene esonerato a metà campionato e al suo posto viene chiamato Zola, per poi essere richiamato dopo solo sei giornate. Il 17 maggio 2015, dopo la sconfitta casalinga 0-1 contro il Palermo, il Cagliari retrocede matematicamente in Serie B dopo aver disputato undici campionati consecutivi in Serie A. Al termine della stagione lasceranno i colori rossoblù il capitano Daniele Conti che lascerà il calcio giocato e il fantasista cagliaritano Andrea Cossu che passa all'Olbia.

L'obiettivo della stagione 2015-2016 è la pronta risalita in Serie A, la fascia da capitano viene ereditata da Daniele Dessena; il Cagliari, sotto la guida dell'allenatore Massimo Rastelli, vince il suo primo campionato di Serie B ritornando dopo solo un anno di assenza in massima categoria. A partire dalla nuova militanza in Serie A, nell'estate 2016 la rosa si arricchisce di nuovi nomi, tra i quali figurano il campione d'Europa Bruno Alves, Marco Borriello e Artur Ioniță. Dopo un buon girone di andata, con ottime prestazioni soprattutto in casa, nonostante un calo nella tornata conclusiva i sardi ottengono anticipatamente e senza patemi la matematica salvezza piazzandosi all'undicesimo posto finale, migliore risultato dell'era Giulini.

La società per la stagione 2017-2018 si prefigge di migliorare il piazzamento della passata stagione ma con grande sorpresa negli ultimi giorni di calcio mercato si assiste all'addio al Cagliari di Marco Borriello, rimpiazzato subito dall'attaccante Pavoletti, prelevato dal Napoli e rientra in squadra Andrea Cossu dopo un'esperienza di due anni all'Olbia. L'inizio della stagione non è dei migliori; già all'ottava giornata, dopo una serie di uscite negative, l'allenatore Massimo Rastelli viene esonerato e al suo posto subentra l'uruguaiano Diego Luis López. Le prestazioni però non cambiano; la squadra viene eliminata dalla Coppa Italia dal Pordenone, mentre in campionato i risultati sono altalenanti. Il Cagliari riesce a ottenere la salvezza solo all'ultima giornata, grazie alla vittoria contro l'Atalanta e, nella precedente partita, contro la Fiorentina entrambe in lotta per posizioni importanti . La stagione successiva, sotto la guida di Rolando Maran, termina con il 15º posto in Serie A e l'eliminazione dei sardi agli ottavi di finale della Coppa Italia. Nella stagione 2019-2020 (anno del centenario della fondazione della squadra), sempre sotto la guida dell'allenatore trentino, si assiste ad un'incredibile prima parte di stagione della squadra sarda, che termina il girone d'andata di Serie A al 6º posto, con 13 risultati utili consecutivi, ma nel girone di ritorno il Cagliari si ritrova senza vittorie per 11 partite di fila; di conseguenza, vi è l'esonero di Rolando Maran e l'ingaggio come allenatore di Walter Zenga. I risultati comunque non migliorano di molto e, sebbene il Cagliari raggiunga una tranquilla salvezza, terminando il campionato al 14º posto, il presidente Giulini si dichiara deluso dei risultati, visto le ambizioni europee della società. Con la fine del campionato Zenga non viene riconfermato per la prossima stagione, che inizierà, invece, sotto la guida di Eusebio Di Francesco, a cui viene offerto un contratto biennale. Nonostante il Cagliari costruisca una squadra in grado di ambire a zone europee, con acquisti di livello (su tutti Diego Godìn), nemmeno il tecnico abruzzese riesce però a far fare alla squadra il salta di qualità e al termine del girone di andata del campionato i sardi si ritrovano quartultimi in classifica con soli 14 punti e il rischio concreto di retrocedere. Dopo una serie di 16 partite senza vittoria Di Francesco viene esonerato e gli subentra Leonardo Semplici, che riesce ad ottenere un'insperata salvezza alla penultima giornata. Dopo un inizio di stagione negativo, il 14 settembre 2021 Semplici viene esonerato e la mattina successiva viene annunciato Walter Mazzarri come nuovo tecnico. La stagione con il tecnico livornese però non migliora e, escluso un filotto a inizio anno solare, la squadra rimane sempre in zona rossa. Arriva anche l'esonero di Mazzarri e al suo posto viene promosso dalla Primavera l'ex terzino rossoblù Alessandro Agostini, che però non riesce ad evitare la retrocessione, la seconda della gestione Giulini. Nella stagione 2022-2023 il Cagliari è una delle candidate al ritorno in Serie A e viene affidato a Fabio Liverani. La squadra però si ritrova dodicesima alla fine del girone d'andata. Arriva l'esonero di Liverani e al suo posto subentra Claudio Ranieri (anche se nella 19ª giornata il Cagliari sarà allenato da Fabio Pisacane). Ranieri riesce ad ottenere 35 punti in 19 partite ed il Cagliari si posiziona 5º in classifica e si qualifica ai playoff. Ai preliminari batte il Venezia, in semifinale il Parma, e in finale supera il Bari grazie a un gol nei minuti finali e quindi viene promosso nella massima serie.

Il Cagliari Calcio è una società calcistica italiana con sede nella città di Cagliari. Fondato nel 1920, milita in Serie B, la seconda divisione del campionato italiano di calcio. Il Cagliari ha vinto uno scudetto nella stagione 1969-1970, una Coppa Italia nella stagione 1968-1969 e una Supercoppa italiana nella stagione 1993. I colori sociali sono il rosso e il blu. Le partite casalinghe vengono disputate allo Stadio Renato Dall'Ara, che può ospitare fino a 20.000 spettatori. Il Cagliari è una delle squadre più antiche e prestigiose del calcio italiano. Ha una tifoseria molto numerosa e appassionata.