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Risultati

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Incontri tra nazionali 03/23 20:00 - Tunisia v Croazia W 4-5
Qualificazioni Euro 2024 11/21 19:45 10 [2] Croazia v Armenia [4] W 1-0
Qualificazioni Euro 2024 11/18 17:00 9 [5] Lettonia v Croazia [3] W 0-2
Qualificazioni Euro 2024 10/15 18:45 8 [4] Galles v Croazia [2] L 2-1
Qualificazioni Euro 2024 10/12 18:45 7 [1] Croazia v Turchia [2] L 0-1
Qualificazioni Euro 2024 09/11 16:00 6 [3] Armenia v Croazia [2] W 0-1
Qualificazioni Euro 2024 09/08 18:45 5 [3] Croazia v Lettonia [5] W 5-0
UEFA Nations League 06/18 18:45 1 Croazia v Spagna L 4-5
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Qualificazioni Euro 2024 03/28 18:45 2 [1] Turchia v Croazia [3] W 0-2
Qualificazioni Euro 2024 03/25 19:45 1 [2] Croazia v Galles [2] D 1-1

Stat.

 TotalIn casaFuori casa
Partite disputate 10 4 6
Wins 5 2 3
Draws 3 1 2
Losses 2 1 1
Goals for 16 6 10
Goals against 7 1 6
Clean sheets 6 3 3
Failed to score 3 2 1

La nazionale di calcio della Croazia (in croato Hrvatska nogometna reprezentacija) è la rappresentativa maschile calcistica della Croazia, che opera sotto la giurisdizione della federazione calcistica croata. Disputa la maggior parte delle partite interne allo stadio Maksimir di Zagabria.

Pur nata nel 1990, dopo l'indipendenza dalla Jugoslavia, la federazione croata fu affiliata alla FIFA solo due anni dopo; il primo incontro ufficiale della nazionale è una sconfitta contro l'Australia (0-1) del maggio 1992. Rappresentative non riconosciute dalla FIFA sono quelle della Banovina di Croazia, che nel 1940 disputò il primo incontro con i colori nazionali, e quella dello Stato Indipendente di Croazia, paese fantoccio dell'Italia fascista e della Germania nazista. Fino al 1992 i calciatori provenienti dalla Repubblica Socialista di Croazia rappresentavano la Jugoslavia a livello internazionale. Il primo torneo ufficiale cui la Croazia prese parte fu, nel 1994, la fase di qualificazione al campionato d'Europa 1996.

Tra le nazionali sorte dopo la dissoluzione della Jugoslavia, la Croazia è quella con i migliori risultati sportivi: al campionato del mondo vanta un secondo posto, ottenuto nel 2018, e due terzi posti, ottenuti nel 1998 e nel 2022; inoltre, nell'edizione del 1998, espresse il capocannoniere del torneo, Davor Šuker, e nel 2018 un suo elemento, Luka Modrić, fu eletto migliore giocatore di tale edizione della competizione. A livello continentale la squadra vanta quale migliore risultato i quarti di finale del campionato d'Europa del 1996 e del 2008 e il secondo posto nella UEFA Nations League del 2022-2023. Dalla sua data di debutto internazionale ha mancato la qualificazione alla fase finale di sole due competizioni maggiori, il campionato d'Europa 2000 e il campionato del mondo 2010.

I calciatori della Croazia sono soprannominati Vatreni ("i focosi") o Kockasti ("scaccati"). Sulla divisa sono raffigurati i tradizionali scacchi di colore bianco e rosso, in riferimento allo stemma nazionale.

Nel 1994 fu inserita al 125º posto del ranking FIFA, introdotto l'anno precedente; la Croazia raggiunse il suo miglior risultato in tale classifica nel gennaio 1999, quando si piazzò al 3º posto. Al 21 dicembre 2023 occupa il 10º posto della graduatoria.

Con la Colombia è una delle due nazionali nominate due volte Best Mover of the Year (1994 e 1998), ovvero quella che in un anno solare ha guadagnato più posizioni del ranking FIFA.

History

Pre-Jugoslavia (1940-1945)

La nazionale croata debuttò contro la Svizzera il 2 aprile 1940, vincendo 4-0. Successivamente all'invasione militare delle forze italo-tedesche ed alla istituzione, il 10 aprile 1941, dello Stato Indipendente di Croazia, la selezione nazionale giocò 16 incontri nel periodo 1940-1944, tra cui uno perso 4-0 con l'Italia nel 1942.

Nazionale iugoslava (1945-1990)

Lo stesso argomento in dettaglio: Nazionale di calcio della Jugoslavia.

Dopo la seconda guerra mondiale la Croazia entrò a far parte della Jugoslavia e la nazionale croata non giocò quindi più alcuna partita fino all'indipendenza del 1990.

Ricomparsa (1990-1994)

La Croazia disputò la prima gara ufficiale dopo la separazione dalla Jugoslavia il 17 ottobre 1990 allo Stadio Maksimir contro gli Stati Uniti, vincendo per 2-1 sotto la guida del traghettatore Dražan Jerković. Il match contro gli statunitensi segnò l'introduzione della tradizionale divisa a scacchi bianchi e rossi. Sebbene l'indipendenza della Croazia sarebbe stata sancita ufficialmente solo un anno più tardi (l'8 ottobre 1991), questa compagine era di fatto la nazionale di calcio croata. Sotto la gestione Jerković furono disputate altre due amichevoli non ufficiali: contro la Romania nel dicembre 1990 e contro la Slovenia nel giugno 1991.

Il 3 luglio 1992 la Croazia fu riammessa alla FIFA e giocò le prime tre partite da affiliata alla FIFA contro l'Australia, a Melbourne, Adelaide e Sydney. Questa nazionale era allenata da Stanko Poklepović. Nell'aprile 1993 fu nominato commissario tecnico Vlatko Marković e nel giugno 1993 la Croazia fu ammessa alla UEFA, troppo tardi per partecipare alle qualificazioni al mondiale 1994, già iniziate l'anno prima. Marković guidò la nazionale solo in una partita, quella vinta in casa contro l'Ucraina nel giugno 1993. Nel febbraio 1994 fu esonerato e rimpiazzato un mese dopo da Miroslav Blažević.

I risultati ottenuti dalla Croazia prima dell'indipendenza del 1991 non furono tenuti in considerazione dalla FIFA, ragion per cui la Croazia fece il proprio ingresso nel ranking FIFA al 125º posto.

Generazione d'oro (1994-1999)

La Croazia prima della vittoriosa partita giocata contro l'Italia a Palermo il 16 novembre 1994 e valida per le qualificazioni al campionato d'Europa 1996

Nella seconda metà degli anni 1990 la Croazia si affermò come una delle migliori nazionali calcistiche del mondo, potendo contare su una fitta schiera di talenti quali Zvonimir Boban, Robert Prosinečki, Aljoša Asanović, Robert Jarni, Slaven Bilić, Igor Štimac, Davor Šuker, Mario Stanić, Goran Vlaović, Igor Tudor e Dario Šimić, molti dei quali si erano laureati campioni del mondo 1987 con la Jugoslavia Under-20 e avevano giocato il campionato del mondo 1990 con la Jugoslavia.

Il 4 settembre 1994 la Croazia esordì nelle qualificazioni al campionato europeo 1996 ottenendo la prima vittoria dopo l'indipendenza, un 2-0 contro l'Estonia. La prima sconfitta dopo l'indipendenza avvenne l'11 giugno 1995 in casa dell'Ucraina, nel corso delle stesse qualificazioni, durante le quali la Croazia affrontò l'Italia di Arrigo Sacchi, vice-campione del mondo in carica, rimanendo imbattuta nelle due gare con gli azzurri (vittoria per 2-1 a Palermo il 16 novembre 1994 e pareggio per 1-1 a Spalato l'8 ottobre 1995). La Croazia vinse il girone di qualificazione. Nel 1994 fu eletta FIFA Best Mover of the Year, essendosi issata al 62º posto del ranking FIFA alla fine dell'anno.

Ottenuto l'accesso alla fase finale di Euro '96, in Inghilterra la formazione croata bagnò il debutto con una vittoria, grazie ad un gol di Goran Vlaović che piegò la Turchia. Poi sconfisse i campioni d'Europa in carica della Danimarca (3-0) e perse l'ultimo match contro il Portogallo (3-0). Si qualificò così per i quarti di finale, dove fu battuta per 2-1 ed eliminata dalla Germania poi vincitrice del torneo.

Zvonimir Boban, capitano e trascinatore della competitiva nazionale croata degli anni 1990

Raggiunta la qualificazione al campionato mondiale 1998 dopo aver concluso il girone dietro la Danimarca e aver vinto lo spareggio contro l'Ucraina (2-0 in casa e 1-1 in trasferta), trascinata dai gol del cannoniere Šuker (miglior realizzatore della competizione con 6 gol in 7 partite), la Croazia fu la rivelazione di Francia '98. Entrata tra le prime 8 (secondo posto nel girone dopo il 3-1 alla Giamaica, l'1-0 al Giappone e la sconfitta per 1-0 contro l'Argentina), sconfisse proprio i tedeschi, all'epoca secondi nel ranking FIFA. Sconfitta in semifinale dalla Francia, agguantò il terzo posto battendo i Paesi Bassi.

L'exploit della Croazia a Francia '98 fu una delle migliori prestazioni di una debuttante ai mondiali (fu eguagliato il risultato del Portogallo, che da esordiente si piazzò terzo a Inghilterra 1966). Nel gennaio 1999 la Croazia si elevò al terzo posto della classifica della FIFA, miglior posizionamento di sempre nella graduatoria.

Gestioni Jozić e Barić (2000-2004)

Malgrado gli ottimi risultati ottenuti nei primi due grandi tornei cui partecipò, la nazionale croata non riuscì a qualificarsi per il campionato d'Europa 2000, giungendo terza nel proprio girone di qualificazione dietro Jugoslavia e Irlanda. Blažević rimase in sella, ma si dimise nell'ottobre 2000 dopo due pareggi nelle prime due partite di qualificazione al campionato mondiale 2002 contro Belgio e Scozia. Gli subentrò Mirko Jozić, laureatosi campione del mondo nel 1987 con la nazionale jugoslava Under-20.

Nonostante il ritiro dall'attività agonistica di molti campioni della "generazione d'oro" croata, la nazionale rimase imbattuta nelle qualificazioni (5 vittorie e 3 pareggi in 8 partite) e si qualificò per Corea del Sud-Giappone 2002 in qualità di vincitrice del proprio raggruppamento. Nella fase finale del mondiale non riuscì a superare il primo turno, anche se la vittoria contro gli azzurri di Giovanni Trapattoni (2-1), vicecampioni d'Europa in carica, nella seconda partita aveva fatto ben sperare. Fu fatale la sconfitta rimediata contro il già eliminato Ecuador (1-0) nella terza e decisiva partita della fase a gironi. La Croazia, già sconfitta all'esordio dal Messico (1-0), lasciò all'Italia il secondo posto e la qualificazione.

Jozić si dimise e fu sostituito, nel luglio 2002, da Otto Barić, il quale dovette ricostruire un organico che aveva perso molte delle sue stelle per sopraggiunti limiti d'età. Il ricambio generazionale diede i suoi frutti. La Croazia si classificò seconda nel suo girone di qualificazione a Euro 2004, con un punto in meno della Bulgaria e a pari merito con il Belgio, ma avvantaggiata negli scontri diretti. Nello spareggio contro la Slovenia dovette sudare per avere la meglio, dato che, dopo il pareggio per 1-1 in Croazia, la partita di ritorno si stava per concludere sullo 0-0 e arridere agli sloveni per la regola dei gol fuori casa. Fu un gol nel finale di Dado Pršo a consentire ai biancorossi di staccare il biglietto per il Portogallo. Dopo i pareggi per 0-0 contro la Svizzera e per 2-2 contro la Francia campione del mondo, la Croazia perse per 4-2 contro l'Inghilterra e fu eliminata. Il contratto biennale di Barić, che terminava nel giugno 2004, non fu rinnovato.

La gestione Kranjčar (2004-2006)

Darijo Srna, detentore del record di presenze con la maglia croata, ha giocato in nazionale dal 2002 al 2016, indossandone la fascia di capitano dal 2008 al 2016

Sotto la guida del nuovo CT Zlatko Kranjčar la Croazia si qualificò per il campionato del mondo 2006 da imbattuta, giungendo prima nel girone di qualificazione davanti a Svezia e Bulgaria. Non mancarono le polemiche attorno al commissario tecnico, accusato di nepotismo per la convocazione del figlio Niko Kranjčar.

Il 4 giugno 2006 la Croazia conseguì la vittoria più larga della propria storia battendo per 10-0 San Marino in amichevole a Fiume.

A Germania 2006 la squadra uscì di scena al primo turno, dopo una sconfitta (1-0 contro il Brasile) e due pareggi (0-0 contro il Giappone con un rigore sbagliato da Srna e 2-2, con tre espulsi tra i croati, contro l'Australia). Nel match contro l'Australia l'arbitro britannico Graham Poll fu protagonista di una svista storica, ammonendo per tre volte Josip Šimunić, che non fu mandato via dal campo dopo il secondo cartellino giallo. Poll dichiarò che aveva scambiato Šimunić per un calciatore australiano per via del suo accento australiano. Fortemente criticato per la direzione di quella partita, Poll si ritirò dall'attività di arbitro poco dopo.

La gestione Bilić (2006-2012)

Un'immagine di Croazia-Inghilterra dell'11 ottobre 2006, giocata a Zagabria e vinta per 2-0 dai padroni di casa.

Dopo il mondiale tedesco, la panchina fu affidata a Slaven Bilić il quale esordì battendo - in amichevole - l'Italia campione del mondo: il 16 agosto 2006, a Livorno, finì 2-0. Guidò poi la squadra a qualificarsi per il campionato d'Europa 2008, primeggiando nel suo girone con ben 29 punti. Tra i risultati spiccarono, in particolare, le due vittorie contro l'Inghilterra (2-0 a Zagabria, 2-3 a Londra) che comportarono l'eliminazione dei britannici. Anche nella fase finale, i croati sorpresero tutti vincendo a punteggio pieno (fatto, questo, senza alcun precedente) il girone nel quale vennero inseriti. Nei quarti si arresero alla Turchia ai rigori, dopo aver terminato i 120 minuti di gioco sul risultato di 1-1. La formazione risultò - tra le finaliste - quella ad aver subìto il minor numero di reti, 2.

Mancata la qualificazione al campionato del mondo 2010 per aver chiuso il girone al terzo posto, dietro l'Inghilterra e l'Ucraina, nella fase eliminatoria del campionato d'Europa 2012 si consumò la rivincita contro i turchi, battuti nello spareggio. La Croazia fu poi eliminata al primo turno, in cui conseguì 4 punti: battuta l'Irlanda per 3-1, pareggiò con l'Italia e perse contro la Spagna nella terza giornata. Al termine della rassegna, Bilić, già accordatosi in precedenza con la Lokomotiv Mosca, lasciò l'incarico di allenatore.

Era Štimac ed era Kovač (2012-2015)

Il nuovo corso partì con le nomine di Igor Štimac a CT e Davor Šuker a nuovo presidente della federcalcio croata (HNS) dopo la morte di Vlatko Marković, alla guida dell'istituzione da 14 anni.

Dopo un sofferto secondo posto nel girone di qualificazione, Štimac fu sollevato dall'incarico e rimpiazzato da Niko Kovač, già capitano della Croazia e già tecnico dell'Under-21. Un altro spareggio, stavolta con l'Islanda, portò i croati al mondiale 2014. Le sconfitte per 3-1 con il Brasile padrone di casa (molto criticata la direzione di gara del giapponese Yūichi Nishimura) e il Messico, inframmezzate dalla vittoria per 4-0 contro il Camerun, eliminarono la formazione croata.

La nuova generazione d'oro e la finale mondiale (2015-2018)

La Croazia finalista al campionato del mondo 2018, miglior piazzamento della sua storia.

Durante le qualificazioni al campionato europeo del 2016 Kovač fu esonerato dopo due risultati deludenti (pareggio esterno senza reti contro l'Azerbaigian e sconfitta esterna contro la Norvegia) e sostituito da Ante Čačić, che assunse le redini della squadra il 21 settembre 2015. Pur subendo una penalizzazione di un punto dalla UEFA per i fatti di Spalato nel match contro l'Italia, ma alla fine rivelatasi ininfluente, la Croazia si piazzò seconda alle spalle degli azzurri di Antonio Conte (contro cui entrambi i match finirono con il risultato di 1-1) e si qualificò per la fase finale dell'europeo. In Francia la Croazia primeggiò nel proprio raggruppamento, sconfiggendo la Turchia (1-0, gol di Modrić), pareggiando contro la Rep. Ceca (2-2) e sconfiggendo la Spagna (2-1 in rimonta, gol di Kalinić e Perišić), cui bastava un pari per vincere il girone, nello scontro diretto. Agli ottavi di finale la nazionale croata, indicata da molti come una possibile candidata per la vittoria finale del torneo, perse per 1-0 contro il Portogallo subendo un gol nei tempi supplementari e venendo così eliminata dalla competizione. Al termine del torneo il capitano Darijo Srna si ritirò dalla nazionale. Con 68 presenze da capitano e 134 totali, è il primatista di presenze con la nazionale croata.

Il 7 ottobre 2017 Čačić fu esonerato dopo il pari contro la Finlandia e una striscia di 4 partite con soli 4 punti ottenuti, con la squadra scesa dal primo al secondo posto nel girone di qualificazione al campionato del mondo 2018. Al suo posto subentrò Zlatko Dalić, che guidò i suoi al secondo posto nel girone (vincendo 2-0 in casa dell'Ucraina), valevole per l'accesso ai play-off, dove la Croazia ottenne la qualificazione al mondiale eliminando con autorevolezza la Grecia (4-1 in casa e 0-0 in trasferta).

Al mondiale di Russia la squadra croata compì un ottimo percorso, il migliore della propria storia in un grande torneo internazionale. Batté agilmente Nigeria (2-0) e Argentina (3-0), ottenendo la certezza della qualificazione al turno successivo, prima di sconfiggere anche l'Islanda (2-1) e di chiudere così a punteggio pieno la fase a gironi. Agli ottavi di finale batté per 3-2 ai tiri di rigore la Danimarca (1-1 dopo 120 minuti di gioco) e ai quarti di finale sempre ai tiri di rigore (per 4-3) la Russia padrona di casa (2-2 dopo 120 minuti di gioco), accedendo alla semifinale di un campionato del mondo dopo vent'anni. Opposta all'Inghilterra, la Croazia passò in svantaggio di un gol quasi cinque minuti dopo il calcio d'inizio, ma pervenne al pareggio nel secondo tempo e siglò nei tempi supplementari il gol del definitivo 2-1, qualificandosi così per la finale del mondiale per la prima volta nella propria storia. A Mosca fu sconfitta per 4-2 dalla Francia. Il croato Luka Modrić fu eletto miglior giocatore del torneo. Un mese dopo la finale del mondiale Mario Mandžukić annunciò il proprio ritiro dalla nazionale.

Il bronzo mondiale e l'argento nella Nations (2018-oggi)

All'esordio in gare ufficiali dopo la finale del mondiale russo, l'11 settembre 2018 la Croazia incappò nella peggiore sconfitta della sua storia, perdendo per 6-0 all'esordio nella Lega A di UEFA Nations League 2018-2019 ad Elche contro la Spagna. Si tratta della peggiore sconfitta in gare ufficiali per una nazionale che ha giocato una finale di Coppa del mondo. Nelle successive gare interne del girone i croati colsero un pari (0-0 contro l'Inghilterra) e una vittoria (3-2 contro la Spagna), prima di subire contro gli inglesi una sconfitta (2-1) a Wembley che determinò il piazzamento all'ultimo posto del girone. Nonostante fosse destinata alla retrocessione in Lega B, la Croazia fu ripescata in Lega A insieme a Germania, Islanda e Polonia grazie al cambio di regolamento, che per l'edizione 2020-2021 prevede un aumento da 12 a 16 squadre partecipanti alla Lega A.

Qualificatasi al campionato d'Europa 2020 grazie al primo posto nel raggruppamento delle eliminatorie, la Croazia di Dalić fu assegnata al girone con Inghilterra, Rep. Ceca e Scozia e si piazzò seconda, accedendo agli ottavi di finale: contro la Spagna, in una partita assai combattuta, prevalsero gli iberici per 5-3 dopo i tempi supplementari. Nella UEFA Nations League 2020-2021 la Croazia ottenne una sola vittoria e subì 5 sconfitte in 6 partite; finita terza in classifica nel proprio girone di Lega A, alle spalle di Francia e Portogallo e davanti alla Svezia, si salvò dalla retrocessione a spese di quest'ultima per via del vantaggio nella differenza reti, nonostante la seconda peggiore difesa della competizione (solo l'Islanda subì più gol dei croati). Avendo vinto 2 delle 8 partite giocate nel 2020, i balcanici fecero registrare il peggiore bilancio annuo della loro storia.

Nelle eliminatorie del campionato del mondo 2022 la Croazia iniziò con una sconfitta contro la Slovenia, che rimase l'unico rovescio degli uomini di Dalić nella campagna di qualificazione. Con 7 vittorie e 2 pareggi nelle restanti 9 partite, i croati si qualificarono alla fase finale del mondiale, scavalcando in extremis la Russia in vetta alla classifica del girone dopo averla battuta di misura (1-0) all'ultima giornata allo stadio municipale di Poljud di Spalato. La ripresa della Croazia fu confermata nella UEFA Nations League 2022-2023, in cui i biancorossi vinsero il proprio girone di Lega A davanti a Danimarca, Francia e Austria, con 4 vittorie in 6 partite. Il successo valse l'approdo alla final four del torneo.

Al mondiale qatariota la squadra di Dalić superò dapprima il girone grazie al secondo posto, dopo un pari a reti bianche contro il Marocco, una vittoria per 4-1 contro il Canada e un altro pari a reti bianche, contro il Belgio, poi, con due vittorie ai tiri di rigore, contro Giappone (3-1) e Brasile (4-2), ambedue seguite all'1-1 dei tempi supplementari, approdò nuovamente nelle semifinali del torneo, per poi uscire sconfitta dal confronto con l'Argentina (0-3). La vittoria contro il Marocco (2-1) nella finale di consolazione valse il terzo posto.

Nel giugno 2023 la Croazia, battendo i Paesi Bassi, raggiunse la finale di UEFA Nations League, dove fu sconfitta ai rigori dalla Spagna, dovendosi accontentare della medaglia d'argento.

La Croazia, ufficialmente Repubblica di Croazia (Republika Hrvatska), è una nazione dell'Europa meridionale. Confina con la Slovenia a nord-ovest, l'Ungheria a nord, la Serbia a est, la Bosnia ed Erzegovina a sud-est, il Montenegro a sud e l'Adriatico a ovest. La capitale e città più grande è Zagabria.

La Croazia è un paese relativamente giovane, avendo ottenuto l'indipendenza dalla Jugoslavia nel 1991. Tuttavia, la sua storia risale a molto tempo fa e il paese è stato abitato da una varietà di popoli, tra cui gli Illiri, i Celti, i Romani, i Bizantini, i Veneziani, gli Ottomani e gli Austriaci.

La Croazia è un paese multiculturale con una ricca storia e cultura. Il paese è noto per la sua bellezza naturale, le sue città storiche e la sua cucina deliziosa. È anche una destinazione popolare per i turisti, che vengono attratti dalle sue coste incontaminate, dalle sue isole idilliache e dai suoi parchi nazionali mozzafiato.

La squadra di calcio della Croazia, soprannominata "i Vatreni" (i focosi), è una delle squadre più forti d'Europa. Ha partecipato a cinque Coppe del Mondo FIFA, raggiungendo la semifinale nel 1998 e nel 2018, e a sei Campionati Europei UEFA, raggiungendo i quarti di finale nel 1996 e nel 2008.

La squadra è guidata da Luka Modrić, vincitore del Pallone d'Oro nel 2018. Altri giocatori chiave della squadra includono Ivan Rakitić, Mateo Kovačić, Marcelo Brozović e Ivan Perišić.

La Croazia è una squadra in ascesa e sarà sicuramente una delle candidate alla vittoria del Campionato Europeo UEFA 2020.