Italia - Serie B 04/13 12:00 33 [8] Sampdoria v Sudtirol [12] W 0-1
Italia - Serie B 04/06 12:00 32 [12] Sudtirol v Parma [1] D 0-0
Italia - Serie B 04/01 13:00 31 [4] Como v Sudtirol [9] L 2-0
Italia - Serie B 03/16 13:00 30 [13] Sudtirol v Cremonese [3] W 3-0
Italia - Serie B 03/09 13:00 29 [18] Spezia v Sudtirol [10] L 2-1
Italia - Serie B 03/02 13:00 28 [12] Sudtirol v Lecco [20] W 1-0
Italia - Serie B 02/27 17:15 27 [13] AC Reggiana v Sudtirol [12] D 1-1
Italia - Serie B 02/24 13:00 26 [15] Sudtirol v Bari [10] W 1-0
Italia - Serie B 02/17 15:15 25 [6] Catanzaro v Sudtirol [14] D 2-2
Italia - Serie B 02/10 13:00 24 [12] Sudtirol v Venezia [4] L 0-3
Italia - Serie B 02/04 15:15 23 [16] Ascoli v Sudtirol [15] W 1-2
Italia - Serie B 01/27 13:00 22 [13] Sudtirol v Cosenza [14] L 0-1
Italia - Serie B 01/20 13:00 21 [8] Brescia v Sudtirol [12] D 1-1
Italia - Serie B 01/13 13:00 20 [15] Sudtirol v AC Feralpisalò [20] W 1-0
Italia - Serie B 12/26 14:00 19 [17] Lecco v Sudtirol [14] L 2-1
Italia - Serie B 12/23 15:15 18 [12] Sudtirol v AC Reggiana [16] L 2-3
Italia - Serie B 12/16 13:00 17 [2] Venezia v Sudtirol [14] W 2-3
Italia - Serie B 12/09 13:00 16 [12] Bari v Sudtirol [13] L 2-1
Italia - Serie B 12/03 15:15 15 [12] Sudtirol v Como [6] L 0-1
Italia - Serie B 11/28 17:30 3 [12] Sudtirol v Brescia [15] D 1-1
Italia - Serie B 11/25 13:00 14 [9] Cittadella v Sudtirol [11] L 2-1
Italia - Serie B 11/11 13:00 13 [9] Sudtirol v Pisa [14] L 1-2
Italia - Serie B 11/05 15:15 12 [1] Parma v Sudtirol [8] L 2-0
Italia - Serie B 10/28 12:00 11 [10] Sudtirol v Sampdoria [17] W 3-1
Italia - Serie B 10/21 12:00 10 [7] Cremonese v Sudtirol [11] W 0-1
Amichevoli Europa 10/14 13:00 - Sudtirol v WSG Swarovski Tirol D 0-0
Italia - Serie B 10/07 12:00 9 [9] Sudtirol v Catanzaro [4] L 0-1
Italia - Serie B 10/01 14:15 8 [3] Palermo v Sudtirol [8] L 2-1
Italia - Serie B 09/26 18:30 7 [7] Sudtirol v Modena [3] D 0-0
Italia - Serie B 09/23 12:00 6 [18] Ternana v Sudtirol [6] D 1-1

Il Fussball Club Südtirol (scritto anche Fußball Club, Fussballclub o Fußballclub), anche noto come Südtirol-Alto Adige, Südtirol Bolzano-Bozen o Südtirol (scritto anche Suedtirol; è invece grammaticalmente scorretta la pur diffusa forma Sudtirol), è una società calcistica italiana con sede legale nella città di Bolzano e sede operativa nel comune di Appiano sulla Strada del Vino (BZ).

Fondata a Bressanone nel 1974 come sezione della polisportiva Sport Verein Milland, si è scissa dalla "società madre" nel 1995, allorché è stata ridenominata Football Club Südtirol-Alto Adige e ha adottato come colori sociali il bianco e il rosso; la denominazione è quindi divenuta F.C. Südtirol nel 2000, anno dell'esordio nel professionismo e del trasferimento a Bolzano. La ragione sociale simboleggia l'intenzione del club di rappresentare non solo il capoluogo, ma l'intero territorio della relativa provincia.

In meno di trent'anni il club si è imposto quale realtà calcistica di riferimento in Alto Adige: tra le squadre della provincia vanta, infatti, il maggior numero di stagioni nel professionismo. Grazie alla vittoria nel girone A della Serie C 2021-2022 ha ottenuto la sua prima storica promozione in Serie B, unica società del Trentino-Alto Adige ad aver raggiunto un simile traguardo nell'epoca del girone unico (in precedenza solo il Bolzano aveva preso parte per un solo anno alla divisione cadetta, nella stagione 1947-1948, beneficiando dell'ampliamento del campionato a tre gironi con l'ammissione d'ufficio delle migliori società di Serie C). Nella stagione 2022-2023, avendo centrato con ampio anticipo la salvezza in "cadetteria" (e la qualificazione ai playoff promozione), ha stabilito un record assoluto e senza precedenti per il calcio regionale, confermando la propria militanza nel secondo livello del campionato italiano di calcio anche per la stagione 2023-2024.

Il Südtirol occupa il 118º posto nella classifica perpetua della Serie B.

History

I prodromi: lo Sport Verein Milland

La storia sociale affonda le sue origini nel 1973, allorché un gruppo di calciatori tesserati per le due maggiori società calcistiche di Bressanone (il SSV Brixen e l'AC Bressanone) che faticavano a trovare spazio nelle rispettive squadre, iniziarono a trovarsi al campo sportivo Regina Elena per disputare delle partite amichevoli.

Le sorti di questo primo nucleo di calciatori si intrecciarono con quelle dell'assicuratore brissinese Ubald Comper, che il 26 aprile 1974 fondò con un gruppo di sette amici la società polisportiva Sport Verein Milland (espressione del relativo quartiere cittadino), adottante i colori sociali giallo-nero e dedita anche a tennistavolo, faustball, pallamano e canoa. La sezione calcistica fu quindi istituita formalmente con atto del notaio Giancarlo Giatti: essendo tutti i giocatori all'epoca minorenni, fu la segretaria di quest'ultimo a firmare come socia fondatrice.

Le attività partirono col solo settore giovanile e senza affiliazione diretta alla FIGC: nella stagione 1974-1975 il Milland concorse nel campionato Juniores provinciale, dopodiché nelle stagioni successive si aggiunsero le squadre Giovanissimi, Esordienti, Pulcini e da ultimo Allievi, che si dividevano tra i campionati federali e quelli del Verband der Sportvereine Südtirols (VSS, associazione delle società sportive dilettantistiche altoatesine).

L'esordio della prima squadra avvenne nel 1977, quando il Milland ottenne l'immatricolazione FIGC al progressivo 68396 e prese parte ai successivi due campionati zonali di Terza Categoria. Dopo un ulteriore biennio di sola attività giovanile dovuto alla mancata ri-formazione della squadra "senior", il club giallonero riprese a competere nell'ultima divisione del calcio italiano dalla stagione 1980-1981. Forte di un organico d'alto profilo e di munifiche sponsorizzazioni, la squadra crebbe di livello e rapidamente riuscì dapprima a salire in Seconda Categoria nel 1983, quindi in Prima Categoria nel 1986 e infine in Eccellenza nel 1991. Nell'organigramma spiccava la figura di Josef "Sepp" Insam (1958-2022), che dopo aver concluso la carriera di calciatore divenne dirigente di riferimento del Milland e, a più riprese, allenatore della prima squadra, riuscendo a portarla ai vertici del calcio altoatesino: esemplificativa del livello raggiunto dai gialloneri fu la presenza in rosa, nell'annata 1991-1992, dell'ex nazionale peruviano Gerónimo Barbadillo, mentre in panchina sedeva l'ex juventino Guerrino Rossi.

Nel 1994 la sede operativa (non quella legale) venne spostata a Varna, senza tuttavia cambiare denominazione sociale. Al contempo Insam propose al direttivo di procedere a un ulteriore sviluppo della società, cambiandone la denominazione ed aprendo filiali in altre località della provincia di Bolzano: i soci tuttavia rifiutarono e il dirigente si dimise dai suoi ruoli. Un anno dopo la striscia positiva si interruppe e la squadra retrocesse in Promozione.

La nascita del Südtirol-Alto Adige

Sempre nel 1994 l'architetto, imprenditore e mecenate sportivo Hanns Huber trattò la possibile acquisizione del Bolzano, che versava in difficili condizioni economiche e scontava un prolungato periodo di assenza di risultati (non partecipava infatti a un campionato professionistico dal 1980). Il dialogo con Franco Murano, dirigente di riferimento della storica squadra del capoluogo, si rivelò infruttuoso, obbligando Huber e i suoi soci, comunque desiderosi di investire per il rilancio del calcio a Bolzano e provincia, a rivolgersi altrove. Ulteriori sondaggi con altri club del capoluogo ebbero ugualmente esito negativo, sicché un anno dopo Huber entrò in contatto con Sepp Insam, che era frattanto tornato al Milland; a loro si aggiunse Johann "Hans" Krapf, titolare della ditta Duka, e tutti insieme concordarono di rilevare la sezione calcio giallonera.

La prima formazione del Südtirol-Alto Adige nella stagione 1995-1996

Il 1º agosto 1995 la matricola FIGC numero 68396 venne pertanto scissa dalla polisportiva Milland e ridenominata Football Club Südtirol-Alto Adige, adottando come tinte sociali i colori storici della bandiera tirolese, bianco e rosso; il terreno interno fu stabilito al campo polisportivo di Bressanone. La presidenza andò a Huber, Insam divenne direttore generale (mentre suo fratello Walter fu il primo capitano della rosa) e il direttivo fu completato da un altro imprenditore (Leopold Goller, che garantì personalmente la gestione finanziaria del progetto costituendo un'apposita società di capitali) e da altri quattro elementi già legati al Milland (Luciano Giua, Hermann Larcher, Markus Stampfer, Christoph Reifer), mentre Krapf non fu inizialmente coinvolto in ruoli operativi. Il club "madre" giallonero proseguì comunque la propria esistenza autonoma, anche nel calcio.

Nella sua prima stagione il Südtirol-Alto Adige si aggiudicò il campionato provinciale di Promozione senza perdere una partita (26 vittorie e 4 pareggi), con 82 punti accumulati, 26 in più del Lana secondo classificato: in panchina sedeva il tecnico Natalino Pizzolato, mentre la rosa assemblata dal direttore sportivo Fabio Sala annoverava, tra gli altri, il portiere Reinhold Harrasser, futuro professionista in Austria e Ungheria.

Analogo esito ebbe la stagione successiva in Eccellenza regionale: l'ossatura della squadra (allenata da Claudio Coppi, subentrato a seguito del mancato rinnovo di Pizzolato) venne riconfermata e i biancorossi, pur scontando alcune difficoltà logistiche (segnatamente l'indisponibilità di un campo d'allenamento stabile), si rivelarono competitivi, vincendo alla distanza lo scontro con Benacense Riva, Mezzocorona e Bolzano e accedendo così per la prima volta al Campionato Nazionale Dilettanti.

Nell'estate 1997 l'armonia in seno al direttivo si ruppe: la notte del 2 giugno Hanns Huber presentò in assemblea (il cui clima era già teso a causa della rilevante esposizione debitoria del club) la proposta di trasferire la squadra a Termeno sulla Strada del Vino, adducendo a motivo l'opportunità di giocare in una situazione climatica più temperata, soprattutto nel periodo invernale; Giua e Sepp Insam si opposero. La divergenza degenerò e si estese anche alla gestione tecnica della squadra: il presidente infatti pretendeva (contro il parere degli altri membri del direttivo) la conferma di tecnico e direttore sportivo e lo svolgimento del ritiro estivo a Nova Ponente, mentre il gruppo "ex Milland" voleva l'ingaggio di personaggi più quotati e aveva individuato come sede della preparazione Seefeld in Tirol. La riunione si concluse con la sfiducia di Huber e la sua rimozione della presidenza: l'architetto fece ricorso e la battaglia legale si trascinò per un mese, finché il Tribunale di Bolzano non sentenziò in favore degli altri dirigenti, che ebbero pertanto mano libera nel riorganizzare la società.

Durante la vertenza legale la presidenza fu retta transitoriamente da Luciano Giua, dopodiché a metà luglio venne insediato il nuovo direttivo, in cui entrarono Willy Gabalin (imprenditore ortofrutticolo molto vicino all'allora presidente della provincia di Bolzano Luis Durnwalder), Engelbert Schaller (funzionario provinciale e dirigente sportivo di lungo corso), Maurizio Cavallo, Horst Seebacher, Herman Larcher, Flavio De Monte, Gerhard Brandstätter e Angelo Baldassarre. Il nuovo organo elesse alla massima carica Leopold Goller, che pagò di tasca propria buona parte dei debiti e si adoperò per consolidare la società anche sotto gli aspetti manageriali e di marketing, coltivando altresì i rapporti con la tifoseria. Al contempo si fece più sostanziale l'apporto di Hans Krapf e della Duka, che divenne sponsor principale di maglia, inaugurando un rapporto destinato a superare il quarto di secolo. In un secondo momento lo stesso Krapf entrò a far parte del direttivo, che con l'ulteriore ingresso di Italo Franzoso, ufficiale dell'Arma dei Carabinieri, completò i propri ranghi.

In vista della stagione 1997-1998 alla rifondazione dell'organigramma coincise anche un cambio di guida tecnica, con la direzione sportiva assunta da Sepp Insam (Sala aveva infatti lasciato a seguito dell'uscita di Huber) e la panchina affidata a Franco Pezzato. La squadra però non fu particolarmente competitiva e si trovò stabilmente nella parte bassa della classifica, sicché al termine del girone d'andata l'allenatore rassegnò le dimissioni, venendo sostituito transitoriamente dai due tecnici della squadra juniores (Natale Pasetto e Alfredo Sebastiani) e quindi dall'ex difensore di Palermo e Cremonese Filippo Citterio che riuscì a risollevare il rendimento dei biancorossi e a conseguire la salvezza.

Nel 1998 la direzione sportiva passò a un esordiente, l'ex calciatore Werner Seeber: cresciuto nelle file del Milland e vincitore dello scudetto Primavera 1982 nelle file del Cesena di Arrigo Sacchi, aveva appena concluso la carriera professionistica, che l'aveva portato fino alla Serie C1. Egli, memore delle difficoltà dell'anno precedente, irrobustì la squadra con elementi d'alto profilo per il dilettantismo e con giovani di prospettiva (tra cui il terzino diciassettenne Hans Rudi Brugger, destinato a diventare una "bandiera" biancorossa) affidandola all'allenatore varesino Mario Belluzzo: alla prova del CND 1998-1999 il Südtirol-Alto Adige dimostrò una crescita di rendimento, chiudendo al settimo posto il proprio girone, piazzamento che in altre stagioni avrebbe comportato l'accesso ai playoff (nella circostanza non disputati per decisione federale). A fine stagione si consumò però la rottura con parte dei "fondatori" della squadra, tra i quali i fratelli Insam (il dirigente Sepp e il capitano Walter), che avevano proposto di rendere la società ancor più "policentrica", aprendo tre centri di formazione per le giovanili per servire tutti i distretti provinciali (Oltradige-Bassa Atesina a Termeno, Val d'Isarco-Val Pusteria a Bressanone, Burgraviato-Val Venosta-Val Passiria a Merano): l'idea, giudicata troppo onerosa, venne rifiutata ed essi lasciarono i colori biancorossi.

L'anno seguente in panchina venne chiamato Giuseppe Sannino e la rosa fu ulteriormente irrobustita dagli ingaggi, tra gli altri, dell'esperto centrocampista Luca Lomi (nominato capitano) e dell'attaccante Joachim De Gasperi. I biancorossi furono fin da subito coinvolti nella lotta al vertice, ingaggiando un serrato duello col Montecchio, che si risolse alla quintultima giornata, allorché il Südtirol-Alto Adige batté il Martellago e si issò in testa, suggellando la promozione all'ultimo turno, il 21 maggio 2000, grazie alla vittoria esterna per 0-1 sul campo del Mezzocorona con goal del difensore Matteo Girlanda.

In quest'ultima stagione la squadra fu peraltro oggetto del primo trasferimento delle gare interne: essendo sorti dei problemi in merito alla gestione del centro sportivo di Bressanone (strutturalmente non adatto alla Serie D, ma omologato in deroga), nel girone di ritorno si optò per spostarle presso la zona sportiva di Termeno sulla Strada del Vino, in Bassa Atesina; in compenso, qui emersero difficoltà di coabitazione con le altre società che già vi giocavano.

I primi anni duemila

La stagione 2000-2001 sancì l'esordio del club in Serie C2. Dopo ventuno anni il calcio professionistico italiano tornò quindi ad annoverare una squadra altoatesina nelle proprie file, interrompendo un'assenza che durava dal campionato 1979-1980, nel quale il Bolzano aveva chiuso al terzultimo posto il proprio girone, retrocedendo così tra i dilettanti.

Il campo interno venne designato allo stadio Druso di Bolzano, unico impianto dell'Alto Adige ad essere omologabile per ospitare partite professionistiche: le gravi condizioni di fatiscenza in cui versava resero però necessario un intervento di risanamento per portare la capienza a circa 3000 posti a sedere. Particolarmente complessa risultò la situazione sulla tribuna centrale "Trieste", che rimase chiusa al pubblico praticamente per tutto il girone d'andata (gli spettatori poterono usare solo la tribuna "Isarco") e venne riaperta solo a fine gennaio 2001.

Il passaggio tra i "pro" rese necessario anche un cambiamento della forma statutaria: l'associazione sportiva venne dunque trasformata in società a responsabilità limitata (s.r.l.) e ridenominata Fussball Club Südtirol. L'iscrizione al Registro delle Imprese della provincia di Bolzano venne richiesta già il 7 febbraio e formalizzata, con atto ufficiale di fondazione del nuovo soggetto giuridico, il 21 giugno 2001: maggiore azionista divenne Leopold Goller, che ne mantenne la presidenza. La direzione sportiva fu affidata a Mauro Gibellini, il quale si adoperò anche per irrobustire il settore giovanile interno alla società, che dalla scissione col Milland contava su sole due squadre.

Sempre nel 2001 si provvide a trasferire la sede amministrativa del club da Varna a Bolzano (prima in via Avogadro, poi in via Cadorna); più tempo - per ragioni burocratiche - richiese invece lo spostamento di quella legale, che formalmente rimase domiciliata a Bressanone.

Nella prima stagione in Serie C2 i biancorossi ottennero una tranquilla salvezza; al termine di tale annata il tecnico Sannino entrò però in conflitto con la dirigenza (segnatamente col DS Gibellini) e scelse infine di lasciare il club. Nelle tre annate seguenti gli altoatesini, affidati all'allenatore Attilio Tesser, sfiorarono ripetutamente la vittoria in campionato e la promozione in Serie C1, fermandosi tuttavia sempre alla fase play-off; in rosa si distinse in particolare l'attaccante Thomas Bachlechner (figlio dell'ex difensore di Serie A Klaus), che tra il 2001 e il 2006 fu più volte capocannoniere di squadra e tra i primi realizzatori in assoluto a livello di girone.

Nel 2003-2004 Tesser passò alla Triestina; gli subentrò Bruno Tedino, il quale a sua volta arrivò vicino alla promozione diretta, ma la perse raccogliendo soli 2 punti nelle ultime 4 giornate. Goller tentò di "dare una scossa" alla squadra esonerandolo e affidando la panchina a Fabio Sala (che rientrava in società dopo la precedente esperienza di direttore sportivo) e ad Alfredo Sebastiani (al secondo incarico di "traghettatore"), ma il cammino nei play-off terminò con la sconfitta in finale contro la Cremonese. Nella stagione 2004-2005 il Südtirol mancò del tutto l'accesso agli spareggi promozione: a nulla valse l'avvicendamento in panchina tra Claudio Terzulli (esonerato dopo 9 giornate) e Fabio Sala, che essendo sprovvisto del patentino per allenare nel professionismo dovette essere affiancato, dalla 15^ giornata, da Carlo Odorizzi.

Nel corso dell'annata 2005-2006 il presidente Leopold Goller, alle prese con difficoltà economiche e problemi di salute, lasciò il posto a Werner Seeber, che cumulò la carica con quella di direttore generale. La panchina fu affidata a Marco Baroni, che seppe imprimere alla squadra un gioco efficiente, soprattutto in fase difensiva; la stagione si risolse però con una nuova eliminazione ai play-off, in semifinale contro l'Ivrea.

La defezione di Goller rese la gestione di Seeber un momento di transizione: il neopresidente dovette infatti fare i conti con un budget piuttosto risicato e per comporre la rosa fece sistematico ricorso alla promozione di vari elementi dal vivaio (entrarono così in prima squadra, tra gli altri, Hannes Kiem, Michael Bacher, Manuel Fischnaller e Manuel Scavone), mentre per operare sul mercato si rivelarono preziose le plusvalenze (particolarmente munifici furono i passaggi di Michael Cia all’Atalanta e di Andrea Seculin alla Fiorentina). Per rafforzare la compagine societaria, sempre nel 2006 il socio Engelbert Schaller ebbe l'idea di fondare l'associazione sportiva dilettantistica AFC Südtirol-FCD Alto Adige, alla quale fu affidata la gestione di parte delle giovanili e che divenne titolare di una partecipazione azionaria del club "madre" (esprimendo un membro nel relativo CDA); in virtù della propria natura, l'associazione venne aperta alle affiliazioni di comuni cittadini, introducendo così un elemento di azionariato popolare.

L'imprenditore Hans Krapf, tra i maggiori artefici delle fortune del Südtirol

Nel 2006-2007 la squadra altoatesina si presentò per la settima volta consecutiva al via del girone A di Serie C2, affidata alla guida tecnica di Aldo Firicano: dopo aver concluso il girone d'andata al terzo posto in classifica, distaccato di soli due punti dalla capolista Nuorese, un'involuzione di tendenza la condusse a terminare la stagione regolare in settima posizione, mancando l'accesso agli spareggi per la promozione. A nulla valse il ritorno, nel mercato invernale, dell'attaccante Thomas Bachlechner, che aveva trascorso mezza stagione in Serie C1 all'Ivrea, senza particolare fortuna. La squadra inoltre peccava di inesperienza anche a livello gestionale: la partita contro il Montichiari venne infatti invalidata e dichiarata persa 3-0 a tavolino a causa dell'impiego del giocatore Fabian Mayr, sul quale gravava una squalifica non scontata, rimediata nell'Eccellenza 2005-2006 durante la militanza nel Sankt Pauls di Appiano. Nel corso di questa stagione, peraltro, le difficoltà finanziarie originatesi nel "post-Goller" si acuirono ulteriormente: le casse della società erano in sofferenza e solo l'intensificazione dell'impegno di Hans Krapf riuscì a ricompattare il direttivo e a scongiurare lo spettro della cessata attività. Decisivo fu poi l'ingaggio del nuovo amministratore delegato Dietmar Pfeifer, che si fece garante dell'ingresso di nuovi azionisti (che comprarono le quote rimesse da Goller) e potenziò le attività di marketing, compiendo scelte che si rivelarono determinanti per le successive fortune del Südtirol.

A metà anni 2000 le scelte manageriali dell'A.D. Dietmar Pfeifer furono il fulcro della riorganizzazione del club

Nuovi problemi insorsero però nell'estate 2007, quando alla società venne contestata la non coincidenza tra sede legale (formalmente rimasta a Bressanone) e campo interno (ormai da sette anni a Bolzano): nonostante le insistenze del Südtirol, che evidenziò l'inevitabilità di servirsi dello stadio Druso, stante l'insufficienza strutturale dei campi sportivi brissinesi, la Lega Professionisti Serie C impose ai biancorossi di giocare le proprie gare casalinghe nella stessa città della sede legale. L'ingiunzione non venne raccolta dal sodalizio biancorosso, che seguitò a presentare la propria squadra nello stadio bolzanino: le partite d'esordio stagionale, valide per la Coppa Italia di Serie C, ne vennero dunque condizionate, ché in entrambi i casi le squadre avversarie (rispettivamente Mezzocorona e Bassano Virtus) seguirono l'indicazione della Lega e si recarono a Bressanone, trovando il campo sportivo completamente deserto. Se nel primo caso venne disposto il rinvio della gara, poi vinta per 2-4 dal Mezzocorona, nel secondo caso (sebbene il Bassano avesse poi provveduto a spostarsi a Bolzano e a giocare l'incontro) il giudice sportivo irrogò la sconfitta a tavolino dei biancorossi per 0-3.

Dinnanzi alla minaccia di ulteriori sanzioni, il Südtirol infine acconsentì a ristabilirsi a Bressanone, giocandovi le prime partite del successivo campionato, finché la FIGC - accogliendone le istanze - concesse una deroga per la ri-adozione dello stadio Druso. Nel mentre, al fine di uscire dall'impasse, era stata finanche ipotizzata una fusione col Bolzano, ottenendo però un diniego da parte della storica società cittadina, che peraltro fin dal 2000 avversava la presenza del Südtirol nel capoluogo, lamentando in particolare difficoltà nella gestione dello stadio.

Il campionato 2007-2008 vide il club altoatesino giocare sottotono: la zona play-off rimase ben lontana e anzi la salvezza venne conseguita solo all'ultima giornata di campionato, grazie alla vittoria interna per 2-1 contro la Pro Vercelli.

Un anno dopo il Südtirol (affidato al tecnico Maurizio D'Angelo) non mostrò di aver implementato il proprio rendimento, collocandosi stabilmente nelle ultime posizioni di classifica. Un primo cambio di allenatore (con l'ingaggio di Marco Alessandrini) non sortì l'effetto sperato, sicché il 18 maggio 2009, dopo che un'ulteriore sconfitta patita contro l'Alghero causò le dimissioni anche del tecnico subentrante, la società promosse stabilmente in panchina dalle giovanili Alfredo Sebastiani, che in precedenza aveva già guidato la prima squadra in alcuni interim dal 1997 in poi. La permanenza in categoria fu poi sancita solo ai play-out, ove gli altoatesini riuscirono ad aver ragione della Valenzana.

Sempre nel corso della stagione 2008-2009 Werner Seeber cedette la presidenza della società all'imprenditore e politico Walter Baumgartner, che annunciò apertamente di voler puntare al salto in terza serie entro il 2013 e alla serie cadetta entro il 2015, nonché di voler dotare il club di uno stadio e un centro sportivo di proprietà a Laives. Al contempo prese definitivamente corpo il modello che avrebbe caratterizzato la società negli anni successivi: non vi fu più un investitore di riferimento, ma si puntò in maniera decisa sulla formula dell'azionariato diffuso, così da scongiurare il ripetersi delle difficoltà verificatesi con l'uscita di scena di Goller (che morì di lì a poco, il 10 giugno 2009). L'organigramma fu infine completato con l'ingaggio del direttore sportivo Luca Piazzi; Seeber invece a fine stagione si dimise da ogni ruolo, per proseguire in altri club la propria carriera dirigenziale.

La stagione 2009-2010 si aprì con la conferma in panchina di Alfredo Sebastiani e un drastico rinnovamento della rosa, nella quale ben undici elementi erano altoatesini. La bassa età media e l'assenza di elementi di spicco per carriera o talento non sembravano poter proporre il Südtirol tra le squadre di vertice del girone A della Lega Pro Seconda Divisione (nuovo nome della Serie C2), ma contrariamente ai pronostici i biancorossi si trovarono fin da subito coinvolti nella lotta per il primato, in un serrato testa-a-testa con Spezia, Legnano, Feralpisalò, Pavia e Alghero.

Decisive si rivelarono le ultime tre giornate della stagione regolare, due delle quali segnate da scontri diretti: al 32º turno i biancorossi pareggiarono per 0-0 con lo Spezia, indi al 33º vinsero per 0-1 contro il Pavia e infine, il 9 maggio 2010, batterono per 1-0 la Valenzana dinnanzi a uno stadio Druso tutto esaurito (3 500 spettatori).

Il Südtirol fece così suo il campionato e si garantì la promozione in terza serie per la prima volta nella sua storia.

Il consolidamento in terza serie

La stagione 2010-2011, la prima nella storia del club in terza serie, si rivela difficoltosa: la carenza di risultati positivi spinge la società ad esonerare alla 27ª giornata il tecnico Alfredo Sebastiani, sostituendolo con Maurizio Pellegrino. Ciò non basta a invertire la rotta: a fine stagione il Südtirol retrocede in Lega Pro Seconda Divisione, dopo aver perso i play-out contro il Ravenna; il verdetto viene poi annullato a seguito del caso "Scommessopoli", che provoca la penalizzazione di molte squadre di Lega Pro (tra le quali Alessandria e Cremonese) e consente l'immediata riammissione dei biancorossi nella categoria perduta.

Frattanto, a febbraio 2011, la FIGC aveva finalmente accolto le richieste del club, acconsentendo allo spostamento formale della sede legale a Bolzano: la società ritenne infatti di stabilirsi definitivamente nel capoluogo, valutando che il trasferimento in altre località non avrebbe garantito ai biancorossi le stesse possibilità di crescita e radicamento.

Nella stagione 2011-2012 la squadra viene assegnata al girone B di Prima Divisione e l'allenatore Giovanni Stroppa la conduce al settimo posto finale in stagione regolare, mancando l'accesso ai play-off solo all'ultima giornata. Contestualmente, tramontata l'ipotesi di stabilirsi a Laives e dopo un'infruttuosa valutazione relativa a Caldaro, la società elegge a campo di allenamento l'impianto di Maso Ronco, nel comune di Appiano sulla Strada del Vino, presso cui viene altresì progressivamente stabilita la sede amministrativa (ferma restando quella legale nel capoluogo). Nei mesi estivi del 2012 si presenta il progetto di ampliamento e potenziamento del polo sportivo, con contestuale impegno di spesa da parte delle istituzioni locali.

Il 12 luglio 2012 la Lega Italiana Calcio Professionistico, giudicando ormai non più omologabile lo stadio Druso (con particolare riguardo per la capienza di soli 2974 posti a fronte di una soglia minima regolamentare che era al tempo di 4000 unità), delibera l'esclusione dal Südtirol dal campionato 2012-2013; il club immediatamente fece ricorso, dicendosi disposto a lavorare per addivenire a un progetto di ristrutturazione dell'impianto, ma facendo altresì notare come la capienza omologata fosse più che sufficiente per la media spettatori che le partite interne facevano registrare in quegli anni. Una settimana dopo la decisione fu invalidata e la deroga per il "Druso" venne nuovamente accordata.

Nella stagione regolare 2012-2013 la squadra, inserita nel girone A e guidata in panchina da Stefano Vecchi, si piazza quarta e si qualifica ai play-off, dove viene eliminata in semifinale dal Carpi (che poi salirà in serie B).

Alterne vicende in Serie C

La successiva stagione 2013-2014 vede i biancorossi debuttare con fatica, attestandosi nella bassa classifica: il tecnico Lorenzo D'Anna, al debutto sulla panchina sudtirolese, ne paga le conseguenze e viene sostituito da Claudio Rastelli. L'avvicendamento rilancia il Südtirol, che risale la china e centra la terza posizione nel proprio girone, accedendo ai play-off promozione in Serie B. Nei primi due turni gli altoatesini eliminano il Como in gara secca interna (0-0 nei tempi regolamentari, 4-3 ai calci di rigore) e la Cremonese in doppio confronto (pareggio 1-1 a Cremona e vittoria 2-1 in casa). In finale si incontra la Pro Vercelli, che nella gara di andata si impone al Druso per 0-1 e pareggia 1-1 il ritorno al Silvio Piola di Vercelli, estromettendo nuovamente i biancorossi dalla rincorsa alla serie cadetta.

L'anno successivo (segnato dai rientri in squadra di Manuel Fischnaller e Michael Cia) è segnato da risultati altalenanti: sotto la guida del confermato Claudio Rastelli i biancorossi faticano ad ingranare, sicché nel giro di poche giornate la società decide per l'avvicendamento con Adolfo Sormani. La scelta inizialmente rivitalizza il Südtirol, capace di chiudere il girone d'andata tra le prime posizioni, ma una nuova involuzione di condizione patita nell'ultimo quarto di stagione regolare porta anche all'esonero di Sormani: gli subentra Giovanni Stroppa, che traghetta i sudtirolesi al 10º posto con 47 punti guadagnati.

Nei mesi estivi del 2015, a sorpresa, il DS Piazzi decide di non rinnovare il contratto al capitano Hannes Kiem, che scende nei dilettanti accasandosi alla Virtus Bolzano, club nato dalla fusione tra Bolzano e Virtus Don Bosco. La fascia di capitano del Südtirol passa ad Hannes Fink.

In panchina è nuovamente Stroppa a guidare i biancorossi nella stagione 2015-2016, che si rivela però all'insegna della metà classifica: il girone A viene concluso al decimo posto.

Per la stagione 2016-2017 la squadra viene affidata a William Viali: a dispetto dell'obiettivo dichiarato dei play-off, la squadra palesa un rendimento altalenante, navigando attorno a metà classifica. Una crisi di risultati porta i biancorossi verso la zona play-out, inducendo la società a cambiare la guida tecnica: il subentrante Alberto Colombo riesce a conseguire la salvezza con due giornate d'anticipo sulla naturale conclusione del campionato, anche grazie a un filotto di quattro vittorie consecutive.

Nell'estate 2017 l'ingresso del competente direttore sportivo Aladino Valoti (che subentra a Luca Piazzi) prelude a una rifondazione della parte sportiva: la rosa viene riallestita con elementi d'esperienza (il portiere Daniel Offredi e il difensore Kévin Vinetot) e molti giovani, mantenendo però l'ossatura di base costituita da Hannes Fink, Cia e Fabian Tait. In panchina viene chiamato Paolo Zanetti, all'esordio da allenatore di prima squadra dopo tre anni trascorsi nelle giovanili della Reggiana. Le scelte della società si rivelano fruttuose e il Südtirol si propone quale squadra di vertice del girone B di Serie C: trascinata dalle 13 reti del 27enne attaccante italo-svizzero Rocco Costantino (prelevato dalla Vis Pesaro dopo una lunga permanenza in squadre dilettantistiche) la compagine biancorossa si mantiene nelle zone alte della classifica e infine riesce a chiudere la stagione regolare al secondo posto alle spalle del solo Padova. Il piazzamento consente la qualificazione diretta ai quarti di finale dei play-off, dove i sudtirolesi eliminano la Viterbese Castrense (pareggio esterno per 2-2 all'andata e vittoria per 2-0 al ritorno in casa), ma si arrendono in semifinale al Cosenza (vittoria per 1-0 in casa e sconfitta per 2-0 in Calabria).

Nell'annata 2018-2019 la squadra, sempre guidata dal tecnico Paolo Zanetti, viene parzialmente rifondata dal nuovo direttore sportivo Paolo Bravo: tra le finestre di calciomercato e la stagione si registrano le partenze di Offredi, Costantino, Cia e Procopio, cui fanno riscontro gli acquisti di Tommaso Morosini, Gianluca Turchetta, Caio De Cenco, Simone Mazzocchi e vari altri elementi di buona prospettiva. Il Südtirol si piazza al 6º posto del girone B al termine della stagione regolare, ottenendo così la qualificazione alla successiva fase play-off: nel primo turno sconfigge la Sambenedettese per 1-0, ma viene eliminata al secondo turno dal Monza a seguito del pareggio per 3-3 in trasferta, che promuove i brianzoli in virtù del miglior piazzamento in classifica. Nel mentre prendono il via i lavori di ristrutturazione dello stadio Druso, promossi e finanziati dalle istituzioni locali, al fine di ammodernare la struttura e portarla a collimare con gli standard strutturali della Serie B: grazie alla posa di alcune tribune posticce, lo stadio rimane tuttavia agibile anche in presenza del cantiere.

L'opera di rifondazione prosegue anche nel 2019-2020, con una campagna di innesti che tra gli altri porta in biancorosso il portiere Tommaso Cucchietti, il difensore Mario Ierardi, il centrocampista Daniele Casiraghi e l'attaccante Matteo Rover. In panchina, a seguito della fine del rapporto con Paolo Zanetti (passato all'Ascoli), viene richiamato Stefano Vecchi. La stagione regolare (chiusa anzitempo per il dilagare della pandemia di COVID-19 in Italia) vede il Südtirol piazzarsi quarto e successivamente perdere il primo turno dei playoff nazionali (giocato a porte chiuse eccezionalmente presso la Raiffeisen Arena di Bressanone) contro la Triestina.

Vecchi viene confermato in panchina anche per il 2020-2021: la rosa a sua disposizione viene nuovamente riassortita, ché alle partenze (tra gli altri) di Tommaso Cucchietti, Tommaso Morosini, Simone Mazzocchi, Mario Ierardi e Luca Berardocco, fanno riscontro gli innesti del portiere Giacomo Poluzzi, del centrocampista Leandro Greco e dell'attaccante Raphael Odogwu. Nuovamente i biancorossi si propongono ai vertici del girone B, battagliando lungo tutta la stagione con Padova e Perugia per la promozione diretta, che sfuma solo alla penultima giornata: il terzo posto finale consente al Südtirol di accedere al primo turno dei playoff nazionali, conclusi con l'eliminazione al secondo turno nazionale contro l'Avellino. Nel corso della stagione viene altresì completato il primo lotto di lavori allo stadio Druso, comportando per il Sudtirol il dover giocare le prime partite interne dell'annata a Salò.

L'ascesa in Serie B

Nell'estate 2021, partito il tecnico Vecchi alla volta della Feralpisalò, viene ingaggiato Ivan Javorčić. L'ossatura della squadra viene complessivamente confermata, con poche variazioni perlopiù tra centrocampo e difesa, tra cui spicca il ritiro dal calcio giocato di Leandro Greco, che è nominato allenatore in seconda. Sul versante societario, a ottobre Walter Baumgartner non si ripresenta per la carica di presidente ed esce dall'organigramma, restando però nella compagine azionaria; l'assemblea dei soci elegge al suo posto Gerhard Comper, già membro del consiglio di amministrazione e direttore amministrativo del gruppo Forst. Riassegnato dopo cinque stagioni al girone A, composto da sole squadre del Nord Italia, il Südtirol si insedia fin da subito ai vertici della classifica e all'11ª giornata diventa capolista; il 12 dicembre, grazie al pareggio esterno per 0-0 con il Padova, i biancorossi diventano campioni d'inverno. La squadra si connota in particolare per la solidità difensiva: in tutto il girone d'andata subisce appena 5 gol (a fine stagione il passivo sarà di 9) e tra il 4 settembre (2ª giornata di campionato, pareggio 1-1 contro l'AlbinoLeffe) e il 10 novembre 2021 (recupero della 5ª giornata, vittoria 1-2 contro il Legnago) la porta difesa da Giacomo Poluzzi accumula 1019 minuti di inviolabilità. Gli altoatesini ottengono peraltro il più lungo record d'imbattibilità del campionato, che resiste fino alla 29ª giornata, quando subiscono la prima sconfitta in campionato per mano del Piacenza, e arrivano per la prima volta in finale di Coppa Italia Serie C, dove tuttavia vengono battuti dal Padova (0-0 l'andata in trasferta, 0-1 il ritorno in casa); la squadra veneta si rivela altresì l'unica competitrice del Südtirol, che nelle ultime giornate di campionato ne subisce la rimonta, con riduzione del vantaggio da 10 a 2 punti. Ai patavini, però, non riesce il sorpasso, poiché lo scontro diretto della penultima giornata si risolve sullo 0-0, così come accaduto all'andata; infine all'ultimo turno, il 24 aprile 2022, gli altoatesini si impongono in trasferta per 0-2 contro la Triestina, risultato che vale la vittoria del campionato e la prima promozione in Serie B nella storia del club, a oltre settant'anni di distanza dall'unica altra apparizione di un'altra squadra della provincia, il Bolzano. L'annata si conclude con la Supercoppa, in cui il Südtirol batte il Bari e viene sconfitto dal Modena; contestualmente il capitano Hannes Fink annuncia il ritiro dall'attività agonistica, cedendo definitivamente la fascia a Fabian Tait.

I giocatori del Südtirol festeggiano una vittoria durante lo storico campionato d'esordio in Serie B.

Nei mesi estivi del 2022 il Venezia paga la clausola rescissoria di Ivan Javorčić per assumerlo come nuovo tecnico; in sua sostituzione il Südtirol chiama Lamberto Zauli, il cui incarico si esaurisce però già nel precampionato: giudicando particolarmente infruttuoso il rendimento della squadra nelle amichevoli e in Coppa Italia (da cui i biancorossi vengono eliminati dalla Feralpisalò), il contratto del tecnico viene rescisso consensualmente il 9 agosto. Il 14 agosto la squadra esordisce pertanto in Serie B affidata ad interim al viceallenatore Leandro Greco, che guida i biancorossi nelle prime 3 giornate, risolte in altrettante sconfitte con 1 gol fatto e 8 subìti. Il 29 agosto la panchina passa quindi a Pierpaolo Bisoli, che già alla quarta giornata conduce il Südtirol a ottenere i suoi primi storici 3 punti in cadetteria, battendo il Pisa per 2-1: questo è l'inizio di una serie positiva di 12 risultati utili consecutivi, che allontana i biancorossi dal fondo classifica e li porta stabilmente in zona play-off. Il rendimento si mantiene alto per praticamente tutto il resto della stagione, nella quale il Südtirol non solo centra la salvezza con largo anticipo (il che costituisce già il miglior risultato nella storia del calcio in Trentino-Alto Adige), ma grazie al sesto posto in stagione regolare disputa anche gli spareggi promozione. Superata la Reggina al preliminare, la squadra bolzanina si qualifica alle semifinali, dove viene eliminata dal Bari, che ribalta la sconfitta subita all'andata al Druso (1-0) vincendo per 1-0 in casa e prevale per il migliore piazzamento nella stagione regolare.

Bisoli viene confermato anche per la stagione successiva, rinnovando il contratto fino al 2025. Tuttavia, dopo un buon avvio di campionato, la squadra tra novembre e dicembre incappa in quattro sconfitte, arrivando solo un punto sopra la zona play-out: la società pertanto decide di affidare la prima squadra al tecnico della Primavera 2, Federico Valente; il girone d'andata si conclude al 15° posto in coabitazione col Lecco.

Il Football Club Südtirol è una società calcistica italiana con sede nella città di Bolzano, in Trentino-Alto Adige. Milita in Serie B, la seconda divisione del campionato italiano di calcio.

Il club è stato fondato nel 1974 con il nome di Sport Club Bolzano, e ha cambiato più volte denominazione nel corso degli anni: nel 2000 diventa Football Club Südtirol-Alto Adige, nel 2010 Football Club Südtirol e nel 2019 Football Club Südtirol.

Il Südtirol disputa le partite casalinghe allo Stadio Druso, situato nella zona nord della città di Bolzano. Lo stadio ha una capienza di 5.500 posti a sedere e ha subito importanti lavori di ristrutturazione negli ultimi anni.

Il club ha vinto il campionato italiano di Serie C nel 2021-2022, ottenendo la promozione in Serie B per la prima volta nella sua storia.

I colori sociali del Südtirol sono il bianco e il rosso, e il simbolo del club è un aquila stilizzata.

Il Südtirol ha una forte rivalità con l'Hellas Verona, la principale squadra del Veneto, e con il Venezia, l'altra squadra del Trentino-Alto Adige.

Il club ha una tifoseria appassionata e numerosa, che segue la squadra in trasferta e riempie lo stadio Druso in ogni occasione.