Italia - Serie C - Girone C 04/27 16:30 38 [9] US Latina Calcio v Taranto [5] W 1-2
Italia - Serie C - Girone C 04/21 18:00 37 [5] Taranto v Avellino [2] W 1-0
Italia - Serie C - Girone C 04/14 18:45 36 [17] Monopoli v Taranto [6] W 1-2
Italia - Serie C - Girone C 04/06 16:30 35 [6] Taranto v Potenza [13] W 2-0
Italia - Serie C - Girone C 03/30 13:00 34 [6] Casertana v Taranto [5] L 1-0
Italia - Serie C - Girone C 03/24 17:30 33 [20] Brindisi v Taranto [6] W 0-2
Italia - Serie C - Girone C 03/17 17:30 32 [5] Taranto v Sorrento [10] D 0-0
Italia - Serie C - Girone C 03/11 19:45 31 [1] Juve Stabia v Taranto [5] L 2-1
Italia - Serie C - Girone C 03/06 19:45 30 [5] Taranto v Virtus Francavilla [17] W 1-0
Italia - Serie C - Girone C 03/03 17:30 29 [16] ASD Turris v Taranto [5] D 1-1
Italia - Serie C - Girone C 02/24 15:15 28 [5] Taranto v Catania [13] W 1-0
Italia - Serie C - Girone C 02/18 19:45 27 [7] Crotone v Taranto [4] D 2-2
Italia - Serie C - Girone C 02/14 17:30 26 [5] Taranto v Giugliano [10] W 1-0
Italia - Serie C - Girone C 02/11 17:30 25 [10] Audace Cerignola v Taranto [5] D 0-0
Italia - Serie C - Girone C 02/03 19:45 24 [7] Taranto v Monterosi Tuscia [20] W 2-1
Italia - Serie C - Girone C 01/28 15:15 23 [7] Taranto v Benevento [4] D 2-2
Italia - Serie C - Girone C 01/21 13:00 22 [15] ACR Messina v Taranto [6] L 1-0
Italia - Serie C - Girone C 01/12 19:45 21 [5] Taranto v AZ Picerno ASD [3] D 1-1
Italia - Serie C - Girone C 01/06 15:15 20 [11] Foggia v Taranto [5] W 1-2
Italia - Serie C - Girone C 12/22 19:45 19 [6] Taranto v US Latina Calcio [8] W 2-1
Italia - Serie C - Girone C 12/17 17:30 18 [4] Avellino v Taranto [5] D 0-0
Italia - Serie C - Girone C 12/11 19:30 17 [7] Taranto v Monopoli [15] W 1-0
Italia - Serie C - Girone C 12/04 19:45 16 [14] Potenza v Taranto [8] W 1-2
Italia - Serie C - Girone C 11/27 19:45 15 [8] Taranto v Casertana [7] L 0-1
Italia - Serie C - Girone C 11/18 17:30 14 [8] Taranto v Brindisi [19] W 1-0
Italia - Serie C - Girone C 11/12 17:30 13 [19] Sorrento v Taranto [7] L 1-0
Italia - Serie C - Girone C 11/05 17:30 12 [4] Taranto v Juve Stabia [1] L 0-2
Italia - Serie C - Girone C 11/01 17:30 3 [5] Taranto v ACR Messina [15] W 2-0
Italia - Serie C - Girone C 10/29 19:45 11 [16] Virtus Francavilla v Taranto [8] W 1-2
Italia - Serie C - Girone C 10/25 18:45 10 [11] Taranto v ASD Turris [8] W 3-1

Il Taranto Football Club 1927, noto più semplicemente come Taranto, è una società calcistica italiana con sede nella città di Taranto. Milita in Serie C, terza divisione del campionato italiano di calcio.

Disputa le sue gare interne nello Stadio Erasmo Iacovone, impianto da 27584 posti.

L'attuale società è stata fondata dalla A.p.s. Taras 706 a.C., nata pochi mesi prima, in seguito alla mancata iscrizione al campionato di Lega Pro Prima Divisione dell'Associazione Sportiva Taranto Calcio al termine della stagione 2011-2012. L'iscrizione alla Serie D è stata accettata grazie alle 70 stagioni professionistiche giocate dal Taranto e riconosciute sulla base delle NOIF della FIGC.

Nel corso della sua storia ha disputato 31 campionati di Serie B, 43 di Serie C e 13 di Serie D e vanta le vittorie dei campionati di Serie C del 1936-1937 e del 1953-1954, di Serie C1 1989-1990 e di Serie C2 2000-2001, mentre nella stagione 1994-1995 si è laureato Campione d'Italia Dilettanti vincendo lo Scudetto Dilettanti e nella stagione 2020-2021 ha vinto il campionato di Serie D girone H.

Vanta la 50ª miglior tradizione sportiva della FIGC. Il Taranto è la squadra con più partecipazioni alla Serie B (31) fra quelle che non sono mai approdate in Serie A, oltre a rappresentare la città d'Italia più popolosa, dopo Prato, mai approdata in Serie A.

History

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Taranto Football Club 1927.

Dagli esordi del calcio tarantino all'istituzione dell'AS Taranto (1904-1927)

Nella città di Taranto, il football viene iniziato a praticare, seppure ufficiosamente, nel 1904 dal Circolo Studentesco Mario Rapisardi, che svolgeva attività podistica. Nello stesso anno il militare ferrarese della Marina Luigi Ascanelli fonda il primo club della città espressamente calcistico, la Società Sportiva Pro Italia con colori sociali il bianco e verde. Nel 1910 la Pro Italia disputa il primo campionato pugliese FIGC che contribuisce a organizzare, la Terza Categoria Puglia 1909-1910, classificandosi seconda. Nel 1911 nasce l'Audace Foot-Ball Club per interessamento diretto del foot-baller Giovanni Sardella, con colore sociale il rosso; questa compagine diventa presto rivale della Pro Italia, ma impiega più tempo ad affermarsi agli alti livelli. Audace e Pro Italia disputano le rispettive gare nella Piazza d'Armi vicina all'Arsenale Militare Marittimo di Taranto.

Al principio degli anni venti anche nel Meridione iniziano a organizzarsi tornei meglio strutturati, e le due maggiori compagini calcistiche tarantine partecipano alla Prima Divisione, il massimo campionato dell'epoca, aggiudicandosi il primato del girone regionale rispettivamente in tre stagioni i proitaliani e in due gli audaciani.

Una prima foto dell'AS Taranto nell'estate del 1927. La rosa era composta da ex proiitaliani e audaciani.

Nel 1926 i campionati di Prima Divisione fino ad allora organizzati dalla Lega Sud sono riclassificati come seconda serie nazionale e organizzati in gironi preliminari interregionali, quindi uniformati definitivamente ai precedenti settentrionali. Dopo aver chiuso la stagione 1926-27 in posizioni di medio-bassa classifica, agli inizi del luglio 1927 Audace e Pro Italia si fondono per ordine del nuovo "Ente Sportivo" della Provincia di Taranto, con il palesato intento di attuare il programma di efficienza del regime fascista unendo patrimoni e capitali; la nuova società, chiamatasi Associazione Sportiva Taranto, assume i colori rosso e blu del Comune, portandoli da quel momento sulle maglie da gioco a strisce verticali alternate. Il campo da gioco utilizzato fino alla seconda metà degli anni sessanta sarà lo stadio Corvisea, poi Mazzola, arrivato ad ospitare anni dopo fino a 12.000 posti a sedere.

Il Taranto fra seconda e terza serie nazionale

Dagli anni venti al dopoguerra (1927-1947)

La squadra rossoblù disputa otto campionati di Prima Divisione, dal 1929 ancora riclassificata, a terzo livello nazionale con l'istituzione di Serie A e Serie B. Nella stagione 1928-1929, dopo aver primeggiato nei due gironi preliminari del Campionato Meridionale, la formazione ha perso 3-1 in campo neutro la finalissima nazionale con il Lecce, mancando la promozione in cadetteria (la partita fu ripetuta essendosi il primo confronto concluso in parità). La prima promozione in serie B giunge al termine della stagione 1934-1935, a seguito dei primi posti ottenuti nel girone preliminare e in quello finale; allenatore dell'A.S. Taranto è Umberto Zanolla, presidente, per il terzo anno consecutivo, Pietro Resta. Questi muore dopo le prime gare del campionato successivo, che vede la retrocessione degli ionici sugli sviluppi dell'ultimo posto conseguito in classifica. Fino al 1943, anno d'interruzione dei campionati in Italia a causa della seconda guerra mondiale, la squadra pugliese disputa un altro campionato cadetto nel 1937-1938 e ottiene nei restanti anni elevati piazzamenti in Serie C, la nuova terza serie. Nel frattempo, nel 1940 il club ha assorbito la già rifondata US Pro Italia diventando Unione Sportiva Taranto.

Nel 1944, dopo la liberazione del Sud Italia, l'U.S. Taranto torna in attività riprendendo il nome Audace Football Club 1911; negli stessi mesi è ancora rifondata, per la terza volta, la Pro Italia.

Alla riapertura regolare dei campionati italiani, dopo aver giocato i tornei pugliesi dell'ultimo periodo bellico, le redivive compagini ioniche partecipano alla Serie C 1945-1946 della Lega Nazionale Centro-Sud, nel cui girone appulo-abruzzese i rossi e l'emergente U.S. Arsenale, si classificano nelle prime posizioni ottenendo poi la promozione in Serie B per delibera della Lega Nazionale Centro-Sud. Mentre la compagine bianco-verde si piazza a metà classifica (rimanendo in terza serie).

Riconsiderata una gestione comune ormai più vantaggiosa, nell'estate del 1946 i dirigenti di Audace e Pro Italia operano la fusione definitiva, nell'intento di soddisfare maggiormente le aspirazioni della cittadinanza sportiva. Viene così praticamente ricostituito l'AS Taranto del periodo fascista. Il riunificato Taranto, usando il titolo di Serie B in dote dall'Audace partecipa al campionato cadetto 1946-47, vedendosi subito retrocesso. La concittadina Arsenale, invece, si classifica ottava mantenendo la categoria. Quest'ultimo era un sodalizio emergente, dai colori sociali sempre rosso e blu, gestito da militari della Marina italiana di stanza all'arsenale omonimo, e che godeva di una vantaggiosa organizzazione finanziaria. I due club, Taranto e Arsenale, accordano una nuova fusione il 9 settembre 1947, dopo un'intera notte di trattative, costituendo l'Unione Sportiva Arsenaltaranto.

Gli avvicendamenti degli anni cinquanta e sessanta (1947-1969)

La nuova società continua quindi il trascorso Serie B dell'Arsenale, e proprio nella stagione 1947-1948, per la prima volta l'"Arsenaltaranto" del decano Pietro Piselli si avvicina alla promozione al massimo campionato, classificandosi 3º nel girone C della serie cadetta con tre punti di distacco dalla capolista promossa. Retrocesso in terza serie due anni dopo, torna in B nel 1954, e mantiene la categoria per sei anni ottenendo posizioni di media o medio-bassa classifica. Ad agosto 1955 la società calcistica, in concomitanza con l'abbandono della proprietà da parte dei militari della Marina italiana, è tornata a chiamarsi Associazione Sportiva Taranto.

Gravata da problemi societari, nel 1959-1960, dopo la vendita di diversi calciatori la squadra retrocede perdendo gli spareggi-salvezza con Simmenthal-Monza e Venezia. Luigi Santilio lascia la presidenza dopo dieci anni di gestione. Sono questi, anni di difficoltà economiche, tanto che più volte il Comune di Taranto interviene sovvenzionando il club. Divenuto, all'inizio del 1964, presidente dell'AS Taranto l'imprenditore edile locale Michele Di Maggio, questi dispone la costruzione di un nuovo stadio nel quartiere tarantino Salinella, con più posti a sedere del Mazzola soprattutto per aumentare gli introiti della società. L'impianto viene realizzato in cento giorni utilizzando 130 km di tubi Innocenti e 900 metri cubi di gradoni in legno. L'inaugurazione dello "stadio Salinella" avviene nel dicembre 1965; inizialmente ha una capienza di oltre 25.000 posti. Il rendimento della squadra migliora e nel 1969, alla nona stagione consecutiva in terza serie i rossoblù ottengono la promozione in cadetteria: la squadra si è piazzata seconda ma i 6 punti sottratti alla Casertana per illecito fanno scalare agli ionici la testa del girone.

Il dodicennio in cadetteria (1969-1981)

L'attaccante Erasmo Iacovone, considerato da stampa e tifosi tarantini bandiera indiscussa. Gli è stato intitolato lo stadio cittadino.

I rossoblù giocano tutti gli anni settanta in serie B. Nel 1973-74, sotto la guida di Giovanni Invernizzi gli ionici raggiungono il 5º posto, miglior posizionamento della loro storia nella seconda serie a girone unico. A stagione conclusa il presidente Di Maggio lascia completamente la società, anche lui dopo dieci anni, vendendo diversi calciatori della rosa.
A Di Maggio succede Giovanni Fico, che investe diversi milioni per riallestire buona parte della squadra. Il sogno della serie A sembra potersi avverare per i supporter tarantini nel campionato 1977-1978: la squadra, allenata da Tom Rosati e trascinata dai gol del centravanti molisano Erasmo Iacovone (acquistato dal Mantova nell'autunno del 1976), dopo un girone d'andata abbastanza promettente che frutta 20 punti perde il suo bomber — fino a quel momento con 8 reti all'attivo nel campionato 1977-78 —, scomparso in un tragico incidente stradale la notte del 6 febbraio 1978, chiudendo poi il campionato all'8º posto con 38 punti. Il 1978-79 è l'ultimo anno di Fico alla presidenza del Taranto, che nel campionato successivo vede alcuni suoi tesserati coinvolti nello scandalo del calcioscommesse. I pugliesi vengono pertanto sanzionati con la sottrazione di 5 punti nel 1980-81, annata in cui retrocedono in Serie C1 con 4 punti di distacco dall'ultima squadra salva, pur avendo battuto 3-0 il Milan il 7 dicembre 1980.

Dall'AS Taranto al Taranto FC (1981-1993)

Il Taranto della stagione 1990-91, in Serie B.

La formazione rossoblù torna a giocare in cadetteria nel 1984-1985. Nell'aprile 1985 il tribunale di Taranto dichiara fallita l'A.S. Taranto, pesantemente indebitata, acconsentendo il passaggio di squadra e titolo sportivo al Taranto Football Club S.p.A., società distinta dalla precedente e guidata dal nuovo presidente Vito Fasano; a fine campionato è ancora C1. Nel frattempo lo stadio Iacovone viene riammodernato in più riprese, sostituendo la struttura in tubi Innocenti con una nuova in cemento armato che ne aumenta la capienza a 27.584 posti a sedere. Fasano, che opera alcune dolorose cessioni di calciatori, tiene gli ionici in seconda serie nel triennio 1986-89 (guadagnando nel 1986-1987 la permanenza agli spareggi con Lazio e Campobasso), e dopo essere retrocesso lascia la guida del club. Lo sostituisce Donato Carelli, già a capo dell'AS Taranto nel 1979-80, persona poi rimasta cara ai tifosi rossoblù. Questi porta, negli anni della sua presidenza, vari giocatori quotati. Allenato da Roberto Clagluna, il Taranto riconquista subito la B primeggiando nel girone meridionale di serie C1 con 48 punti, record per la categoria, e nella Coppa Italia 1990-1991 batte in casa 2-1 la Juventus di Maifredi (i bianconeri passarono comunque il turno avendo vinto 2-0 all'andata). Dopo essersi salvati allo spareggio contro la ex aequo Casertana nel 1991-92, l'anno successivo i pugliesi, in austerità e con la squadra indebolita retrocedono.

Il 31 luglio 1993, con un debito di 11 miliardi di lire la Taranto F.C. S.p.A. è radiata dai campionati; la presidenza federale rifiuta una proposta dello stesso Carelli, di ripianamento graduale dei debiti negli anni successivi e il 3 agosto il club fallisce.

La ripartenza con le cordate locali (1993-2000)

Il Taranto della stagione 1994-95, vincitore dello scudetto Dilettanti.

Il 13 agosto 1993 viene costituita ex novo la s.r.l. Taranto Calcio 1906, che non potendo più recuperare il precedente titolo sportivo è ammessa dalla FIGC al Campionato Nazionale Dilettanti, quinto livello del calcio nazionale.

Al secondo anno nei Dilettanti, allenati da Ivo Iaconi gli ionici ottengono la promozione in Serie C2 e trionfano nella poule scudetto vincendo il titolo nazionale 1994-1995. Disputano due anni nella C2 professionistica per poi tornare in interregionale. Nel 1998, con diverse pendenze a carico la società viene messa in liquidazione, e in agosto è soppiantata dalla nuova U.S. Arsenaltaranto, formata da una cordata locale che ne rileva azienda e titolo sportivo.

Le gestioni Pieroni, Blasi, D'Addario nelle Serie C1 e C2 (2000-2009)

Nel giugno 2000 il club è ceduto a un'altra cordata, le cui quote azionarie sono detenute al 60% da Ermanno Pieroni, proprietario in quegli stessi anni dell'Ancona Calcio e già direttore sportivo del Taranto FC di Carelli, e al restante 40% da imprenditori tarantini; Pieroni non assumerà però mai la carica di presidente. Con il nuovo nome Taranto Calcio S.r.l., nel 2001 la squadra torna in serie C1. Nel 2002 è sconfitta dal Catania nella finale play-off per la promozione in cadetteria — vittoria 1-0 degli etnei all'andata in Sicilia, e 0-0 allo Iacovone —; molti tifosi ionici sospettano che il confronto sia stato falsato. Nei tre anni successivi la società rossoblù soffre nuovi problemi di liquidità e vende molti calciatori; a fasi alterne nascono contrasti fra Pieroni, tra l'altro poco presente nella gestione del club, e i suoi soci di minoranza. Retrocesso in C2 nel 2004 con Pieroni arrestato per truffa aggravata allo Stato, il Taranto Calcio, che arriva ad iscrivere al campionato seguente gran parte della squadra Berretti, il 26 ottobre 2004 fallisce e viene affidato a un curatore fallimentare.

Meno di due mesi dopo, il 14 dicembre, alla seconda asta fallimentare, per 294.000 € si aggiudica l'azienda sportiva l'industriale manduriano Vito Luigi Blasi, che quindi istituisce la Taranto Sport S.r.l.. L'anno seguente il team rossoblù torna in serie C1, poi perdendo i play-off per la serie cadetta nelle due stagioni successive (2006-2007 e 2007-2008).

Nell'estate del 2009 Blasi, che ha lamentato ostacoli ambientali alla realizzazione dei suoi programmi, cede il 100% delle quote a Enzo D'Addario, imprenditore tarantino operante nella commercializzazione online di automobili. Il club, dal 2010 Associazione Sportiva Taranto Calcio, con l'allenatore Davide Dionigi è ancora fermato ai play-off nel 2011 e nel 2012 (fra questi, molto apprezzata dai tifosi la semifinale di ritorno del giugno 2011 per l'ardore profuso dalla squadra, che sconfisse 2-3 l'Atletico Roma allo stadio Flaminio). Nello stesso 2011-12 D'Addario, in difficoltà finanziarie, ha ritardato i pagamenti a molti atleti causando la sottrazione alla squadra di 6 punti in classifica, che sarebbero valsi la promozione diretta in serie B; i giocatori hanno quindi messo in mora la società. Il 30 giugno 2012, non avendo trovato partner data la massa debitoria, il presidente D'Addario rinuncia a presentare domanda d'iscrizione alla Lega Pro Prima Divisione, sancendo così la radiazione dai ruoli federali e lo scioglimento della società. Come nel 1993, viene perso il titolo sportivo.

Il Taranto FC 1927

Massimo Giove, presidente del club per la seconda volta, dall'estate del 2017.

Il 20 luglio 2012, è costituita principalmente per opera dell'A.P.S. Fondazione Taras 706 a.C., un supporters' trust composto da tifosi del Taranto, la Taranto Football Club 1927 s.r.l.; il 6 agosto seguente una cordata d'imprenditori locali entra nel capitale sociale. Per la prima volta nella storia del Taranto Calcio, dei tifosi sono comproprietari del club. La formazione è iscritta alla Serie D in virtù della tradizione sportiva rossoblù (art. 52 delle NOIF). Negli anni a seguire, fino al 2017, la suddivisione delle quote societarie cambia quasi ogni stagione con la maggioranza che rimane comunque, ad eccezione del 2014-2015, nelle mani di soci tarantini. In D, la squadra si piazza quasi sempre nelle prime posizioni di classifica mancando la vittoria finale dei play-off nazionali per l'eventuale ripescaggio nelle leghe professionistiche. Ripescaggio in serie C che ottiene ugualmente nell'estate 2016 (la Lega Pro Seconda Divisione, ex C2, è stata soppressa due anni prima), retrocedendo dopo un solo anno.

Nell'ottobre del 2017 la maggioranza del capitale sociale del Taranto FC 1927 e la presidenza, sono acquisite da Massimo Giove, già socio e presidente nel primo biennio di gestione Pieroni. Sotto il controllo di Giove gli ionici tornano in C nel 2020-2021, avendo ottenuto il primo posto nel girone H della serie D.

Il Taranto Football Club 1927 è una società calcistica italiana con sede nella città di Taranto, in Puglia. Il club è stato fondato nel 1927 e milita attualmente in Serie C, la terza divisione del campionato italiano di calcio. I colori sociali sono il rosso e il blu.

Lo stadio di casa del Taranto è lo Stadio Erasmo Iacovone, che ha una capacità di circa 27.000 spettatori. Il Taranto vanta una lunga storia calcistica e ha partecipato a numerosi campionati di Serie A e Serie B. La squadra ha vinto anche alcuni trofei, tra cui la Coppa Italia di Serie C nel 1985 e la Supercoppa di Serie C nel 1986.

Il Taranto è una delle squadre più importanti e seguite della Puglia e ha una tifoseria molto calorosa e appassionata. La squadra è soprannominata "I Rossoblu" o "I Lupi".

Il Taranto è una squadra che ha vissuto momenti di gloria e di difficoltà, ma è sempre riuscita a rialzarsi e a tornare a lottare per i suoi obiettivi. La squadra è un simbolo della città di Taranto e della sua gente, e rappresenta un motivo di orgoglio per tutti i tifosi rossoblu.