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Italia - Serie C - Girone A 04/28 14:30 38 Virtus Verona vs Pro Vercelli - View

Risultati

Italia - Serie C - Girone A 04/20 16:30 37 [9] Pro Vercelli v Arzignano Valchiampo [15] W 2-0
Italia - Serie C - Girone A 04/13 16:30 36 [10] Trento v Pro Vercelli [8] L 1-0
Italia - Serie C - Girone A 04/06 14:15 35 [9] Pro Vercelli v AlbinoLeffe [11] W 3-1
Italia - Serie C - Girone A 03/30 19:45 34 [20] Alessandria v Pro Vercelli [10] D 1-1
Italia - Serie C - Girone A 03/24 13:00 33 [13] Pro Vercelli v Padova [2] W 2-0
Italia - Serie C - Girone A 03/16 19:45 32 [17] Novara v Pro Vercelli [12] D 2-2
Italia - Serie C - Girone A 03/09 17:30 31 [9] Pro Vercelli v Legnago Salus [6] L 1-3
Italia - Serie C - Girone A 03/05 17:30 30 [13] Pro Patria v Pro Vercelli [8] L 2-1
Italia - Serie C - Girone A 03/02 17:30 29 [9] Pro Vercelli v Mantova [1] D 1-1
Italia - Serie C - Girone A 02/24 17:30 28 [16] US Pergolettese v Pro Vercelli [8] L 3-0
Italia - Serie C - Girone A 02/17 17:30 27 [6] Pro Vercelli v Giana Erminio [15] L 0-3
Italia - Serie C - Girone A 02/13 19:30 26 [4] Vicenza v Pro Vercelli [6] L 2-0

Stat.

 TotalIn casaFuori casa
Partite disputate 44 25 19
Wins 15 12 3
Draws 11 5 6
Losses 18 8 10
Goals for 57 38 19
Goals against 70 35 35
Clean sheets 13 10 3
Failed to score 13 5 8

Il Football Club Pro Vercelli 1892, meglio noto come Pro Vercelli, è una società calcistica italiana con sede nella città di Vercelli. Milita in Serie C, la terza divisione del campionato italiano.

Fondata nel 1903 come sezione calcistica della Società Ginnastica Pro Vercelli, nata nel 1887 e affiliata alla Federazione Ginnastica d'Italia l'11 luglio 1892, è uno dei club più antichi d'Italia e anche uno dei più titolati, avendo vinto sette scudetti tra il 1908 e il 1922. Conta inoltre 6 partecipazioni alla Serie A a girone unico (tra il 1929 e il 1935) e 13 alla Serie B.

Tra le squadre italiane pluriscudettate, la Pro Vercelli è l'unico sodalizio espressione di una città non capoluogo di regione ed è stata l'unica rappresentante di una città non capoluogo di provincia (all'epoca delle vittorie Vercelli si trovava nella provincia di Novara). Lo scudetto conquistato nel 1908 la rende inoltre una delle due società calcistiche italiane (insieme alla Novese) vincitrice di un titolo nazionale in qualità di neopromossa in massima divisione.

La società ha conosciuto diverse rifondazioni, da ultimo nel 2010, allorché il sodalizio concittadino Associazione Sportiva Pro Belvedere Vercelli ha ottenuto in concessione il marchio storico e si è dichiarato prosecutore de facto della tradizione sportiva della disciolta Unione Sportiva Pro Vercelli.

Vanta la 61ª miglior tradizione sportiva in Italia.

History

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Football Club Pro Vercelli 1892.

Le origini

Lo stesso argomento in dettaglio: Società Ginnastica Pro Vercelli.
Carlo Rampini, talentuoso attaccante che vinse cinque scudetti con la Pro Vercelli.

La Società Ginnastica Pro Vercelli nacque nel 1887 e si affiliò alla Federazione Ginnastica d'Italia l'11 luglio 1892.

Nel 1902, Marcello Bertinetti fece una mossa audace introducendo una sezione calcistica. Indossando maglie candide, accoppiate con calzoncini neri, creò un'iconica divisa che avrebbe lasciato il mondo del calcio senza fiato. Questi giocatori divennero noti come le "Bianche Casacche," un soprannome che incantò gli appassionati. Persino squadre come lo Spezia cedettero alla tentazione, adottando lo stesso stile per i loro uniformi. Anche la Nazionale, desiderosa di sfoggiare un look di classe, indossò il bianco nelle prime due partite, quando i campioni in carica (nel 1908-1909) furono squalificati.

L'avvocato penalista Luigi Bozino dominò il club, emergendo come una figura direttrice avanti agli "anni luce" nel panorama calcistico italiano. La sua leadership durò per tre decadi, praticamente fino alla sua fine. Nel 1906, la Pro Vercelli si unì alla Federazione Italiana Football (oggi Federazione Italiana Giuoco Calcio), debuttando nel difficile campionato di Seconda Categoria, dove persero la finale contro la seconda squadra della Juventus di Torino.

L'approdo in massima divisione e i primi scudetti

Nonostante l'esordio non favorevole, già l'anno successivo il piccolo club mostrò grandi progressi, riuscendo a vincere il campionato di Seconda Categoria e ottenendo il diritto di partecipare alla massima divisione dell'epoca (insieme al Campionato Federale di Prima Categoria 1908, poi disconosciuto dalla FIGC).

Al debutto in massima divisione la squadra piemontese seppe imporsi e riuscì nell'impresa di vincere immediatamente il campionato italiano, battendo nelle eliminatorie regionali la Juventus e superando in finale, in un triangolare, la U.S. Milanese e i genovesi dell'Andrea Doria. Il 2 maggio 1908, espugnando il campo dell'U.S. Milanese (diretta contendente per il titolo) i bianchi si aggiudicarono matematicamente il primo, storico titolo e la Coppa Romolo Buni a esso abbinata. A favorire l'impresa contribuì almeno in parte la decisione della federazione di escludere dal campionato nazionale i giocatori stranieri, che furono dirottati a giocare una competizione parallela a quella italiana, detta federale, sempre organizzata dalla FIF ma successivamente delegittimata. Nel frattempo la prima squadra vinse anche il Campionato Federale di Seconda Categoria 1908, che tuttavia non sarà disconosciuto in quanto meno rilevante.

La rosa della Pro Vercelli campione d'Italia (Campionato Federale) 1909.

Nel 1909 la Pro Vercelli si confermò campione d'Italia, sconfiggendo nell'ordine il Torino, il blasonato Genoa e, infine, nella doppia finale, l'U.S. Milanese e vincendo così il Campionato Federale di Prima Categoria; la squadra vercellese poté così annoverare nel suo palmarès la Coppa Zaccaria Oberti abbinata alla vittoria del campionato. Nel parallelo "Campionato italiano" di Prima Categoria, che metteva in palio la Coppa Romolo Buni diede invece forfait nelle eliminatorie piemontesi contro la Juventus, la quale sarà poi vincitrice. A posteriori, però, sarà il campionato vinto dai vercellesi ad essere riconosciuto come valido per il titolo di "Campione d'Italia", mentre il titolo juventino verrà disconosciuto in quanto boicottato dai club "spuri internazionali". Tra gli artefici di questi importanti successi, i centrocampisti Ara e Leone e il giovane attaccante Rampini, classe 1891; pochi anni dopo i tre vennero convocati per le prime gare della Nazionale maggiore.

Il caso del 1910, i tre scudetti consecutivi e la rivalità con il Casale

Nella stagione 1909-1910, campionato in cui si sperimentò per la prima volta un girone unico all'italiana, una Pro Vercelli che sembrava destinata a festeggiare la vittoria dello scudetto per la terza volta consecutiva, trovò una tenace rivale nell'Inter, neonata squadra milanese che chiuse al primo posto in classifica il torneo a pari merito con i bianchi, rendendo necessaria la disputa di uno spareggio per assegnare il titolo.

Dopo aver ottenuto un primo rinvio a causa di un'amichevole (peraltro nemmeno disputata), i vercellesi chiesero nuovamente di rinviare la sfida-scudetto, in quanto tre dei loro migliori giocatori erano impegnati in un torneo militare. L'Inter, tuttavia, si oppose, con la motivazione che un eventuale rinvio avrebbe fatto coincidere la partita con le proprie amichevoli. La Federazione, allora, essendo impegnata nell'organizzazione dei primi incontri della Nazionale, e ritenendo che la richiesta della Pro di posticipare lo spareggio-scudetto fosse una tattica per guadagnare tempo e recuperare i propri giocatori infortunati (vista la mancata partecipazione alla prima amichevole), non concesse la proroga.

Il presidente Bozino rispose schierando, il 24 aprile, i giovanissimi ragazzi della quarta squadra, squadra composta da ragazzi di undici anni, che persero 10-3 una partita già scritta. Per questo episodio e per la singolare protesta, tutti i membri della società piemontese furono multati dalla F.I.G.C. per condotta antisportiva. I vercellesi si dovettero accontentare del titolo minore (e poi rimosso dagli albi d'oro federali) di "Campione Italiano", che, secondo il regolamento dei campionati 1909-1910, sarebbe spettato alla migliore classificata tra le squadre "pure italiane" (prive cioè di stranieri), mentre l'Inter vinse il titolo ben più importante di "Campione Federale" in quanto prima assoluta.

Giuseppe Milano, Guido Ara e Pietro Leone, i tre componenti della mediana vercellese, con la maglia della Nazionale.

Nonostante l'amarezza per il secondo posto, i bianchi seppero rifarsi nei tre anni successivi, quando conquistarono altri tre titoli consecutivi (1910-1911, 1911-1912, 1912-1913), sconfiggendo nelle finali rispettivamente il L.R. Vicenza, il Venezia e la Lazio e finendo per insidiare il primato del Genoa nell'albo d'oro. Inoltre, a Torino, il 1º maggio 1913, nell'amichevole Italia-Belgio (1-0) nove giocatori della Pro Vercelli furono schierati tra i titolari.

Nel campionato 1913-1914 la Pro Vercelli campione in carica mancò clamorosamente, per un punto, l'accesso alla fase finale del torneo, sopraffatta dal Genoa e dall'emergente Casale, la cui storia è direttamente legata ai successi dei bianchi di quegli anni. Raffaele Jaffe, presidente della giovane società monferrina, guardava ai trionfi vercellesi con risentimento, principalmente per motivi di campanilismo: per questa ragione si era posto l'obiettivo d'insidiare i primati della Pro. Scelse per le divise della sua squadra il nero, in antitesi con le Bianche Casacche, e in pochi anni seppe allestire una potente squadra che, proprio in quell'anno, riuscì a strappare il campionato ai vercellesi. La rivalità tra i due club non sarebbe mai venuta meno, anche dopo la nascita e la crescita di altre importanti realtà sportiva nella zona del Piemonte Orientale, come Alessandria e Novara, che andarono a completare il cosiddetto quadrilatero piemontese che tanti talentuosi giocatori plasmò nel periodo tra le due guerre mondiali. Il passo falso di quell'anno segnò anche la stagione successiva e la Coppa Federale del 1916, disputata dopo lo scoppio della guerra, quando fu nuovamente il Casale a estromettere i bianchi dalla competizione.

Il primo dopoguerra: gli ultimi scudetti e i primi patemi

La Pro Vercelli nel 1921.
Silvio Piola con la maglia della Pro Vercelli.

Dopo la conclusione della Prima Guerra Mondiale, la Pro Vercelli mantenne la sua posizione di rilievo tra i club italiani, contribuendo a lanciare il talentuoso Virginio Rosetta, difensore chiave della Juventus durante il "Quinquennio d'Oro". Rosetta si distinse anche vincendo la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Amsterdam e diventando campione del mondo a Roma nel 1934. Nel 1920-1921, la Pro Vercelli vinse il sesto titolo di campione d'Italia, sconfiggendo il Pisa 2-1 nella decisiva "finalissima".

Tuttavia, il 1922 fu segnato da una scissione all'interno della Federazione calcistica italiana a causa delle proteste dei club minori che si sentivano trascurati. Nonostante ciò, la Pro Vercelli riuscì a conquistare il settimo scudetto, vincendo il Campionato C.C.I. Le vittorie decisive si registrarono durante la finale di Lega a Genova il 14 maggio 1922 e nella doppia finale nazionale contro la Fortitudo Pro Roma. Durante il suo periodo di massima popolarità, la Pro Vercelli fu invitata in Brasile per una serie di partite amichevoli e fu l'unica squadra a non subire sconfitte durante la tournée italiana del Liverpool.

Nel 1922, il titolo si rivelò essere l'apice finale per la celebre squadra della Pro Vercelli. Tuttavia, la crescente forza delle squadre di Torino e Milano, insieme al Bologna Football Club, combinata all'adozione del professionismo, portò a un graduale declino della loro influenza nel panorama calcistico italiano. L'uscita di Virginio Rosetta dalla Juventus nel 1923, motivata da un'offerta finanziaria di Edoardo Agnelli, destò notevole attenzione. Le casacche bianche, legate saldamente ai principi dello sport dilettantistico, persero gradualmente la loro risonanza, seguendo una tendenza comune a tutte le squadre del "quadrilatero piemontese", che avevano una volta fornito un fertile terreno di talenti.

Dopo aver conseguito un onorevole quinto posto nella classifica durante la stagione 1928-1929 della Divisione Nazionale, la Pro Vercelli ottenne il biglietto d'ingresso per la prima edizione della prestigiosa Serie A nella stagione 1929-1930. In parallelo, nel 1929, il club abbandonò il suo originario stadio, il "Foro Boario," per trasferirsi nel nuovissimo impianto situato in via Massaua, inizialmente dedicato all'aviatore Leonida Robbiano.

Fu nei primi anni '30 che emerse la stella del giovane talento Silvio Piola, un eccezionale attaccante che guidò la squadra con maestria per cinque stagioni prima di essere trasferito alla Lazio nel 1934. La partenza del suo prolifero goleador segnò la fine dell'era dorata della Pro Vercelli, che iniziò a perdere smalto e la sua gloria si dissolse gradualmente. Al termine della stagione 1934-1935, il club piemontese retrocesse in Serie B, abbandonando così la Serie A. In onore di Piola, lo stadio "Robbiano" fu dedicato a lui nel 1996, dopo la sua scomparsa.

La Serie B e il secondo dopoguerra

Una volta caduta in Serie B la Pro Vercelli non fu in grado di combattere per riacquisire un posto in massima serie. Già al termine della stagione 1936-1937 si ritrovò coinvolta nella lotta per non retrocedere in Serie C, da cui uscì indenne solamente dopo una lunga serie di spareggi con Messina, Venezia e Catania. Dopo diverse stagioni di permanenza a centro-classifica, nel 1940-1941 la squadra concluse all'ultimo posto il campionato e crollò in terza serie, categoria dalla quale risalì solamente nel dopoguerra per la riforma del campionato cadetto. Dopo due buoni campionati (1945-1946 e 1946-47), però, la Pro Vercelli fece parte del grande numero di squadre destinate a comporre la Serie C al termine del difficile campionato 1947-1948: la gloriosa Pro non farà ritorno in B prima del 2012.

Già al termine della stagione 1949-1950, dopo uno spareggio perso a Legnano contro il Luino retrocesse in Promozione Interregionale, salvo poi salvarsi per un ripescaggio. La caduta in IV serie fu però rinviata di soli due anni, e nel 1951-1952, in seguito al tentativo della F.I.G.C. di fare anche della Serie C un campionato a girone unico, i vercellesi retrocessero in IV Serie. Nel 1954-1955 il primo posto nel girone portò i bianchi a disputare le finali interregionali, dove furono estromessi, però, al primo turno dal Vigevano. Fu nel 1956-1957 che i bianchi ottennero la promozione in terza serie; l'esperienza durò cinque stagioni: fu un nuovo spareggio, questa volta a Novara contro il Saronno, a sancire il ritorno in Serie D della Pro Vercelli, che nel 1965 cadde anche in Prima Categoria e nel 1967 fu omaggiata della Stella al merito sportivo CONI.[senza fonte]

Anni 1970 e 1980

Bruno Rossi esulta dopo il lancio della monetina che fece tornare la Pro Vercelli in Serie C.

Nella stagione 1970-1971 la Pro Vercelli diede il via a un emozionante duello per la promozione con la Biellese; le due squadre conclusero appaiate al primo posto il campionato e furono costrette a disputare ben due spareggi, uno a Novara (Vecchio campo di calcio) e l'altro a Torino (Stadio Comunale). Le due vibranti gare, che si conclusero sul 4-4 e sul 2-2, non diedero però un responso e solo il lancio di una moneta sancì il passaggio dei vercellesi in Serie C.

L'anno successivo i bianchi si salvarono grazie alla migliore differenza reti nei confronti del Treviso; nel 1975-1976 chiusero il campionato al terzo posto in classifica, anche se fu un potente Monza a beneficiare della promozione. Nel 1977-1978 la riforma del campionato di Serie C vide i bianchi assegnati alla Serie C2 per un solo punto nei confronti di Alessandria e Padova. Inopinatamente, le Casacche Bianche retrocessero l'anno dopo in Serie D, dopo uno spareggio perso con il Legnano. Solo nel 1983-1984, dopo un ennesimo spareggio con la Cairese, la Pro Vercelli risalì dall'Interregionale.[senza fonte]

Anni 1990 e 2000

La rosa vercellese per la stagione 1989-1990, l'ultima prima dell'esclusione dal professionismo e conseguente ripartenza dai dilettanti.

Nel 1990 la Pro Vercelli, guidata dall'allenatore Giuliano Zoratti e dal giovane attaccante Roberto Murgita disputò un ottimo campionato; con il Siena già promosso, erano i bianchi e il Pavia a contendersi l'altra promozione, ritrovatesi appaiate a un turno dalla fine. Ma se il team lombardo, il 3 giugno, riuscì a espugnare di misura il campo della Sarzanese, la Pro Vercelli, che pure vantava la migliore difesa del campionato, crollò clamorosamente a Pontedera, dove i pericolanti padroni di casa vinsero per 6-1. Fu il primo capitolo di un'estate drammatica per il calcio vercellese: la squadra non fu infatti iscritta al successivo campionato per il mancato pagamento di una fidejussione. L'esclusione dal campionato di Serie C2 portò al ripescaggio del Novara, che frattanto aveva perso lo spareggio salvezza proprio con il Pontedera e sembrava destinato per la prima volta a retrocedere nelle categorie dilettantistiche; le Casacche Bianche, dopo aver rischiato la radiazione, riuscirono a iscriversi al campionato di Promozione.

Nel 1994, dopo una difficile risalita, la Pro Vercelli ottenne la Serie C2, vincendo anche lo Scudetto Dilettanti nella doppia finale contro il Giulianova. Da quel momento la squadra è diventata una presenza fissa in C2, partecipando ai play-off per la promozione in due occasioni (1994-1995 e 2000-2001) e, più recentemente, evitando la retrocessione in due casi ai play-out (2002-03 e 2004-2005) e, al termine della stagione 2003-04, grazie a un ripescaggio. Nel 1998 nasce la collana "Grande Album della Pro Vercelli", che propone una visione storico-statistica completa del percorso sportivo del club.[senza fonte]

Una formazione della Pro Vercelli 1993-1994 che ottenne il ritorno tra i professionisti.

Il 28 aprile 2004 il Comune di Vercelli acquista il marchio storico della Pro Vercelli, al fine di porlo al riparo da possibili difficoltà societarie: da allora i soggetti che portano avanti la tradizione sportiva "bianca" ne usufruiscono in comodato, rinnovato periodicamente.

In occasione del centenario della conquista del primo scudetto nel 1908, tra l'8 e il 15 settembre 2008 sono stati organizzati una serie di eventi che hanno coinvolto sia la squadra, con tornei giovanili e un'amichevole con il Torino, sia la città, con workshop, mostre, e con l'esposizione della Coppa del Mondo 2006.

Anni 2010

Il derby con la Pro Belvedere e la rifondazione

Dopo anni di precaria situazione economica, la squadra pare aver raggiunto una certa stabilità che le ha garantito buone prestazioni, anche sul campo, nel campionato 2006-07 e nel campionato 2007-08.

La stagione 2009-2010 è stata la sedicesima consecutiva disputata dalla Pro Vercelli in Serie C2/Lega Pro Seconda Divisione (record assoluto di partecipazioni consecutive). In questa stagione, inoltre, si disputa per la prima volta il derby contro la neopromossa Pro Belvedere Vercelli.[senza fonte] Le due squadre finiscono per dividersi la posta: all'andata la Pro Vercelli batte la Pro Belvedere per 1-0, mentre nel girone di ritorno lo storico sodalizio bianco viene sconfitto dai gialloverdi con il medesimo punteggio.

Terminata questa annata la situazione economica del club bicciolano torna però ad essere critica: il 30 giugno 2010 la richiesta d'iscrizione alla Lega Pro Seconda Divisione viene formalizzata solo grazie a una raccolta di fondi effettuata in extremis da varie realtà imprenditoriali cittadine, che racimolano i 140 000 euro necessari a comporre la fideiussione. Contestualmente viene paventata la possibilità di un ripescaggio della Pro Belvedere Vercelli (appena retrocessa in Serie D nel medesimo campionato, dando la stura a voci su una possibile unione di forze tra le due squadre.

La situazione però precipita il successivo 16 luglio, allorché la richiesta d'iscrizione della Pro alla quarta serie viene rigettata: a stretto giro, il comune di Vercelli convoca un tavolo tecnico tra dirigenti della Pro Belvedere (che nel mentre si vede formalizzare il ripescaggio tra i professionisti) e i dirigenti residui della Pro (ormai quiescente) al fine di salvare la prestigiosa tradizione sportiva delle bianche casacche.

La soluzione prescelta comporta il "sacrificio" della Pro Belvedere: il 4 agosto 2010 la Pro Vercelli viene definitivamente estromessa dalla Lega Pro e due giorni dopo essa viene formalmente ridenominata Unione Sportiva Vercelli Calcio. Il patron gialloverde Massimo Secondo riesce così a mutare la ragione sociale del Belvedere in Football Club Pro Vercelli 1892, rilevando i marchi e la tradizione sportiva delle bianche casacche. La radiazione della vecchia società (inattiva, ma non ancora fallita) verrà infine decretata, dopo un lungo iter giudiziario, il 19 dicembre 2013.

La "nuova" Pro costruisce una rosa piuttosto giovane, ma di buon tasso tecnico, puntando all'immediata promozione in Prima Divisione. Dalle rose delle squadre dell'anno precedente vengono confermati solo due giocatori (il difensore Claudio Labriola della Pro Vercelli e il terzino Stefano Murante della Pro Belvedere Vercelli), mentre in panchina viene nominato Maurizio Braghin, ex allenatore del Rodengo Saiano, che aveva già allenato la Pro dal 2000 al 2003.

Il debutto della nuova società avviene l'8 agosto, battendo in amichevole per 2-0 il Piacenza, militante in Serie B. In Coppa Italia Lega Pro 2010-2011 sfiora le semifinali, venendo eliminata alla fase a gironi a tre squadre, finendo prima a pari punti col Pisa; passa però la squadra toscana, grazie a una rete in più segnata nel girone.

In campionato nel girone d'andata la Pro Vercelli parte subito alla grande, ma nel girone di ritorno la squadra accusa un calo di prestazioni, ottenendo solo tre vittorie e undici pareggi e arrivando addirittura a perdere in casa con il fanalino di coda Mezzocorona per 0-3, retrocesso la domenica successiva. Il campionato viene vinto dalla neo-promossa Tritium, mentre la Pro chiude il campionato al terzo posto con 52 punti. Nei play-off affronta la Pro Patria, quarta classificata. L'andata a Busto Arsizio vede le bianche casacche soccombere per 5 reti a 2. Al ritorno la Pro Vercelli cercherà di rimontare il risultato dell'andata, ma riuscirà a vincere solo per 2-0 e per un gol viene eliminata.

Il ritorno in Serie B dopo 64 anni

Il 4 agosto 2011 la Pro Vercelli ottiene il ripescaggio in Prima Divisione (cui partecipa per la prima volta, anche considerando i campionati con la precedente denominazione di Serie C1) a integrazione di uno dei 5 posti lasciati liberi da Atletico Roma, Ravenna, Salernitana, Lucchese e Gela. Dopo 33 lunghi anni trascorsi tra Serie C2 e leghe dilettantistiche, la Pro torna pertanto nel terzo livello del calcio italiano. L'intelaiatura della squadra della stagione precedente viene preservata e integrata con l'inserimento di numerosi giovani e qualche rinforzo specifico per reparto.

La Pro Vercelli disputa un campionato di vertice, chiudendo la stagione regolare al quinto posto e qualificandosi per i play-off, ove dapprima elimina il Taranto in semifinale e infine, il 10 giugno 2012, supera in finale il Carpi (0-0 all'andata e 3-1 al ritorno), garantendosi la promozione in Serie B a 64 anni di distanza dalla sua ultima apparizione.

Altalena tra seconda e terza serie

La permanenza nella serie cadetta delle "bianche casacche" dura però soltanto una stagione: dopo aver trascorso tutto il campionato nella bassa classifica (con un infruttuoso doppio avvicendamento in panchina tra Braghin e Giancarlo Camolese), il 3 maggio dell'anno successivo arriva la matematica certezza della retrocessione in Lega Pro con due partite di anticipo, a seguito della sconfitta per 3 a 1 sul campo del Verona.

Nella stagione 2013-2014 la Pro Vercelli (ora guidata da Cristiano Scazzola) chiude il girone A di Lega Pro Prima Divisione al secondo posto a solo un punto dalla vetta, mancando proprio all'ultima giornata il sorpasso sulla capolista Virtus Entella e qualificandosi per i play-off, ove in finale supera il Südtirol (0-1 a Bolzano e 1-1 a Vercelli), dopo aver eliminato rispettivamente Feralpisalò per 3-0 e Savona (1-2 a Savona e 2-1 a Vercelli), risalendo così immediatamente in Serie B dopo soltanto una stagione di assenza.

Nella successiva stagione la Pro raggiunge la salvezza matematica all'ultima giornata, ove la sconfitta esterna contro il Trapani per 2-1 risulta ininfluente a fronte dei risultati delle squadre concorrenti. Di fatto era stata decisiva la penultima giornata, in cui le bianche casacche avevano pareggiato in casa contro il Bologna per 1-1 grazie al goal segnato negli ultimi minuti da Davide Luppi (avendo tra l'altro giocato buona parte della gara con un uomo in meno). Più o meno analoga risulta l'annata 2015-2016, ove le bianche casacche (complice anche l'avvicendamento in panchina all'8ª giornata tra Scazzola e Claudio Foscarini) chiudono la stagione regolare al 17º posto e centrano nuovamente il mantenimento della categoria.

Più tranquilla si rivela la stagione 2016-2017, nella quale le bianche casacche (guidate in panchina da Moreno Longo, ex tecnico della Primavera del Torino) eccetto alcuni momenti di difficoltà oscillano soprattutto tra 12ª e 16ª posizione, per poi conseguire la matematica salvezza alla penultima giornata grazie al pareggio per 2-2 contro il Brescia. Nel corso della stagione la Pro riesce inoltre (dopo 15 anni senza vittorie) ad aggiudicarsi il sentito derby contro il Novara, superato in casa per 2-1..

La stagione 2017-2018 vede invece la Pro Vercelli navigare sin da subito nei bassifondi della classifica e retrocedere con una giornata di anticipo in Serie C; a nulla valgono quattro cambi in panchina, con Gianluca Grassadonia sostituito da Gianluca Atzori, poi reintegrato e infine definitivamente esonerato in favore di Vito Grieco.

Nella stagione seguente la squadra, affidata al confermato Grieco, ottiene il 5º posto al termine della regular season del girone A in Serie C, totalizzando 64 punti in classifica. Ciò consente ai piemontesi di disputare i play-off: nel primo turno sconfigge l'Alessandria per 3-1, ma è eliminata dopo aver perso in casa per 1-2 contro la Carrarese a seguito di un gol segnato dal giocatore dei toscani Tommaso Biasci al 94'.

L'annata 2019-2020 vede l'arrivo in panchina dell'ex attaccante campione del mondo Alberto Gilardino: la stagione si rivela però interlocutoria, con il patron Massimo Secondo che si dichiara determinato a disimpegnarsi dalla gestione societaria. Di riflesso la Pro, assemblata con risorse contingentate e priva di particolari ambizioni, disputa un campionato di media classifica, rimanendo fuori sia dai playoff che dai playout: al termine della stagione (giunto anticipatamente per via della pandemia di COVID-19) le "bianche casacche" sono quattordicesime.

Nell'estate 2020 viene infine formalizzato l'annunciato cambio di proprietà: il 6 agosto Massimo Secondo annuncia infatti il closing della cessione dell'F.C. Pro Vercelli 1892 a una cordata di imprenditori del settore rubinettiero, formalmente rappresentata dall'avvocato Alex Casella, già direttore sportivo del Carpi e del Gozzano, che assume analoga carica in seno alla società vercellese. Il 28 agosto la presidenza, che dopo il disimpegno di Secondo era transitoriamente passata ad Anita Angiolini (prima donna a ricoprire la carica nella storia delle "bianche casacche"), viene attribuita al manager Franco Smerieri. Le due stagioni seguenti vedono la Pro Vercelli (allenata nel 2020-2021 da Francesco Modesto e nel 2021-2022 da Giuseppe Scienza, poi esonerato in favore di Franco Lerda) disputare campionati di medio-alta classifica, ma senza mai veramente puntare al vertice; in entrambi i casi, il cammino dei bianchi si conclude nelle eliminatorie dei play-off.

Nell'estate 2022 avviene un parziale rimpasto societario: Franco Smerieri passa la carica di presidente a Paolo Pinciroli (già amministratore delegato) e tiene per sé quella di presidente onorario. Al contempo entra nel capitale societario con una quota del 25% (il 75% resta allo stesso Pinciroli) la società Go Reset Sport srl, che esprime Francesco Celiento alla carica di AD. La stagione è però difficile: la Pro Vercelli si trova nella medio-bassa classifica, arrivando anche a sfiorare i play-out: l'avvicendamento in panchina tra Massimo Paci e Massimo Gardano la porta a concludere al 15º posto.

La Pro Vercelli 1892 è una società calcistica italiana con sede nella città di Vercelli, in Piemonte. Fondata nel 1892, è uno dei club più antichi d'Italia e vanta una lunga storia nel calcio italiano.

La Pro Vercelli ha giocato in Serie A dal 1908 al 1935, vincendo il campionato italiano nel 1921 e nel 1922. Dopo la retrocessione in Serie B nel 1935, il club ha trascorso molti anni nelle serie inferiori, fino al ritorno in Serie B nel 2010.

Nella stagione 2012-2013, la Pro Vercelli ha ottenuto la promozione in Serie A, ma è stata retrocessa nuovamente in Serie B dopo una sola stagione. Nella stagione 2016-2017, il club ha vinto il campionato di Serie B e ha ottenuto la promozione in Serie A, dove è rimasta per due stagioni prima di essere nuovamente retrocessa in Serie B.

La Pro Vercelli gioca le sue partite casalinghe allo stadio Silvio Piola, che ha una capacità di circa 4.000 spettatori. I colori sociali del club sono il bianco e il nero.

La Pro Vercelli è una società storica del calcio italiano, con una lunga tradizione di successi. Il club è noto per il suo stile di gioco offensivo e per i suoi tifosi appassionati.